LUISA CHIUMENTI



Per la prima volta viene aperto al pubblico il famoso Complesso di Sant?Agostino a Roma per ospitare  20 capolavori, giunti da tutto il mondo, compresa una pala di oltre 6 metri, la Santa Caterina, che arriva da Praga, per la eccezionale  mostra “Gregorio Guglielmi pittore romano del Settecento”.

Quale pittore molto quotato all?epoca, Guglielmi, oggi così poco conosciuto, aveva avuto invece molta fortuna in vita: era infatti  assai prestigioso poter avere una sua opera e quindi tutte le Corti lo chiamavano volentieri. Basti pensare alla potente Maria Teresa d?Asburgo che lo chiamò ad affrescare la piccola e grande galleria ancor oggi visitabili.

Ci si è chiesti pertanto quali siano state le ragioni dell?oblio che circondò la sua figura per tanti secoli. Le ragioni forse si legano da un lato al fatto che egli sia morto lontano, quando era  a San Pietroburgo, alla corte di Caterina II, in circostanze anche un po? particolari, che fecero sospettare che si fosse attuato un ?avvelenamento di gruppo?, perché un?altra coppia di amici che avevano seguito il pittore nel suo viaggio, venne appunto assassinata nelle stesse circostanze.

Molto anche  del suo oblio si deve però ai nostri stessi cambiamenti di gusto: nel momento in cui egli moriva in Russia, sorgeva in Europa la stagione del classicismo, portando verso quel gusto l?alta committenza.


La mostra è nata quindi innanzitutto per restituire alla storia artistica un grande pittore e farlo conoscere al grande pubblico ed è stata realizzata la bellissima idea del professor Strinati di allestire l?esposizione propria nel luogo in cui egli ha lasciato la sua più grande opera, ossia l?ex-refettorio del convento di Sant?Agostino in Roma: un?opera di dimensioni eccezionali (sei metri per dieci), in cui appare dispiegato tutto l?intero repertorio, o come si disse, si potè vedere  ? Guglielmi così com?è?.

Così l?affresco viene presentato oggi al pubblico, quale vero centro ideale della mostra, confrontato anche con opere di artisti che lavoravano a Roma nello stesso periodo, e poi l?esposizione  si apre mano a mano in modo da fare intendere come si sia sviluppata la sua arte dagli inizi,  condotti sul filo di una tradizione caravaggesca, per poi assumere valori cromatici molto più chiari, i rosa e gli azzurri, nel percorso successivo.

 

Nella seconda fase della sua vita Guglielmi percorrerà tutta l?Europa lasciando opere che in parte sono ancora visibili in originale e in parte si possono ammirare attraverso i bozzetti; dal Museo di Nancy ad esempio sono pervenuti tre bozzetti (lavori che gli servivano certamente quale presentazione alla committenza) e  che egli aveva con sé al momento della scomparsa.


Venti le opere in mostra, oltre ad un preziosissimo bozzetto preparatorio (un acquerello e gessetto nero) del grande affresco del refettorio del convento di Sant?Agostino, ?La moltiplicazione dei pani e dei pesci ?, preziosissimo prestito concesso dal Museo di Minneapolis, realizzato da Guglielmi proprio all?interno del  complesso, nella Sala Vanvitelli.    

Ed ecco i due enormi dipinti che egli invia a Praga nel 1739, quando era ancora molto giovane, attraverso lo stesso Ordine degli Agostiniani; di essi si era persa traccia (a prescindere dalle fonti critiche), ma proprio da questi gli studiosi in certo modo sono partiti, per aprire una lettura del tutto nuova ed inaspettata degli esordi di Guglielmi.

E? da segnalare, come ha giustamente sottolineato la curatrice Edith Gabrielli, quanto sia raffinato l?allestimento della mostra, pur così difficile, soprattutto per la delicatezza delle opere alla architettura vanvitelliana della bella sede dell?Avvocatura dello Stato. Notevole anche il progetto illuminotecnica, con un?ottima scelta di luci.

E ancora va sottolineato come la Mostra, organizzata dalla Soprintendenza Speciale  per il Patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il Polo Mussale della città di Roma di concerto con l?Avvocatura dello Stato, una mostra senza dubbio non facile,  scaturita dal concorso di tante istituzioni, e, con una  ottima scelta, si offre al pubblico in forma gratuita (anche con visite guidate gratuite, sia alla mostra che al Convento), quale ?dono? delle istituzioni stesse alla cittadinanza, per una sempre migliore conoscenza del territorio.


Da segnalare altresì il valore del Catalogo, quale prodotto editoriale nuovo, sia per il formato che per le dimensioni, molto pratiche e maneggevoli, sia per una consultazione rapida e immediata, che per uno studio  più approfondito.

Ricordiamo infine come,oltre all?apertura e alla mostra, sia stato presentato un prestigioso volume “La chiesa, la Biblioteca Angelica, l?Avvocatura Generale dello Stato. Il complesso di Sant?Agostino in Campo Marzio?,  edito dal Poligrafico dello Stato,  che presenta al pubblico il Complesso di Sant?Agostino raccontando la storia della chiesa (che ospite opere di Raffaello, Caravaggio e Sansovino), della Biblioteca Angelica (la prima biblioteca pubblica in Italia con manoscritti rarissimi) e dell?Avvocatura Generale dello Stato.

 

Roma. Avvocatura Generale dello Stato-Ex Convento di Sant?Agostino

Via dei Portoghesi,12

 

Per informazioni:

Tel.06 6829418/206/402