Testo e Foto di CLARA DI MEGLIO



    

?Hic Domus Aeneae?, Qui è la casa di Enea: bisogna venire nel Comune di Pomezia, sulla strada di Pratica di Mare, a sud di Roma per cercare e ritrovare le origini, le nostre origine, perché è sulla costa , che dista pochi chilometri, e oggi si identifica in  Torvaianica, che sbarcò Enea fuggendo da Troia con il vecchio padre Anchise e il piccolo figlio Ascanio. Nel I sec. a.C., in età virgiliana, l?oscura profezia riportata dall?Iliade, acquistò un preciso significato, perché Enea  qui fondò Lavinium, la città sacra che custodirà gli Dei portati da Troia, i Penati, e da qui avranno inizio la stirpe albana e la stessa Roma. Anche la Storia di Tito Livio inizia con lo sbarco di Enea sulla costa laziale.

 Secondo la leggenda lo sbarco di Enea sarebbe avvenuto alla foce del fiume Numico (identificato con il fosso di Pratica di Mare) in un luogo sacro al Sole. A questo luogo si lega l?episodio della scrofa fuggita e inseguita da Enea per 4440 metri, fino al punto in cui poi Enea fonderà Lavinium. (Virgilio- Eneide)

Leggende e tradizione hanno avuto riscontro nella realtà storica. Negli anni ?60, del secolo appena trascorso, alla foce del Numico furono rinvenuti  i resti di un santuario, era il luogo dove la leggenda poneva lo sbarco. In seguito il fiume fu interrato ma nelle successive campagne di scavi vennero alla luce numerosi reperti. Un dato certo è che l?area era ritenuta sacra per via dei grandi santuari dedicati a Minerva e dei tredici altari.

E? la Minerva Tritonia (l?originale è ancora da anni in restauro), un copia a grandezza naturale, esposta nell?atrio, che dà il benvenuto ai visitatori del Museo Lavinium, dove  si ricostruisce l?atmosfera dell?antico santuario. Il Museo è stato aperto l?anno scorso , è molto interessante per come è stato allestito con le tecniche più moderne, e per i reperti in mostra. Il museo è stato concepito come soluzione innovativa di comunicazione, infatti all?esposizione tradizionale si affiancano le nuove tecnologie multimediali.


    
Il Museo archeologico Lavinium l?abbiamo visitato in compagnia della direttrice del Museo Maria Luisa Bruto, che ci ha fatto da guida nelle varie sale.

Il Museo comprende  4 sale, nella prima detta  Tritonia Virgo per la straordinaria statua sopra descritta,  dove sono esposte interessanti terrecotte votive, databili tra il V e III sec. a.C. che testimoniano la particolarità del culto praticato a Lavinium, e riproducono figure umane a grandezza naturale ritratte nelle varie fasi della vita, dalla fanciullezza all?età adulta.   La seconda è denominata ?Mundus muliebris? dove sono esposte varie teste votive, e rappresenta l?area dei dettagli. Acconciature dei capelli, gioielli ed abiti che testimoniano i vari ceti sociali. La terza sala ?Hic domus Aenae?, è la sala di Enea, tutta blu come è il mare Egeo. Segue l?approdo, e il colore dell?allestimento cambia, c?è una diffusa luminosità che interpreta la fine del pericolo. Nella sala è esposta la ricostruzione in scala di una nave della fine dell?età del bronzo, e vi è una mappa dell?area e degli scavi compiuti. La quarta sala  è riservata ai culti che furono numerosi tanto da far definire Lavinium ?Civitas religiosa?, è presente anche  la ricostruzione  di due differenti tipologie di sepolture.  Notevole è il corredo miniaturizzato in lamina bronzea di un armamento completo del X sec. a.C.  appartenente ad un capo religioso e militare. In questa sala è stato predisposto dalle Officine Rambaldi (il nostro maestro degli effetti speciali), un teatro ottico. Un sistema di realtà virtuale che ci introduce nell?atmosfera del culto e dei riti praticati nel santuario e nelle 13 are, che consente di udire direttamente attraverso le parole di un sacerdote la descrizione del celebre santuario.


    
Nel museo è stato inserito un sistema di comunicazione sfruttando le moderne potenzialità delle nuove tecnologie. La religiosità espressa dalle ?statue parlanti? attraverso il video interattivo nella sala di Minerva Tritonia, il suggestivo ed evocativo viaggio di Enea che proietta il visitatore in mare,  seduti all?interno di una nave, e le parole di un sacerdote virtuale dell?antica ?civitas religiosa?. Il tutto assume un fascino e un mistero che avvince il visitatore colto e meno colto.

I reperti esposti sono stati per anni in altre sedi e oggi grazie a questo museo sono tornati nel territorio di provenienza grazie alla volontà dell?amministrazione Comunale di Pomezia, del Ministero per i Beni culturali e della Regione Lazio.

Nel museo dovranno in un prossimo futuro aggiungersi altri reperti provenienti dagli scavi dell?antica città, che sorgeva a circa 18 miglia da Roma (28 chilometri), a poca distanza dal mare, ed era composta da un?acropoli, già occupata nell?età del Bronzo, e da una vasta pianura, dove si estese l?abitato a partire dall?età del Ferro, e che fu occupato fino alla tarda età imperiale.

 

 

Il Museo archeologico Lavinium ?

Via Pratica di Mare (Pomezia)

Tel 06 91984744


 

Visite per gruppi su prenotazioni

Tel. 06 91146478-79