ANGELO LO RIZZO

La pittura di Matteo di Pietro, più noto come Matteo da Gualdo, rappresenta una delle più originali testimonianze della varietà di linguaggi artistici che caratterizzano il Quattrocento italiano. A fianco dei principali artisti attivi in Umbria, espressione delle grandi novità portate in pittura nell?ambiente fiorentino, la sua opera ? estrosa e ricca di riferimenti culturali ? rivela l?aspetto non ufficiale, ma comunque prezioso del vivace e variegato panorama del Rinascimento umbro.
La Mostra alla Rocca Flea , imponente struttura fortificata del XII secolo, promossa dal Comune di Gualdo Tadino all?interno del circuito museale dell?Umbria, è appunto dedicata all?opera di Matteo da Gualdo ed al complesso quadro della cultura umbro-marchigiana-adriatica entro cui si inserisce, ed evidenzia come gli ambienti artistici più periferici siano in realtà dimensioni aperte ad orientamenti ed interferenze di gusto riferiti ad un più ampio ambito.


Non è infrequente nella storia dell?arte il caso di artisti che nel corso della loro attività improntino di sé un intero territorio. Tra questi artisti si annovera certamente Matteo da Gualdo, attivo nella seconda metà del Quattrocento e a capo di una fiorente bottega. Malgrado le trasformazioni, le distruzioni, le perdite intervenute nel trascorrere dei secoli, il territorio di Matteo da Gualdo è ancora chiaramente riconoscibile: è una porzione di Umbria ” minore “, compresa tra il tracciato dell?antica via consolare, la via Flaminia, tra Nocera ed Assisi, tra Assisi ed il corso del Chiascio fino all?area eugubina. Essa conserva la quasi totalità dell?opera di Matteo, e in maggioranza ancora nelle sedi originarie. Da essa provengono le opere conservate nei Musei locali di Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Assisi nonché quelle ” emigrate ” a Perugia, Londra, Boston e Baltimora.


Per questo la Mostra trova il suo indispensabile completamento in una proposta di itinerari sul territorio che fanno perno su tre centri maggiori : Gualdo Tadino, ove quasi non c?è chiesa, convento, oratorio o confraternita che non abbia fatto ricorso al pennello di Matteo; Assisi, ove per un decennio ( 1468-78 ) egli fu attivo a più riprese con importanti commissioni; Nocera Umbra, che registra cospicui interventi dell?artista e della sua bottega negli ultimi decenni del secolo. Ma i suggerimenti poi si ampliano a luoghi meno noti, lungo percorsi spesso luoghi di pellegrinaggio, in un paesaggio accattivante e spesso di alto valore ambientale, come il Parco naturale del Subasio e quello del Monte Cucco.