PAMELA MCCOURT FRANCESCONE



L?isola di Sal, originariamente conosciuta come Ilha Llana o isola piatta, uno dei dieci che formano l?arcipelago di Capo Verde, ha preso il nome dal minerale che tutti conosciamo; appunto sal in latino.  Ma a Sal il sale si trova in un luogo unico e suggestivo, nel cratere del Pedra de Lume, un vulcano estinto da migliaia di anni il cui cono è stato eroso e abbassato nei secoli dai venti sferzanti che soffiano sull?isola per molti mesi all?anno.
 
Lungo una strada asfaltata che porta dalla capitale Espargos giungiamo ad un tratto di costa rocciosa dove sorge il piccolo abitato di Pedra de Lume; poche case basse e una chiesetta, la più vecchia dell?isola, costruita nel 1855.   Da qui partono i vecchi tralicci della teleferica ormai in disuso che una volta servivano per il trasporto del sale  e  che salgono verso un tunnel artificiale, largo un paio di metri e lungo circa 50,  scavato nel 1804 per consentire l?estrazione del minerale.    


Dal tunnel si sbuca su uno spettacolo mozzafiato, la vecchia salina incastonata nella corona del vulcano, una grande spianata di campi bianchi circondati da vasche di  acqua ora turchese, ora rosso, ora scura. Il fondo del cratere, che si trova allo stesso livello del mare, permette l?infiltrazione dell?acqua dell?oceano dopo un lungo percorso attraverso canali sotterranei, sgorgando in superficie arricchita di oligoelementi e, asciugandosi al sole ed al vento,  trasformandosi  in abbaccinanti  distese di sale.   

 

Scendendo verso il fondo del vulcano si passa accanto ad alcuni fabbricati di legno usati tuttora dai lavoratori  che estraggono il sale ancora in forma artigiana con lavorazioni manuali.  Lo sfruttamento  commerciale del minerale risale al 18°  secolo ad opera di un portoghese, Manuel Antonio Martins,  un?attività poi passata in mano ad una compagnia francese che ha costruito la teleferica per trasportare i blocchi di sale verso il piccolo porto da dove, su imbarcazioni di dimensioni ridotte, venivano trasportati verso il porto di Palmeira e caricati su navi  più grandi che facevano la spola con il vicino continente africano.   Oggi l?attività è ridotta rispetto al passato e il sale lascia Pedra de Lume a bordo di trattori per essere trasformato in sale destinato non solo all?alimentazione, ma anche al benessere.


Ed è per un?intervallo di benessere che attraversiamo il cratere, camminando tra le chilometriche vasche lungo un sentiero in terra battuta per arrivare sul lato opposto  dove si intravede una sottile striscia di verde. Qui ci aspettano Monica,  ligure  ed esperta in talassoterapia che sverna a Sal e passa l?estate a Lignano Sabbiadoro e Luca, un ragazzo della vicina isola di Sao  Nicolau,  i nostri compagni e consiglieri in questo viaggio benessere del tutto unico durante il quale scopriremo i benefici della vulcanoterapia e della talassoterapia.

 

Luca ci porta verso una vasca di acqua melmosa da dove estrae pezzi di fango vulcanico con il quale ci spargiamo liberamente.  Per asciugare lo strato di fango nero ci sdraiamo sulla salina, i cui cristalli sono ruvidi ma sprigionano un calore molto piacevole, anche perché nonostante la giornata assolata il vento è forte e fresco. Questi fanghi neri favoriscono tutti i processi di depurazione infracellulare ed intratessutale e, per la presenza di argilla anche il riassorbimento di stati infiammatori come reumatismi e tendiniti. Come pure favoriscono i processi di calcificazione ossea, curano malattie reumatoidi per l?alto contenuto di ioduri e sono anche consigliati nel caso di  malattie della pelle come la psoriasi.


Asciugato il fango ci dirigiamo verso un?altra vasca, questa volta di acqua rosa e tiepida.  Il colore, ci spiega Monica, è dovuto alla concentrazione di minerali –  manganese, silice, magnesio, ferro, zinco,  argento ed anche oro fra altri –   ed essendo 35 volte più salata dell?acqua del mare ci  troviamo a galleggiare come turaccioli.   Tolta ogni traccia di fango si passa allo scrub al sale, un masssaggio dolce che aiuta ad eliminare lo strato corneo superficiale, rendendo la pelle levigata e che, per osmosi,  aiuta ad espellere i liquidi in eccesso, stimolando una profonda depurazione dell?organismo attraverso le vie linfatiche. 

 

Grazie anche all?effetto del vento il sale si asciuga rapidamente.  Alcuni decidono di fare ritorno alla vasca rosa per togliere ogni traccia del minerale ma altri preferiscono solo spazzare via l?eccesso dei cristalli per prolungare l?effetto benefico, prima di riattraversare il cratere, stanchi ma soddisfatti.  Un?esperienza stimolante e salutare, grazie all?uso di fanghi e sali millenari che non hanno subito nessun processo di trasformazione, e resa ancora più indimenticabile dallo scenario lunare e di straordinaria bellezza di Pedra de Lume.