LUISA CHIUMENTI



Un  concetto di viaggio veramente innovativo ed inteso come ?stimolante esperienza?, quello che sanno suggerire al lettore le parole di Paolo Gianfelici ed Elvira D? Ippoliti nell?agile volumetto dal titolo ?Svizzera in treno?. E molto significativa appare anche la frase scelta per l??incipit? del libro, che, a mio avviso,  potrebbe essere assunta quale inizio positivo per una giornata di ciascuno di noi. La frase é firmata nientemeno che da: ? Ogni momento della nostra vita é una nuova partenza, una fine ed un inizio, un legame ed una separazione?(da Yehudi Menuhin).

E? ben noto che il viaggio in treno avvicina ai territori visitati con una gradualità di penetrazione molto accattivante, che fa sì che il viaggiatore ravvivi, ad ogni rapida immagine che gli appare dai finestrini, il desiderio di calcare quella terra e penetrare in quei sentieri che la velocità del treno permette comunque almeno di intuire fra gli alberi, i boschi i monti e i fiumi, che scivolano via, aprendo scorci sempre nuovi.

Il libro si occupa in particolare del ?viaggio slow lungo le ferrovie panoramiche  di montagna? :   quattro storie  di altrettante esperienze di viaggio vissute lungo quattro ferrovie panoramiche: Bernina Express, Gleder Express, Jungfraubahn e Golden-Pass Line. E sarà un pittore, che compirà il suo viaggio, con la compagna, sul Bernina Express e, alla fine del tragitto, l?Artista avrà ?ritrovato se stesso?.

Nel secondo racconto é invece una ragazza russa, con un ?amica e il figlio, che compie il suo viaggio  con quel treno fantastico che passa appunto tra i ghiacciai. Si tratta, in questo caso,  di un viaggio anche un po? misterioso, alimentato da qualche spunto di vero e proprio spionaggio.

Il terzo racconto ci porta sulla ferrovia più alta d?Europa vissuta da Roger, con una immersione totale dei propri occhi in paesaggi di  sconfinata bellezza.  

Il quarto racconto narra del ?Treno d?oro?  il treno panoramico, affrontato da una ragazza indiana, una  grande attrice che si reca  in Svizzera per  trovare  i suoi parenti, ma  in particolare incontrerà uno zio che, morendo e lasciandole  una copiosa eredità, fa di lei una vera e propria miliardaria.

?Osservare la Svizzera dai finestrini di un treno é come guardare in una sfera di cristallo in cui si addensa un concentrato di natura? : questa la frase con cui Paolo Gianfelici ha esordito con il suo intervento a conclusione della bella presentazione che é stata organizzata presso la Sala delle colonne della Camera dei Deputati in  Roma.

Dalle parole sue e dell?altra autrice é scaturito tutta la profonda conoscenza a cui entrambi sono giunti dalla lunga consuetudine con questi tipi di viaggi e di immagini. Ecco scaturire così, dalle descrizioni letterarie, le visioni che essi hanno avuto dei laghi, i boschi, le cascate e i ruscelli, i prati con le mucche al pascolo, per non parlare dei graziosi chalet e delle piccole, affascinanti stazioncine.

La Svizzera é un Paese in cui la Natura è protagonista, con i suoi parchi naturali (vi nacque il primo Parco Nazionale d?Europa nel Canton dei Grigioni) e i paesaggi mozzafiato, dove la Natura incontra la bellezza e dove la gente comune é assolutamente partecipe. E l ?ambiente  è protetto al massimo; infatti la Svizzera ricicla il vetro al 97%  e l?Allumino al 90% ed  ha un?alta quota di energie rinnovabili.

Nell?arco di 15 km. in ogni luogo, esiste un lago,  tanto che, ad esempio, un albergo a Saint Moritz può utilizzare il lago per il proprio riscaldamento!

Oltre ai racconti di viaggio, il libro é anche una vera e propria guida, che offre numerose indicazioni al viaggiatore con tanti suggerimenti per affrontare un viaggio slow realizzando una sorta di vera e propria simbiosi con il treno, così come ha giustamente sottolineato Elvira D? Ippolito.

Inoltre la Svizzera può realizzare una mobilità con forza umana, nel senso che possiede una rete di sentieri (tutti ben segnalati), che possono essere percorsi a piedi; ma possiede anche una rete capillare di trasporto pubblico: si può i iniziare con il treno veloce, ma a fine corsa si può scendere e trovare il treno panoramico più lento e ancora da questo, scendendo, si può trovare pronto un battello e magari, sull?altra sponda del lago, vi attende una cremagliera  o una funivia per salire in alta quota: tutto con un solo biglietto, Swiss ?pass, valido per 3, 4, 5 giorni su tutti i mezzi pubblici.

E del resto la Svizzera, fin dalla fine dell?800 e i primi del ?900 ha creduto fortemente nella linee ferroviarie, realizzate peraltro quasi sempre con grande afflusso di mano d?opera italiana.

Ed é così che la pur piccola realtà della Svizzera vi viene incontro così  ampiamente e felicemente,  attraverso le parole di questi autori appassionati di cui ricordiamo altri testi molto interessanti, pubblicati dalla stessa Casa editrice IBN, nella stessa collana ?Terre d? Europa?, e in particolare i due libri : ?Zurigo é? e ?Joli Canton-La Regione del lago di Ginevra?).