LAURA PATERNO
Una mostra a Roma dal titolo ?La luce sul filo? ripercorre la conquista della luce artificiale attraverso i cartelloni della ricchissima collezione Salce. Negli ultimi decenni dell?Ottocento, infatti, il nostro Paese conosce, seppure con ritardo rispetto agli altri stati europei, la sua rivoluzione industriale: i metodi di illuminazione domestici sinora utilizzati, gas, petroli e alcoli come la nostrana grappa, tentano di superare la concorrenza della luce elettrica. Le aziende produttrici si sfidano apportando innovazioni tese a migliorare la qualità della luce delle lampade, a renderla più sicura, a consumare meno materia prima. Così nascono questi manifesti, in cui slogan e immagini sensuali, artistiche e di forte richiamo cercano appunto di comunicare, e di convincere, l?utente. Da modelli pittorici in stile liberty dei primi modelli si passa con il tempo, e l?esperienza dei cartellonisti, a veri e propri messaggi pubblicitari. Vittorio Pica giudica il famoso manifesto di Giovanni Maria Mataloni, per la ?società Anonima per le incandescenze a gas, brevetto Auer?, il primo cartellone italiano che ?per concezione, per fattura e per tiraggio? sia degno di stare a confronto con i migliori esemplari europei. Siamo nel 1895 e fiori e gigli incorniciano una fanciulla nuda, solo avvolta da veli trasparenti, e con il capo circondato da una corona di stelle, mentre presenta con un gesto della mano la nuova lampada.
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Sembra che questo in particolare sia il primo manifesto comprato da Nando Salce, non ancora diciottenne, che continuerà a collezionarli per tutta la vita. Fu questa infatti la sua vera passione, facilitata dal fatto che l?azienda di famiglia, alla quale era associato, era così florida e bene organizzata da non dargli preoccupazioni. Nel 1962, anno della sua morte, la collezione viene lasciata in eredità allo Stato italiano e di qui passa al Museo Civico di Treviso, sua città natale, dove finalmente si conosce il vero numero dei cartelloni: ben 24.580 esemplari, ovvero un vero e proprio archivio per conoscere arte, economia e società del XX secolo.
Ricordiamo ai visitatori, inoltre, che la mostra è allestita nella splendida cornice del Museo della Centrale di Montemartini, dove, fra i giganteschi macchinari del primo impianto pubblico per la produzione di energia elettrica, datato al 1912, sono alloggiate suggestivamente sculture romane, copie di originali greci, ritratti imperiali, statue di divinità, e altro ancora, come preziose testimonianze di un passato fuori dal tempo.
La Luce sul Filo
Roma, Museo della Centrale di MonteMartini
Fino al 22 Maggio