CLARA DI MEGLIO


Pianoforte di Bartolomeo Cristofori, 1722
inventore del pianoforte a martelli

Tra i numerosi musei di Roma ve ne sono alcuni tematici che vale la pena visitare perché si scoprono anche aspetti che rimandano a chi ha spesso dedicato tutta la vita a raccogliere gli oggetti esposti. E? il caso del Museo degli strumenti musicali, che si trova nella Palazzina Samoggia, a S.Croce in Gerusalemme vicino la chiesa. Si deve all?amore per il collezionismo di Evangelista Gorga (1865-1957) se oggi possiamo ammirare centinaia di strumenti. Gorga era un tenore, ma la sua carriera artistica fu molto breve, si dedicò ai viaggi e a raccogliere gli oggetti più vari, dalle terrecotte ai giocattoli alle farmacie da viaggio, bilance e strumenti musicali. Aveva raccolto oltre 150 mila pezzi suddivisi in 30 collezioni, che per ragioni economiche e di spazio fu costretto in parte a disfarsene, ma si tenne la più importante e ordinata, quella degli strumenti, oltre 3 mila pezzi che aveva stipato in 10 appartamenti in Via Cola di Rienzo a Roma, e che entrarono nel patrimonio dello Stato italiano dopo una convenzione stilata nel settembre del 1949, con cui lo Stato si impegnava a pagare i debiti di Gorga e  gli accordava un vitalizio.

Arpa Barberini, sec. XVII
Ci vollero parecchi anni prima di  trovare una sede adatta a riunire e mostrare  la collezione. Si deve alla professoressa Luisa Cervelli la ricerca della sede e la fondazione del museo che risale al 1974, la palazzina Samoggia fu restaurata e nell?organizzare la collezione Luisa Cervelli si preoccupò anche di fare una ricerca storica sugli strumenti, e ne acquisì degli altri come l?arpa Barberini, il primo pianoforte del 1722 del padovano Bartolomeo Cristofori, (1655-1732) ?inventore? dello strumento che la direttrice trovò nel 1964, gli altri 2 pianoforti del Cristofori si trovano uno a New York, l?altro a Lipsia, e altri pezzi rari.

Una visita ordinata al Museo comincia dal primo piano, 18 sale dove sono esposti 840 strumenti, al secondo piano sono in mostra i flauti del XIX sec.

Si comincia dagli strumenti archeologici, non solo romani ma anche egizi  e greci, strumenti a fiato, a percussione, fischietti, campane e campanelle, accessori in osso. Poi vi sono strumenti extraeuropei Cina, Giappone, America, Africa, Arabia, Turchia, India, Persia ed anche Oceania; quelli popolari, dai  napoletani tamburelli, mandolini, putipù scacciapensieri, alle launeddas sarde, gli strumenti delle Alpi, i corni svizzeri, cetre da tavolo, strumenti slavi, zampogne, balalaika russa, le nacchere e bandurria spagnole.

Spinetta rettangolare di
Onofrio Guarracino, 1692

Vi è la sala dei pianoforti e quella dedicata alla ? musica in cammino? strumenti da processione, da passeggio, da serenata, da musicanti di strada, un?altra alla musica militare con gli strumenti a percussione e a fiato usati nelle bande musicali; alla musica in chiesa, organi, campane; a quella da casa con spinetta, organo piccolo strumenti in miniatura. In alcune sale si segue la cronologia degli strumenti,  dal XVI-XVII  al XIX-XX sec. dai clavicembali, arpe, flauti traversi e ottavini a quelli meccanici, carillon, organini, ecc..

Tra i pezzi rari e curiosi in modellino di clavicembalo in legno laccato e dorato con Tritoni e Nereidi del XVII sec., una tromba del 1461. Visitare il museo e fermarsi a guardare gli strumenti è un percorso attraverso la creatività e la fantasia anche degli artigiani che costruirono questi strumenti. Strumenti che offrono anche uno spaccato etnologico delle popolazioni dell?epoca cui si riferiscono. Alcuni molto curiosi per noi, per esempio dalla Cina c?è un piccolo organo a bocca, un tamburo a clessidra smaltato, e ci ha incuriosito l?Aes thermarum, romano, una specie di gong , due staffe e un cerchio bucato che veniva suonato per avvertire della chiusura delle terme. Un piccolo violino muto (?) a 4 corde, la famosa arpa birmana, un flauto di bambù chiamato Shinobue dal Giappone. Una finestra sul mondo è anche questo museo così particolare.

Peccato, però, che questo interessantissimo Museo abbia un futuro incerto in quanto, per una drastica riduzione del personale assistente, da 36 a 12, presto non potrà più garantire il servizio di custodia necessario. Affidiamoci al buon senso del Ministro dei Beni Culturali e della Soprintendenza per i beni artistici e storici di Roma perché salvaguardino una raccolta così rara di strumenti musicali. 

L’ Hotel Ambra Palace di Roma
Una giornata trascorsa positivamente quella della visita al museo degli strumenti musicali, con una sosta al nuovo Hotel Ambra Palace, nell?antico palazzo della seconda metà dell?800, ristrutturato, affiliato alla catena Golden Tulip,  che con il suo chef siciliano ci ha fatto gustare ottimi piatti. L?Ambra Palace, che ha ottenuto quest?anno il prestigioso riconoscimento ?Golden Tulip Hotel of the Year?, fa parte del gruppo Concerto Fine Italian Hotels, che annovera complessivamente 6 alberghi: 5 strutture a 4 stelle (oltre appunto all?Ambra Palace Hotel, il Grand Hotel Minerva e l?Hotel Londra di Firenze, il Negresco e Villa Roma Imperiale di Forte dei Marmi), nonché il 5 stelle lusso Villa la Vedetta inaugurato recentemente a Firenze.

Lo stile dell? Ambra Palace è di impronta classica, con colori tenui scelti per rilassare l?ospite, mentre piccoli dettagli – soprattutto nell?arredamento – rimandano ad atmosfere ?british?, con divanetti colorati e comode poltroncine propizie alla lettura.

 


Tutte le camere sono arredate con gusto e cura dei particolari, e sono dotate di minibar, caffettiera elettrica, collegamento PC e fax, TV satellitare e Pay TV, cassaforte, insonorizzazione, aria condizionata-riscaldamento. Le stanze superior dispongono inoltre di vasca idromassaggio e stirapantaloni. Una ricca colazione a buffet è servita nella sala breakfast ed un American Bar è aperto anche per pasti leggeri durante tutto il giorno, con un menù che offre primi e secondi piatti e sfiziosi spuntini. Il Room Service è operativo 24 ore al giorno. Un Internet Point è gratuitamente a disposizione degli ospiti. L?albergo dispone anche di quattro camere attrezzate per i portatori di handicap.

 

Una camera dell’ Ambra Palace
E poi una  passeggiata per riscoprire il quartiere Esquilino, dove oggi si sta creando una ?chinatown?. L?Esquilino è il più alto dei 7 colli di Roma, dove si intrecciano le architetture antiche e quelle più moderne. dai  resti romani di Porta Maggiore, e gli 11  acquedotti che vi erano, le mura, non lontano la Domus Aurea che ricorda Nerone, le basiliche di S. Giovanni e S. Maria Maggiore, e a S. Pietro in Vincoli il  capolavoro di Michelangelo, quel Mosè che richiama milioni di turisti.

Anche chi abita a Roma spesso ignora i tesori artistici  che intravediamo passando e ripassando su quelle strade. E? il momento di approfondire la conoscenza di questa nostra città.

 

 

Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Piazza S.Croce in Gerusalemme

Orari: martedì-domenica 8.30-19.30 (chiuso il lunedì)


 

 

Ambra Palace Hotel ? Via Principe Amedeo, 257 ? tel. 06 492330