CLARA DI MEGLIO



?Karuscia la Casa dei Sapori, un po? Sicilia un po? Africa? è  il titolo di un piccolo volumetto scritto da una donna in carriera, come si dice per qualcuna che ha un?attività qualificante e soddisfacente. Orsola Farina Fonseca che si occupa a livello internazionale, nel settore promo-pubblicitario, di prodotti enogastronomici, ha ripercorso in questo libro di una cinquantina di pagine la sua vita di figlia, sposa,  madre e professionista, una autobiografia che spazia dalla sua casa nella zona Karuscia di Pantelleria, a quella di Trapani e di Roma, un libro che ha come principale protagonista la tavola, con quello che ci si mette sopra e chi ci sta intorno, per un pasto familiare o per una cena importante, o per incontri conviviali a tutte le ore. La tavola con i piatti preparati con ingredienti che hanno il sapore del Mediterraneo, perché Orsola Farina è proprio mediterranea, essendo nata a Pantelleria da padre pantesco e madre romana, avendo vissuto a Tunisi e ora tra Trapani e Roma. Ed ecco perché i sapori sono un po? siciliani e un po? africani.

Non è solo un libro di ricette di tutti i piatti che Orsola ha preparato e sa preparare per i suoi pranzi e cene, ma un atto di amore e amicizia verso tutti coloro che sono stati suoi ospiti nel corso degli anni, perché l?autrice ama circondarsi di amici che ospita volentieri non solo per dividere un pasto succulento ma per un incontro umano che rimanga nel tempo.

C?è un po? di tutto nel ricettario della casa dei sapori, dalla descrizione e dall?uso appropriato delle erbe e delle spezie  che Orsola Farina usa per i suoi piatti, dall?arancio all?anice verde, dalla cannella allo zenzero, dalla menta alla noce moscata, e naturalmente tutte le classiche erbe che noi tutti usiamo come il prezzemolo, l?origano, rosmarino o sedano ecc.. fino alla esecuzione del piatto di uso giornaliero in ogni casa siciliana o italiana e quello da realizzare in speciali ricorrenze, quello tipicamente siciliano, come il ?pane cunzato? della notte di ferragosto,  o la frutta di Martorana per Ognissanti.


C?è anche molta fantasia nei piatti che Orsola Farina prepara, alcuni strettamente tradizionali come la pasta alle sarde, o lo sfincione alla palermitana, o il cous-cous col pesce che dalla vicina Africa settentrionale ha ormai diritto di cittadinanza  anche nel trapanese, ma ci sono i riferimenti storici di alcuni alimenti, come per esempio la Frutta di Martorana,  la Pasta Reale, il Marzapane, la cui origine risale al periodo della dominazione araba in Sicilia, che durò circa 200 anni dall?800 al 1000 d.C. La parola ?marzapane? deriva dall?arabo Martaban o Mantlaban, e una pasta di mandorle così chiamata è stata realizzata per la prima volta dagli Arabi. Vi sono varie interpretazioni sull?origine della parola, forse una moneta, forse una misura di capacità e successivamente una scatola che conteneva il marzapane. Secondo altri prima avrebbe indicato il contenitore, poi la moneta per comprare il marzapane e poi la misura per indicare la giusta dose di zucchero farina di mandorle per preparare il dolce. Comunque, secondo un?antica leggenda siciliana, la frutta martorana, uno dei modi più diffusi e artistici di lavorare la pasta di mandorle, nasce dalla fantasia delle suore del convento di Martorana a Palermo, nella seconda metà del 1100.

Per concludere spulciando tra le varie ricette facciamo una esemplificazione di un pranzo preparato da Orsola Farina scegliendo a caso: Antipasto: crostini con patè di capperi o le classiche panelle;  Primo: spaghetti con l?ammogghiu (una salsa con origano, pomodori, basilico, prezzemolo) e frittura di pesce, o la pasta con sugo di melanzane alla menta; Secondo: polpette di pesce, o frittata di gamberi o triglie al forno; Contorno:  caponata o l?insalata pantesca, di Pantelleria (con pomodori, capperi, patate, olive, acciughe, cipolle, uova), o insalata d?arance e olive;  e come Dessert datteri farciti, o biscotti al sesamo, o mostaccioli panteschi, gel di melone o i classici cannoli o cassata. Il tutto innaffiato dai classici vini siciliani per finire con il Passito di Pantelleria.

Decisamente Orsola Farina, a leggere le sue ricette dimostra di essere  una ottima cuoca.