GIOVANNA NAPOLITANO



La passione per gli oggetti è insita nell?uomo sin dall?antichita?. Nelle case romane le coppe, le statue, il vasellame d?argento, erano un simbolo di stato sociale. Cicerone nel Paradoxa descrive come si svolge la vita in una casa romana… “Nell?affaccendarsi degli schiavi che hanno cura dei quadri, delle statue, dei vasi d?argento cesellato, dei bronzi di Corinto e che li puliscono, sono gli uomini meno considerati tra i loro compagni perché si abbandonano alla passione di questi oggetti…”Sempre lo stesso Cicerone narra che l?argenteria quando non era adoperata veniva disposta sui tavoli perchè il proprietario potesse mostrarla agli ospiti come testimonianza del suo buon gusto e come ostentazione della propria ricchezza. Molti di questi oggetti sono stati trovati a Boscoreale nell?aprile 1895 in una cisterna di una villa romana. Si salvarono dalla cenere e dai lapilli dell?eruzione di Ercolano del 70 d.C. 185 pezzi d?argento finemente cesellati: piatti, coppe, specchi vassoi e brocche a cui si aggiunsero gioielli e monete d?oro. Gli archeologi hanno pensato che questo tesoro appartenesse al banchiere L. Caecilius Iucundus i cui conti furono trovati su tavolette d?argilla. I reperti più importanti di questo ritrovamento sono le coppe da banchetto con incisi aironi, cinghiali e i trionfi dell?imperatore Tiberio, e la famosa coppa d?Africa con l?allegoria di Cleopatra-Selene.

Delicatissime sono alcune coppe con i viticci delle foglie di vite o con leggere foglie d?ulivo. Sono stati ritrovati un gran numero di recipienti: ovali, circolari, a tronco di cono, che fungevano da salsiere senza decorazione, alcuni colini per filtrare il vino, che era molto speziato, e mestoli da tavola sempre in argento. Le coppe con gli aironi sono quattro in successione come in una sequenza di volo e quelle dell?Imperatore di fattura romana ci mostrano Augusto che riceve l?omaggio delle Province, e Tiberio al culmine del suo trionfo militare. I soggetti delle coppe erano un pretesto per il tema della conversazione a tavola e uno spunto per celebrare degnamente la serata. Alla fine della cena venivano regalate ai commensali. Originariamente di queste coppe ne esistevano sempre otto con lo stesso soggetto perchè tale era il numero dei commensali stesi sui triclini. Le coppe sono come delle piccole nature morte, ritraevano un paniere di vimini ricolmo di gamberi, una lepre sorpresa mentre mangia le mele, un volo d?anatre su di uno stagno e sono gli stessi soggetti dipinti sulle mura delle case pompeiane.


Giovanna Napolitano
Antiquaria e perito antiquario
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