CLARA DI MEGLIO

ROMA – Al centro di Roma, proprio vicino piazza di Spagna, in un antico palazzetto del ?500, sorto su antiche vestigia romane, riedificato nel 1898, abitato e poi disabitato e quindi nuovamente ristrutturato, sorge oggi l?Accademia Internazionale del Vino, un luogo privilegiato di incontri per gli amanti del vino. Il proprietario è Roberto Wirth titolare del non lontano prestigioso Hotel Hassler, e dal 1999 ha cominciato la ristrutturazione dell?edificio e ha fondato con un gruppo di amici l?International Wine Academy, aperta al pubblico di appassionati e curiosi che si avvicinano al mondo del vino per conoscerlo ma anche per tutelarlo. E in una sala dell?Accademia si è svolto un incontro promosso dall?Associazione Città del Vino per la presentazione della “Guida delle Città del Vino 2004″, firmata da Fabio Piccoli, Guido Stecchi e Jancis Robinson, giornalista e scrittrice inglese ritenuta una delle più informate e argute conoscitrici di vino, la quale condivide la filosofia delle città del Vino come filo conduttore per lo sviluppo del vino italiano nel mondo.

Nell?edizione di quest?anno la Guida intende valorizzare l?antica tradizione enologica delle città del vino (che sono oltre 500 e altre si vogliono inserire), che da qualche anno si stanno caratterizzando per la qualificazione del vino attraverso la reintroduzione nei territori dei vitigni autoctoni, simbolo di una tradizione locale inesauribile. Nella Guida c?è quindi una riformulazione dei canoni enologici in relazione alla qualità e all?originalità del prodotto vino. La Robinson, che ha fatto un volume sulla storia dei vitigni europei (una specie di bibbia per gli appassionati e cultori) era presente all?incontro romano e ha ricordato come già vent?anni fa aveva pubblicato il repertorio dei nostri vitigni che nel corso degli anni però sono cambiati, e si rende necessario un continuo aggiornamento e anzi, ha detto la Robinson, ci sono forse, soprattutto nel sud, vari vitigni che debbono esser scoperti e studiati. Si è quindi svolto un discorso molto tecnico tra gli esperti al convegno, tra cui Attilio Scienza ordinario di viticoltura all?Università di Milano, Floriano Zambon, presidente dellìassociazione Città del Vino, Jan D?Agata vice presidente dell?International Wine Academy of Rome, Ezio Rivella uno dei maggiori esperti di enologia, già presidente degli enologi europei. Moderatore il giornalista del Messaggero Antonio Paolini.

L?incontro di Roma è stato anche l’occasione per ricordare l?appello che il mondo dei produttori e dei consumatori, dall?associazione Città del Vino, Federvini, Coldiretti, Confagricoltura, Federconsumatori, Slow Food e altri soggetti, ha fatto all?Unione Europea per revocare la decisione che consente di utilizzare ovunque le menzioni tradizionali dei vini italiani.. “Ci rivolgiamo alla vostra sensibilità -è detto nell?appello,- affinché sia disposta la revoca della modifica del Regolamento CE n.753/02 sull?etichettatura dei vini e sia perseguito con il massimo impegno l?obiettivo di istituire il registro internazionale per la tutela delle denominazioni d?origine”. Per quanto riguarda il nostro Paese “difendere i territori e la cultura del vino, noi non ci arrendiamo”. All?incontro di Roma ha partecipato anche la senatrice dei Verdi Loredana De Petris, che è d?accordo su questa azione e si è impegnata con il deputato della Margherita Ermete Realacci a raccogliere le adesioni dei parlamentari all?appello e a convogliare le adesioni, che contemplano anche una raccolta di firme già in corso in diverse Regioni, all?attenzione delle autorità comunitarie.