DANIELA DÂ?ANGELO

Cosa si può dire ancora sulla guerra, sulla spaccatura che genera nella vita della gente comune? Sulla perdita dei fratelli, del compagno, della casa, della terra? Che altro dire sul diritto di avere possibilità e tempo di recuperare gli spazi di una normale esistenza? E cosa vuol dire “recuperare”, parola che ha a che fare con un confronto tra un passato e un -presente, che contiene un prima e un dopo e li “significa” rispetto a una esperienza? Così, l?evento tragico diventa spartiacque e confine, termine con cui marcare il tempo, scandire la storia, collettiva e individuale, di un paese come di una famiglia. Cos?altro si può dire?

Leggiamo nelle prime pagine di “Mattatoio n.5″ che scrivere libri contro la guerra equivale più o meno a scrivere libri sui ghiacciai. Ci saranno sempre guerre e impedire una guerra è facile quanto fermare un ghiacciaio. Ma il libro stesso di Kurt Vonnegut , che rimane uno dei più grandi romanzi contro la guerra, è una risposta alla domanda “perché non scrivere libri sui ghiacciai?”.
Scrive Zenone Sovilla (editore di Nonluoghi, giovane casa editrice che abbiamo già avuto modo di apprezzare per serietà e impegno) nella sua bella postfazione all?antologia “Sei nella guerra”: << in un oceano mediatico e politico di parole spesso vuote o false, il racconto dello scrittore e i versi del poeta ci aiutano ad aprire sprazzi di lucidità sulla pochezza del dibattito "bellico"?>>. La narrativa offre allora l?occasione per interrogarci sul presente nella stessa misura in cui il presente si concede come materia narrativa. Si tratta della dialettica tra scrittura e vita. Scrittura e vita: entrambe conducono al concetto di responsabilità.

Termine che non a caso proviene dal verbo rispondere, la responsabilità rappresenta la risposta con cui affrontare le sfide della modernità. La responsabilità che l?uomo moderno assume verso se stesso e il suo mondo avanza sempre verso gli altri, si lega a contenuti di reciprocità, relazionali e di scambio. Rispondere, ovunque risuona un richiamo, implica necessariamente operare una scelta morale e responsabile. Relativamente all?agire, la questione della responsabilità mette in campo risorse e obiettivi. Tanto più pacifici, costruttivi, democratici e onesti sono tali intenti, tanto più sane sono le risorse e tanto più il percorso si può chiamare crescita.
Le poesie e i racconti (di Roberto Carvelli, Claudio Damiani, Daniela Gambino, Marco Lodoli, Silvia Magi, Fabio Zanello) messi insieme in questa antologia rappresentano la risposta di Nonluoghi libere edizioni attraverso sei voci ognuna delle quali sembra dire “ci sono, ora, qui, e ci sono in questo modo”. Con la scrittura. La risposta di chi crede che sia sempre meglio parlare di guerra piuttosto che di ghiacciai.


INFO
Sei nella guerra, nonluoghi libere edizioni, pp.64 euro 3,5