Mariella Morosi

Sulla spiaggia di Caorle, il borgo marinaro del litorale veneto, è stato un gigantesco falò alto 8 metri di legno e paglia, a dare addio all’Epifania e alle feste natalizie. E’ questa la suggestiva conclusione di Caorle Wonderland, la manifestazione natalizia più lunga e articolata dell’Italia delle spiagge e che per un intero mese, dal 6 dicembre, ha fatto la gioia di grandi e piccoli. Si calcola che quasi mezzo milione di persone abbiano visitato il grande parco dei divertimenti allestito nel centro storico della città. Ai mille colori delle pittoresche case dipinte si sono aggiunte le luminarie, le musiche, i giochi e i profumi di questo allegro villaggio dei divertimenti, in un’atmosfera magica tra gli spettacoli di magia, le sculture di ghiaccio,  le Bubble Bubble on Ice, le giostrine, la pesca miracolosa, la Festa Random e la fabbrica di cioccolato. Sempre presente e accogliente è stato Babbo Natale, in trasferta dalla Lapponia con tutta la sua casetta piena di dolci mentre i Krampus, l’orda dei demoni che spaventano i cattivi, si aggiravano nei vicoli. Emozionante, poi, guardare il mare dall’alto della Ruota Panoramica e salire sulla giostra alta 47 metri, come quella più famosa di Winter Wonderland,  allestita nel londinese Hyde Park.

 

Non mancava una parata di truck food con cibo di strada dei cinque continenti per deliziare il palato dei visitatori con i gusti esotici, ma erano molti quelli che optavano per il classico cartoccio di pesce fritto locale. Si è pensato anche agli ospiti a quattro zampe, accolti nel Castello di Fido, con tanto di dogsitter a disposizione, con biscotti e confortevole cuccia a disposizione. Caorle Wonderland è stata l’ultima delle tante iniziative messe in campo dal Comune di Caorle, in collaborazione con l’associazione culturale Gabbiano, per promuovere le bellezze della città al di là dei mesi estivi. La cittadina affacciata sull’Adriatico, a nord est della Laguna di Venezia, tra le foci dei fiumi Livenza e Lemene, può essere una meta di vacanza tutto l’anno e le sue istituzioni puntano a destagionalizzare i flussi turistici che scelgono questa affascinante località balneare del litorale e, naturalmente,  Venezia.  E’ certamente meno nota di altre come Bibione, Jesolo o Chioggia, ma con altre cittadine come San Michele al Tagliamento, Eraclea, Cavallino-Treporti, Rosolina, Porto Viro e Porto Tolle collabora all’interno dell’associazione Terre di Venezia.

 

 

Caorle è Borgo Storico Marinaro d’Italia da due anni, nonché  Bandiera Blu e insignita delle Spighe Verdi. Lunghissima la sua spiaggia, divisa tra quella di Levante e quella di Ponente, ben 18 km di sabbia dorata fino a Porto Santa Margherita, al Lido di Altanea, a Duna Verde e a Brussa, alle cui spalle sorte l’oasi di Vallevecchia. Affascinante la sua area lagunare, patrimonio di biodiversità,  con i suoi antichi casoni da pesca costruiti con canne di palude che raccontano la vita del suo popolo di pescatori. La natura qui custodisce anche storia, archeologia e arte: sulla costa vi sono le tracce delle fondamenta della città antica e residui di relitti di navi romane, gli insediamenti di palafitte di San Gaetano e  il medievale punto di dogana della Serenissima a Baseleghe. Il Museo del Mare custodisce vari reperti archeologici e il relitto di un brigantino affondato nell’800. Sorprende il coloratissimo centro storico della città, dalle piccole case dipinte con colori pastello ai vicoli suggestivi intorno a piazza Vescovado dove si erge il romanico Duomo di Santo Stefano con un originale Campanile cilindrico del XI secolo, alto 50 metri. E se si vogliono salire 84 gradini, si viene premiati da una vista mozzafiato.

Accanto, da non mancare, è il Museo del Duomo che custodisce preziosi oggetti liturgici e gli abiti di Papa Roncalli, che qui era di casa come Patriarca di Venezia. Un altro luogo sacro, simbolo della città, è  Il Santuario della Madonna dell’Angelo, a picco sul mare,  che chiude la scogliera. Caorle ha una storia antica: prima fu porto commerciale e militare dell’impero Romano e, fondata ancora prima della vicina Venezia, condivise con la Serenissima prima l’importanza e successivamente la decadenza. A lungo considerata zona malarica per le paludi, fu sanata fin dalla seconda metà dell’Ottocento. In seguito per la sua bellezza non tardò ad affermarsi come località di villeggiatura apprezzata dalla borghesia mitteleuropea. Caorle Fu molto amata da Ernest Hemingway che trascorreva le sue giornate a San Gaetano, ospite dei baroni Franchetti. Alla laguna lo scrittore dedicò alcune delle sue pagine più belle del libro “Di là dal fiume e tra gli alberi”, pubblicato nel 1950, in cui si racconta dell’amore del protagonista per Renata, una nobile ventenne veneziana.

 

La particolarità di Caorle è quella di aver saputo mantenere il suo aspetto di villaggio di pescatori. Per vedere come la pesca continui ad essere sia una risorsa importante, basta  fare una visita all’asta “silenziosa” del pesce, al Mercato Ittico. Qui non c’è alzata di mano, ma un sussurro impercettibile all’orecchio all’addetto alle vendite con la proposta di acquisto fa passare velocemente le cassette di pesce di mano in mano. E’ una professionalità singolare, quella dell’astatore: è in grado di ricordare perfettamente, al centesimo, l’offerta di decine di aspiranti acquirenti. Sono tanti i ristoranti specializzati in piatti di pesce. Richiestissimo è il moscardino di Caorle, ricco di collagene e considerato miracoloso per la bellezza della pelle. E naturalmente è altrettanto apprezzato nel piatto. Ma c’è un altro luogo unico da visitare, a pochi km dalla Città: è Ca’ Corniani, un’azienda agricola nata nell’800 dopo la prima delle radicali bonifiche che imbrigliarono le acque malsane della palude con canali e un’idrovora, allora all’avanguardia. Vi lavorarono e vi abitarono circa 3.000 persone, coltivando grano e vigneti e allevando bovini.

 

 

Oggi i grandi edifici rurali ristrutturati sono visitabili e sede di un museo fotografico con installazioni multimediali che raccontano la sua storia. Ma è anche sede di iniziative sociali ed eventi con uno spazio-enoteca. Caorle si prepara a diventare sempre più accogliente grazie alle numerose opere messe in atto dal comune, dall’ampliamento dei parcheggi alle ciclovie fino all’ampliamento delle zone verdi e pedonali. Ma chiusa Wonderland con il grande falò già si pensa a “Caorle In Maschera” di febbraio, il tradizionale Carnevale della città che si annuncia ogni anno più ricco.