MASSIMO BERTI

“?Perché signori si nasce, e io, modestamente, lo nacqui?”
Non si può certo dire che la vita del principe Antonio De Curtis, in arte Totò, non sia stata segnata da quella travolgente signorilità che egli volle rimarcare in una delle sue battute più celebri.
Classe 1898, al secolo Antonio Clemente, poi riconosciuto figlio naturale dal matrimonio della madre Anna con il marchese Giuseppe De Curtis, nel 1921.
Il desiderio di fare l?attore arriva già in tenera età, ma la madre non reputa seria e dignitosa l?idea e Antonio è costretto a fare lavori non adatti alla sua personalità.
Le prime apparizioni nei teatri napoletani non regalano al giovane attore, allora ventitreenne, il successo sperato ed è quindi quasi scontata la sua partenza per la capitale.
Dopo qualche incertezza, la strada si spiana attraverso spettacoli di successo al Teatro Umberto, grazie ad un prezioso aiuto del suo amico barbiere, e gli ampi consensi ottenuti lo portano a Torino, Milano, in tutta Italia? il grande Totò si sta plasmando in modo costante e produttivo?
Comico, tragico, dignitosamente povero e triste quanto solare e chiassoso, il genio di Totò ha cosparso un?epoca, come solo i grandi del cinema di ogni tempo (l?intramontabile Charles Chaplin e il suo Charlot ne sono un esempio) hanno saputo fare.

La maschera di Totò, creatagli da un involontario colpo di boxe del suo precettore, che gli atrofizzò la parte sinistra del naso, provocandogli un dislivello di un centimetro tra i due lati di quel volto tanto caratteristico, vive nei cuori di migliaia di persone, ai quali l?attore, capace di rappresentare senza pari ogni sentimento del cuore, ha regalato momenti di inenarrabile bravura, nonostante le critiche che spesso gli sono piovute addosso nell?arco della sua lunga e inimitabile carriera.
Le sue uscite cinematografiche, anche le più avversate, però, hanno sempre incontrato il favore del vero pubblico, la gente semplice che in Totò ritrova, ancora oggi, un?icona, un modello, un amico.
L?umile compito che ci onoriamo di svolgere è quello di intraprendere un viaggio di puro piacere, esplorando il Totò attore e il Totò privato.
Lo faremo rivivendo i suoi anni, le sue pellicole senza tempo, che avvolgono vecchie e nuove generazioni in un turbine di divertimento e riflessione, dove la natura umana, sempre mista di gioia e dolore, si rivede perfettamente nelle gesta di Totò.
Non mancheremo di spaziare tra i suoi compagni di vita ed avventure, da Aldo Fabrizi a Peppino De Filippo, da Nino Taranto a Macario, senza dimenticare Vittorio De Sica e molti attori, nonché registi, di degno spessore.

La storia di un grande uomo sta per iniziare?