LUISA CHIUMENTI


Giorgio Gobbi e Roberto Angelini

Anno dopo anno, è sempre un appuntamento entusiasmante quello che porta i molti ?amici? del ?Ghione? a ritrovarsi in quell?atrio, discutendo sulla nuova Stagione e ricordando qualche lavoro da cui si è rimasti particolarmente colpiti nell?anno precedente.

Una bella, intensa stagione quest?anno è iniziata con un lavoro brillante, che ha voluto rendere omaggio a Roma, attraverso la figura di un Pasquino, cui viene data la possibilità di ?vivere? un giorno intero entrando ? nel corpo di un ?romano de Roma?, un semplice, un ?bambacione?. ?Te lo do io Pasquino?, questo il titolo del lavoro di Prospero Richelmy per la regia di Walter Croce, con  Riccardo “Galopeira” Angelici e Anna Jimskaja,  Giorgio Gobbi,  Massimo Di Vincenzo, Stefano Ambrogi, Gianna Carlotta,Veronica Corsi, Antonello Morrone e la partecipazione straordinaria  di Marione Corsi .

Pasquino, la celebre statua parlante nel centro di Roma, compie cinquecento anni. Come regalo ottiene dagli dei di poter vivere un giorno da uomo. Interagisce con i frequentatori della piazza, ne condivide pensieri e vicissitudini con il suo linguaggio tagliente e simpatico che non risparmia il rimprovero satirico verso il potere e il malcostume italiano con la voce del popolo.

Da un?idea di Antonio Giampaoli, che ha composto anche le musiche, una commedia musicale di Prospero Richelmy, ricca di allegria e sentimenti nella quale si alternano i grandi nomi di un cast importante, Giorgio Gobbi, Stefano Ambrogi e per la voce di Pasquino, ecco una delle voci più in vista della radiofonia romana, Marione Corsi ( in onda tutti i giorni con la trasmissione Te La Do Io Tokio) che qui,  sul palco,  dialoga con Riccardo ?Galopeira? Angelini, la sua ?spalla radiofonica? naturale.
I protagonisti recitano, cantano e ballano, con le coreografie di Claudia Scimonelli e la regia di Walter Croce: due ore di divertimento puro, con un?ottima resa dell?atmosfera così spesso spensierata e spiritosa che caratterizza il carattere tipico ?romanesco?.


Ottimo lo spunto che poi si dipana in una narrazione tra amori e soprusi sempre in tono ironico ma molto efficace. Pasquino, ?veicolo di ideali rivoluzionari?, non vorrebbe più  essere ?di marmo? e così ottiene dagli dei di incarnasi  per un giorno nel primo che gli capita sottomano, un  ?bambacione? appunto,  che esce da un esperienza sentimentale disastrosa.

Diventando però ? umano?  egli si rende conto delle numerose difficoltà che l? uomo vive nella società di oggi e viene in contatto con i  tanti momenti anche difficili che si affrontano nella attuale ?quotidianità? romana. Da una truffa immobiliare ai danni di una monaca (che fra l?altro scambia un pezzo di hashish per un dado da brodo e lo butta nella minestra), ad una prostituta russa che in realtà è un ingegnere aeronautico che ha inventato un propellente interstellare e così via, fino all?amore che sboccia fra una ragazzina che vive dalle suore e il timido proprietario del Caffè Pasquino.

Il pubblico ha seguito divertito, con numerosi applausi, ma ecco che una dolce emozione, al termine della ?Prima?, ha riportato in scena, quasi ?angelo tutelare? del teatro e del ?suo? pubblico, proprio Ileana, purtroppo mancata nel 2005.

L?autore infatti, invitato a salire sul palcoscenico, ha comunicato al pubblico come Ileana Ghione, piemontese come lui, gli avesse chiesto, anni or sono, di scrivere qualcosa, su Roma per lei!

Ed egli, attore, ma anche scrittore, immaginò questa vicenda, che però è stata lanciata soltanto  l?estate scorsa (e con molto successo) al Teatro di Ostia Antica (agosto 2009), prima di approdare al Ghione!

Ma Ileana in effetti è sempre sul suo palcoscenico, lì, presente ed  attenta, come richiedeva il suo ruolo di ?Capocomico?, come si diceva un tempo, (forse unica donna, quando  aprì il suo Teatro, ad essere tale dopo la grande Sarah Bernhardt!).

Mi sia permesso questo ricordo di Lei, carissima amica e Donna di grande talento e passione artistica, perché  ho visto il Teatro letteralmente ?aprire i battenti?, con attori ben noti che imparai a conoscere, nella loro semplice e affabile umanità, andando ogni volta nei  camerini a parlare con loro del lavoro appena presentato.

Ileana accoglieva tutti nel suo grande camerino, posto a destra del palcoscenico, dove, con piacere ed entusiasmo apriva le porte quasi subito, alla fine dello spettacolo, a volte ancora con gli abiti di scena, pronta a rispondere alle domande di chiunque volesse approfondire le tematiche proposte da quel particolare lavoro.

 

 

 

Per informazioni:


Teatro Ghione


Via delle Fornaci 37

Tel. 066372294


Botteghino:  martedì / sabato 10,30 ?13,00 e 16,00 ?20,00

Biglietti, da 16 euro fino a 32 euro. Prevendita 2 euro

 

Per i laboratori teatrali contattare lo 066372294