Pianista, arrangiatore, compositore e direttore d?orchestra, Gerardo Di Lella, insieme a Marco Massimi al controbasso, Giancarlo Guidoni, alla batteria e Marco Guidolotti al sassofono, si è esibito domenica 7 marzo al Renault Café. Una formazione unita dalla comune passione per il repertorio americano standard, tra cui Nat King Cole, George Benson, Frank Sinatra, fino ad arrivare a contesti molto diversi tra loro, tra cui brani di Astor Piazzolla e composizioni originali di Gerardo Di Lella, artista estremamente versatile, qui in veste di pianista. Diplomato in pianoforte e in musica jazz, Di Lella, nel corso della sua carriera ha collaborato con nomi importanti del mondo musicale; solo per citarne alcuni: Lee Konitz, Steve Grossman, Benny Golson e Tony Scott.
Con il noto chitarrista tunisino Fawzi Chekili é leader di un gruppo Italo-Tunisino, con il quale ha partecipato ai festival di Cartagine ed El Jem nel 96 e Tabarka nel 99; per NOA, la nota cantante israeliana, ha scritto arrangiamenti, dirigendo l?orchestra Scarlatti di Napoli accompagnata dal quartetto di Stefano Di Battista; ha accompagnato il grande Solomon Burke, cantante di soul-blues di fama mondiale, curandone anche gli arrangiamenti; ha arrangiato i brani di Piero Piccioni e diretto un?orchestra di 40 elementi per la puntata special su Alberto Sordi “Grazie Alberto”, messa in onda di recente su Rai 2 in prima serata.
Della sua esperienza con Vittorio Gassman nel corso del varietà in cinque puntate, scritto, diretto ed interpretato dal “mattatore” racconta:
“Lavorare con un mostro sacro, con un pezzo di storia vivente è stato al tempo stesso una grande responsabilità ed una enorme soddisfazione. Gassman era noto nel mondo dello spettacolo per il suo carattere perfezionista ed accentratore, ma credo di aver raggiunto con lui un buon feeling. Tra i momenti più belli di quell? vventura posso ricordare il mio duetto con Rossana Casale, che ha interpretato due brani accompagnata soltanto dal pianoforte, così come la sorniona ironia di Gassman: “maestro, la sappiamo fare Roma nun fa la stupida?”.
Lo hanno definito “astro nascente del jazz italiano”, hanno scritto di lui tutto i maggiori giornalisti e critici musicali, mettendo in risalto il suo linguaggio estremamente emozionale, la sua ricchezza armonica. John Coltrane scriveva: “Credo che la cosa più importante per un musicista sia quella di trasmettere a chi lo ascolta un?immagine di tutte le cose meravigliose che sente e avverte nell?universo. Questo è ciò che la musica significa per me, semplicemente una possibilità, tra le molte altre, di dire che viviamo in un mondo immenso e meraviglioso, un mondo che ci è stato donato?”.




Il Jazz del Gerardo Di Lella Quartet, realizza completamente questo pensiero, bravi, ma veramente bravi, tutti gli interpreti, musicisti d?anima e di passione, professionisti, carichi di intensità, calore interpretativo e tecnica. Siamo contagiati e sedotti, contaminati. Ha ragione Marcello Rosa quando scrive: “Il Jazz ha circa un secolo di vita, ma rimane ancora sotto molti aspetti una musica misteriosa, molto del suo fascino dipende probabilmente anche da questo”. C?è magia ovunque al Renault Café grazie alle note del quartetto, tra i bicchieri di vino rosso, sotto i tavoli, dove gambe e piedi si muovono incapaci di piantarsi bene per terra, tra il fumo delle sigarette e le chiacchiere di amici, amanti, colleghi e camerieri, tra la distrazione di una domenica post-partita e i pensieri di un lunedì che ci aspetta con la solita routine e la speranza di un insolito accadere. “Musica seria, ma non seriosa, il Jazz, impegnata ed impegnativa, ma che sa al momento opportuno disimpegnarsi, ludica e al tempo stesso profonda, di una semplicità a volte così complicata da sbalordire anche il più attento e preparato musicologo. E tante, tante altre cose. Il Jazz è però, soprattutto, l?espressione del proprio stato d?animo, di chi suona e di chi ascolta, ed è questa sua peculiarità che ne fa una musica sempre nuova e imprevedibile, coinvolgente, unica”. C?è ogni mondo ed ogni emozione nel concerto al Renault Cafè: c?è la minoranza nera da cui nasce il Jazz, il ghetto, gli schiavi neri d?America, le memorie, i ricordi africani, le sonorità popolari dei bianchi, gli inni religiosi cristiani, il lavoro e la preghiera, l?intrattenimento ed il divertimento, le strade e le case chiuse di New Orleans, i grandi musicisti del passato, il ballo, il cinema, la frenesia di rinnovamento, la ricerca, l?evoluzione, la contaminazione ed il superamento di tutti i possibili orizzonti. C?è il segreto e la storia della musica nelle note di Gerardo Di Lella, un segreto che nessuno ha voglia di svelare, tanto meno di capire, una storia che si ha voglia di ascoltare e possedere, per un tempo dilatato.


Informazioni Agnese De Donato tel. 06/37351705 ?
Elisabetta Castiglioni tel. 06/3225044