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Si el tempo?

?a piedi nudi verso l?orizzonte?: dal 2 al 14 agosto 2005 l?antica e celebre residenza Grand Hotel Villa d?Este a Cernobbio, sul Lago di Como, ospiterà le opere, di recente produzione, di Silvia Dayan, artista dell?anima e dell?energia, del giorno e della notte, dell?insieme che comunica partecipazione, gioia, emozione di vivere. Tele realizzate in garza, olio, gesso, tecniche miste, per un totale di circa quaranta opere,  verranno esposte nella suggestiva Sala Torlonia, insieme ai brani accuratamente scelti dall?artista dal Talmud e ai versi di Jorge Luis Borges, Vinicius De Moraes, Kahlil Gibran, Hikmet, Von Hoffmansthal, Luciano Menetto, Pablo Neruda, Walt Withman, Giovanna La Vecchia e Carmen Meduri .

 

?a piedi nudi verso l?orizzonte? è la seconda parte della terna di mostre di Silvia Dayan che si concluderà il prossimo anno con un?ultima serie di immagini a conclusione del ciclo pittorico iniziato due  anno fa  con la mostra ?a piedi nudi per la terra?, ospitata con grande successo a Roma, presso il Complesso Monumentale del Vittoriano, e successivamente a Milano, presso l?Instituto Cervantes.

 

L?esposizione ospitata a Villa d?Este, presentata per la prima volta a Grenoble il 6 dicembre 2004 a cura di Linda de Sanctis, rappresenta una preziosa panoramica sulla raffinatissima artista, per raccontare meglio il suo mondo al femminile, romantico e profondo, le sue donne, protagoniste di una lunga storia, soprattutto attraverso i loro visi, a tratti duri, forti, misteriosi, altre volte dai lineamenti evanescenti, teneri e commoventi.

 

 

Le creazioni di Silvia Dayan scaturiscono dall?incontro perfetto di mano e mente, mirabile equilibrio cromatico di parola, immagine e musica; a loro viene affidato il messaggio: non dobbiamo trovarci impreparati, l?arrivo di qualsivoglia evento non è che un meraviglioso miracolo e noi siamo traccia, testimoni di ogni singolo frammento di vita:

 

 

Sia ospitale la nostra intelligenza e insegnamole a gioire quando alla nostra porta bussa un estraneo, uno sconosciuto, un?idea o un?emozione che non avevamo preso in considerazione. Agisce sul nostro spirito una terribile forza d?inerzia, che ci induce ad accontentarci del frammento di vita che ci è familiare. Non appena ci lasceremo andare, quella propensione stantia e indugiante creerà in noi la ferma convinzione che non ci sia altra realtà che quella presente davanti ai nostri occhi. Di nulla, come di questa inclinazione, deve diffidare chi aspira a fare di se stesso un delicato strumento di umanità?? (José Ortega y Gasset).

 

 

La Mostra, curata da Duccio Trombadori, si avvale del Patrocinio del Consolato Generale e Centro di Promozione della Repubblica Argentina in Milano. ed è stata realizzata grazie al prezioso contributo del Console Generale Aggiunto Maria de los Milagros Donna Raballo, del Direttore del Grand Hotel Villa d?Este Ezio Indiani e del Direttore della Rivista AD Ettore Mocchetti.

Origine
L?ARTISTA

 

Silvia Dayan è nata a Buenos Aires in Argentina dove ha studiato presso l"Istituto Superiore d?Arte "Beato Angelico". Successivamente ha seguito il corso di Storia dell"Arte presso l"Università "Candido Mendes" di Rio de Janeiro e nella stessa città ha svolto per venti anni un ruolo manageriale nel design. A Roma ha approfondito lo studio della neuro-linguistica per migliorare l"approccio psicodidattico con i suoi allievi, sotto la guida del Dr. Daniel Eichelberg, ed ha seguito un corso di perfezionamento nella tecnica grafica.

 

 

Ha partecipato a numerose mostre collettive e realizzato diverse esposizioni personali in America del Sud, nel Medio Oriente e in Europa. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.

Vive e lavora tra Roma, Buenos Aires e Gerusalemme.

 

 

Non c?è una cosa di lei di cui non sia orgogliosa. Cammina tra la gente a testa alta, con l?eleganza di una gazzella, ed è come se portasse una bandiera. Cammina e sembra alta due metri? scrive Patrizia Masi nella splendida biografia di Silvia Dayan.

 

E? argentino quel suo tuffarsi nel presente, quel vivere alla giornata, cogliendo l?attimo fuggente. Domani è un altro giorno?.E? argentino il suo portamento fiero, aristocratico, un po? sprezzante, vagamente snob, come solo gli argentini hanno. Una passione sfrenata per suo padre, un amore incondizionato, ?ho imparato tutto da lui? dice, l?amore per la madre scoperto più tardi, di cui, però, parlano tutti i suoi quadri, l?amore per i suoi tre figli, Raquel, Moises, David: un continente per ogni figlio: Argentina, Australia, Israele, l?amore per Franco, ?Mi Amor! Vida!?, il suo compagno di vita, oggi, dopo vent?anni, come il primo giorno, ogni giorno come il primo incontro.

 

 

L?amore per ogni cosa, l?entusiasmo, la purezza e la forza di ogni sentimento, e ancora libertà, tenerezza, tremore, attenzione, emozione, commozione, intelligenza, orgoglio. Lei il carisma del capo, la forza del capobranco. Ci vorrebbe un romanzo per raccontare Silvia Dayan?.

Verrà giorno?
LA MOSTRA

 

La rassegna intende sottolineare la maturità espressiva ed emozionale raggiunta da Silvia Dayan presentando un?ampia e significativa scelta di opere, frutto della sua ultima produzione pittorica, concepita proprio all?insegna del rinnovamento e della ricerca introspettiva, cromatica e poetica. Cinquanta tele, prevalentemente visi femminili, sono le donne le protagoniste dei quadri di Silvia Dayan, tutte le donne della sua vita: la madre, le sette sorelle, le donne di servizio. E? l?universo femminile il tema principale della sua ricerca, del suo approfondimento, vero e proprio stimolo, fonte di ispirazione, mondo magico, reale e immaginario. Perché alle donne l?artista riconosce un dono speciale: quello di esprimere le emozioni. 

 

 

Madonne rinascimentali, veneri botticelliane, maye desnude, sovrane velaschiane: donne dai volti eterei, dalla pelle lunare, dai lineamenti aristocratici. Figure che sembrano venire da un mondo lontano e misterioso e posarsi sopra la terra senza confondersi con gli altri. Serenità classica, bellezza ideale, ma anche volti non finiti, profili incerti maschili e femminili insieme, sfondi misteriosi, luci indefinite creano nei quadri di Silvia Dayan atmosfere tra sogno e realtà.

 

 

Esplodono tutti i colori per diventare universo: ?il viola declinato in tutte le sfumature dal lilla al bianco, così spirituale e intenso, il rosso, carminio puro che è solo passione, il verde luminoso come uno smeraldo e faro di speranza, l?arancio caldo come la fiamma che riscalda il cuore, e poi il blu misterioso come la notte, il bianco puro e dolce come lo zucchero, non sono colori e basta? ? scrive Linda de Sanctis nel saggio in catalogo ? ?sono lì a raccontare amore, tenerezza, commozione, solidarietà, gioia, riso, divertimento, pianto?.

 

 

Intrise di gesso, dipinte dal colore, le garze, crudeli, impietose, indicano le tracce dolorose e incancellabili dell?anima, coprono le ferite e nascondono pudicamente i dolori, ma indicano e vogliono ricordare i volti che non ci sono più: questo il tema di opere come ?Sognando con sincerità?, del trittico ?Hojas de hierba?de withman?, del quadrittico ?Stato d?animo?.

Coscienza?
 

Silvia Dayan racconta la sua vita in questa completa esposizione attraverso le sue opere. Ogni quadro racconta la sua storia, l?energia, la passione, la capacità di partecipare, la gioia, l?emozione. Il suo amore per l?arte, l?attrazione per lo sperimentare, la felicità di mischiare i colori, di passare da una pennellata all?altra, di tracciare segni sottili o grandissimi, dell?impastare gesso e olio, di bagnare i dipinti con l?acqua e vedere colare il colore, prima pazientemente steso, in mille rivoli.

 

 

Silvia dipinge i suoi sogni? ? scrive il curatore Duccio Trombadori ? ?invitando anche chi osserva ad attraversarli come al cospetto di uno scenario dal vero. E in questa esperienza fatta ad occhi aperti si risolve la galleria di presenze umane rappresentate (memoria del passato, stereotipo o simbolo che sia) in un colloquio diretto che vuole inneggiare alla meraviglia della vita e soprattutto alla sua ordinata casualità. Quella di Silvia è una esperienza espressiva condotta sul filo del rischio esistenziale?.

 

 


        La mostra si sposterà a Milano, dal 27 ottobre al 27 novembre 2005, e verrà ospitata nella nuova sede espositiva Pompeo Art Gallery ? Exhibition Area ? P.le Giulio Cesare, 14.

Balada para Piazzola
VILLA D?ESTE E IL LAGO DI COMO

 

La precisa location del paradiso non è conosciuta, ma potrebbe benissimo essere qui? scriveva Herb Caen. Le sue luci catturano l?anima, i riflessi delle acque del lago creano giochi suggestivi, la dolce armonia del parco lascia parlare una natura generosa dove alberi secolari, fiori gioiosi, giardini eleganti amplificano la grazia di fontane e terrazze. In questo paradiso, a pochi chilometri da Milano, c?è Villa d?Este, un albergo di charme tra i più celebrati del mondo. Per secoli dimora dell?aristocrazia europea, è oggi un elegante resort a cinque stelle dotato di strutture d?accoglienza all?avanguardia.

 

 

Situato sulle sponde del lago di Como, l?hotel si trova su uno tra i più importanti crocevia tra l?Italia ed il Nord Europa. L?antica villa del XVI secolo è circondata da un?area di 10 acri di parco e giardino.

 

 

Questo lago supera in bellezza qualsiasi cosa vista? scriveva Shelley.

 

 

Da duemila anni il lago di Como ispira poeti, scrittori o semplici viaggiatori, tutti affascinati dalla varietà dei suoi paesaggi. Lungo 45 chilometri e largo 3, ospita ville magnifiche e importanti, da Villa d?Este a Villa del Balbianello, da Villa Pizzo a Villa Carlotta. Imbarcazioni private e battelli pubblici lo percorrono in lungo e in largo dando ai visitatori la possibilità di godere del paesaggio e di scoprire caratteristici paesini come Bellagio definito ?La perla del lago?.

 

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Sarà presente all?inaugurazione della Mostra, martedì 2 agosto alle ore 19.30, il Maestro di tango argentino Alejandro Ferrante. Nato a Mar del Plata, Buenos Aires, architetto, fotografo, ha studiato tango con maestri di profilo internazionale, partecipando alle più importanti rassegne culturali. Dal 2001 vive a Milano dove insegna tango argentino

A piedi nudi verso l?orizzonte?
Silvia Dayan:    www.silviadayan.com   dayan@rdn.it

 

Catalogo: Edizioni Athena Parthenos , testi di Carlo Fabrizio Carli, Linda De Sanctis, Patrizia Masi, Cesare Nissirio, Duccio Trombadori, Gilberto Visintin ? poesie di Jorge Luis Borges, Vinicius De Moraes, Kahlil Gibran, Hikmet, Von Hoffmansthal,  Luciano Menetto, Pablo Neruda, Walt Withman, Giovanna La Vecchia e Carmen Meduri – foto di Rita Paesani

 

Organizzazione e realizzazione: Consolato Generale e Centro di Promozione della Repubblica Argentina in Milano

Orario mostra 10.00/13.00 – 15.00/20.00 tutti i giorni


Ingresso libero


Per informazioni: tel. 031/348807

 

Consolato Generale della Repubblica Argentina: Via Agnello, 2 ? 20121 Milano tel. 02/77729437 – Fax 02/77729444 ? www.consolatoargentinomilano.com – cmila@mrecic.gov.ar

 

Ufficio Stampa: Giovanna La Vecchia tel. 06/37518973 – Fax 06/6791943 – Cell. 338/6472027  ufficiostampaeventi@libero.it