Di Teresa Carrubba

Gli Etruschi vennero qui da lontano, vi s’insediarono e cambiarono il volto di queste terre. La loro civiltà fu grande, come quelle dell’antico Oriente, permeando di sé i luoghi, l’arte, la storia. Ed ancora l’alone di quel fascinoso mistero, che nemmeno gli studiosi hanno potuto infrangere nella sua vera intimità, aleggia su borghi e contrade, di quest’Alto Lazio che pochi conoscono. L’esterofilia dilagante, il viaggio esotico a tutti i costi, ci hanno fatto dimenticare casa nostra e le bellezze indiscusse che la storia italica, millenaria e gloriosa ci ha lasciato in eredità facendo del nostro Paese il più ricco di beni archeologici e artistici. La Tuscia, Etruria Meridionale, è qui, a due passi da tutto, al centro dell’Italia. Un peccato non visitarla.

 

 

Già Plinio, nel descrivere l’Etruria al tempo di Augusto, menziona tra gli altri i Vesentini, antichi abitanti della città Umbro Etrusca di Vesentum, nel versante a sud del Lago di Bolsena, sul colle che da essa ha preso il nome di Monte Bisenzio. Il Lago di Bolsena sorge nella caldera principale del complesso vulcanico Vulsinio. E’ un vero scrigno di storia, a giudicare dal fatto che sulle sue rive si sono succedute importanti civiltà: la Villanoviana, l’Etrusca e la Romana, e il periodo medioevale ha lasciato segni ancora ben visibili nei piccoli centri che lo circondano.

 

Quello di Bolsena è considerato il più grande lago di origine vulcanica d’Europa e quinto per dimensioni d’Italia, si trova pochi chilometri a Nord del capoluogo di provincia, Viterbo. I suoi gioielli sono Bisentina e Martana, due isolette, forse residui di crateri vulcanici, che costituiscono buona parte del fascino di questo lago. Un servizio pubblico di navigazione, con battelli dal porto di Capodimonte, conduce sia alla più piccola Isola Martana, che all’antica residenza estiva papale dell’isola Bisentina, prezioso scrigno di bellezze storiche, architettoniche e naturalistiche, oggi proprietà della Principessa Del Drago. Già possedimento degli Aldobrandeschi, signori di Bisenzio nel XIII secolo, l’isola Bisentina apre allo sguardo, tra i lecci Iussureggianti di una primordiale foresta e la pacata distesa di giardini all’italiana, alla Chiesa dei SS.Giacomo e Cristoforo del 1568 , che ospita al suo interno la tomba di Ranuccio, capostipite della famiglia Farnese, un insieme di oratori cristiani e templi paganizzanti, sarcofagi in pietra e monumenti funerari in marmo.

 

 

Di origine etrusca anche Velzna, l’odierna Bolsena, di cui si conservano ancora le mura del secolo IV a.C. e un piccolo tempio. Dopo la distruzione di Velzna (265 a.C.), fu costruita un’altra città, la romana Volsinii, di cui restano l’anfiteatro, le terme, ponti, strade e necropoli. Nell’antico borgo medievale spicca la Collegiata di Santa Cristina in stile romanico, eretta nel secolo XI sulle antiche catacombe cristiane e una Cappella di stile barocco, costruita nel 1693, a ricordo del miracolo Eucaristico avvenuto nel 1263, il Corpus Domini. Il Castello Monaldeschi (secolo XIII-XIV), che domina il borgo dall’alto, ospita oggi l’interessante Museo Territoriale del Lago di Bolsena.

 

La città romana ebbe grande notorietà grazie alla sua strategica posizione sul lago e al transitare dei pellegrini che per secoli scendevano dal Nord verso Roma sulla Via Francigena, che da Siena si identificava con la Via Cassia, già percorsa in precedenza dai Longobardi. Oggi Bolsena è una suggestiva città che abbraccia il borgo medievale, molto ben conservato, e che esprime con vivacità la sua importante posizione sull’omonimo lago.