Testo e Foto di ANNAROSA TOSO


Uxmal, la Piramide

Si può apprezzare lo Yucatan tralasciando o quasi il mare, inteso come villaggio tradizionale? Secondo Konrad Travel si può e senza troppi rimpianti per villaggi e annessa animazione che si possono trovare anche a poche ore di volo da casa nostra. Un viaggio in Messico merita molto di più che una formula all inclusive e Konrad Travel lo ha dimostrato.

Ecco il resoconto di un viaggio veramente speciale che ha toccato quattro dei più noti siti archeologici dello Yucatan, un paio di città coloniali, isole deserte e  il Rio Lagartos dove vivono tranquilli e protetti, uccelli nell?aria e coccodrilli nell?acqua, senza comunque tralasciare lo splendido mare dei Caraibi che vanta una superba barriera corallina.

Yucatan, è una espressione maya e significa ?io non ho capito?. E? quanto diceva la popolazione messicana  rispondendo alle domande degli spagnoli e così Yucatan è restato per identificare quella precisa zona del Messico. Una regione felice che offre proprio tanto, dal clima alla storia, ai siti maya tra i più affascinanti del Messico, alla cordialità degli abitanti che sanno quanto sia importante legare per sempre emotivamente il turista a un luogo. 

Chichen Itza: El castillo
Il viaggio è cominciato da Cancun, località prediletta da europei e da americani che la stanno preferendo all?altrettanta famosissima Acapulco. D?altra parte a Cancun ci sono alberghi bellissimi, tutti con spiagge private e ogni comfort, divertimenti e negozi di ogni tipo. Si può passare anche solo a Cancun – se piace  il tipo di vacanza  – un soggiorno di tutto rispetto. Una città che offre tantissimo con navette che 24 ore su 24 fanno la spola tra tutti gli alberghi anche quelli ubicati più lontano fino al centro commerciale e dove ci sono i locali più alla moda, centri commerciali dove saziare la voglia di shopping, ma è soprattutto il punto di partenza per le diverse attrattive per chi vuole mettere il naso fuori dall?hotel e scoprire lo Yucatan.

La prima scoperta è l?isola di Holbox. Senza automobili né strade asfaltate, ricorda vagamente la Digue, una delle isole delle Seychelles e offre spiagge bianchissime veramente deserte. A Holbox c?è un solo resort di 18 curatissimi bungalow gestito da una coppia di spagnoli che ha deciso di vivere sull?isola e che lo ha anche realizzato curandone tutti i particolari. Ci si potrebbe fermare qui e andare in escursione su altre due isole deserte, di cui una attrezzata per vedere gli uccelli che qui nidificano e vivono tranquilli.

Holbox, una stradina dell’isola
Ma è solo una piacevole sosta e il  viaggio prosegue per la città coloniale di Valladolid la secondo città più antica dello  Yucatan. Attorno alla grande piazza, le donne indigene vendono i loro coloratissimi ricami. E? necessaria un po? di attenzione nella scelta dei capi perché molti sono realizzati in fibre sintetiche. Ma come sempre ce n?è per tutti i gusti e sarà il prezzo a stabilire la qualità. Naturalmente la trattativa è d?obbligo e fa parte del gioco. Ma Valladolid è soprattutto conosciuta per il monastero di San Bernardino da Siena che risale al 1500 e che soprattutto al tramonto è proprio bello.

E poi Mérida la bianca, fondata nel 1542 da Don Francisco de Montejo con lo stesso nome del capoluogo spagnolo dell? Estremadura. E? in corso nella città una azione per recuperare il più possibile gli edifici d?epoca. Si cerca di riparare i danni fatti negli ultimi anni, quando si preferiva abbattere le vecchie case e ricostruire, piuttosto che restaurare. Ma la piazza principale è per fortuna integra e salva, soprattuto vivace e colorata.

Valladolid: il monastero di
S.Bernardino da Siena

Mérida è il punto di partenza per Uxmal, che in lingua maya significa ?tre volte costruita?,  uno dei siti dello Yucatan meno battuti dalla massa e che si vede in tranquillità, famoso anche per la Piramide dell?Indovino che ha una forma ovale anziché angolare. La leggenda racconta che un nano la costruì in una notte, ma questo non risponde alla verità perché fu costruita cinque volte sovrapponendo le strutture. La scalinata principale porta a un tempio sulla cima, la cui entrata sono le fauci aperte di una gigantesca maschera di Chaac.

E poi Ek Balam ?stella giaguaro o giaguaro nero? un sito che prende il nome dal suo fondatore Ek Balam appunto. Questo sito i cui lavori di scavo e restauro sono iniziati nel 1994, testimonia che fu una città molto ricca e densamente popolata.

Ma le sorprese devono ancora arrivare e sono rispettivamente Chichén Itza e Tulum. La prima che fu il centro del potere più importante della penisola dello Yucatan si offre al visitatore con tutta la maestosità dei suo edifici tra cui troneggia il più famoso, detto il Castello, conosciuto anche come la piramide di Kukulcan. La piramide è un calendario con 4 scalinate per un totale di 365 gradini come i giorni dell?anno.

Un palazzo della piazza principale di Merida
Durante gli equinozi di primavera e di autunno, per un gioco di luci meglio visibile nelle ore dell?alba e del tramonto si manifesta su un lato della piramide uno spettacolo di luci e ombre che fa scorgere le sembianze di un grande serpente in movimento.

Salire poi fino alla piattaforma sulla cima è una bella impresa anche se forse è più difficoltoso scendere, ma il panorama dall?alto è talmente suggestivo che ogni fatica è ripagata. E poi ci sono le foto ricordo da portare a casa che testimoniano l?avvenuta impresa.

L?ultimo sito visitato, ma non per importanza e bellezza, è Tulum, l?unico che si affaccia sul mare, sul Caribe come dicono in Messico e che serviva anche per avvistare i nemici. Qui le acque non sono profonde e le navi quando si avvicinavano alla costa se non erano avvistate sugli ostacoli, si arenavano senza possibilità di districarsi. La costruzione dominante è il Castillo ornato da sculture di stucco, dedicato ancora al dio Kukulcan. La visita di Tulum è veramente magica e consente anche un bel bagno ristoratore nelle acque chiare e limpide e una pausa sulla spiaggia.

Fenicotteri rosa sul Rio Lagartos
E ritorniamo alla natura con una escursione alla riserva ecologica di Rio Lagartos, dove durante la gita in barca c?è stata l?opportunità di vedere numerosi uccelli tra cui i  bellissimi fenicotteri rosa ma non solo, perché nascosto tra la vegetazione abbiamo avvistato anche un coccodrillo che sembrava sonnolento ma nessuno di noi ha voluto stuzzicarlo per  constatare l?effettivo riposo dell?animale. Ma il Messico è anche la cordialità innata della gente, un cibo saporito, un ottimo rapporto qualità prezzo, divertimenti e musica. Un viaggio in Messico non lascia indifferenti,  appaga e regala tante emozioni.  E? un viaggio pieno di colori e sapori adatto per tutte le tasche dove potrà fare una vacanza il giovane con poca disponibilità, come potrà essere accontentato il turista più esigente e pretenzioso.

La spiaggia di Playacard
 

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