EDVIGE MARTORELLI



    

Si è appena conclusa a Firmo, paese di tradizione arbëreshë a 60 km da Cosenza, la manifestazione ?Vallet e Fërmes? promossa dall?Amministrazione Comunale e dallo Sportello Linguistico di Firmo, e dall?Ente Nazionale di Promozione ed Utilità Sociale Proitalia.

La tre giorni di festa, che ha coniugato tradizione, arte e cultura, è coincisa con la ricorrenza del patrono S. Atanasio. E? infatti iniziata e si è conclusa con due momenti religiosi: l?ordinazione sacerdotale di un diacono del luogo nel suggestivo rito greco- bizantino tipico di queste etnie e con la processione in onore del  Santo.

Ma l?avvenimento più gioioso e folkloristico è stato quello della ?vallja?. Il termine non è precisamente traducibile, indica comunque una serie di canti e balli popolari che rievocano una grande battaglia vinta da Castriota Skanderberg, eroe della dominazione albanese, intorno al 1500 contro gli invasori turchi. Fu dopo la morte di Skanderberg, e la conseguente caduta dell?impero, che iniziò l?esodo della popolazione albanese nel nostro Paese e in particolar modo nella provincia di Cosenza. Alla ?vallja? (che nella maggioranza dei paesi arbëreshë si tiene il giorno di Pasqua, mentre a Firmo il primo maggio) partecipano diversi gruppi folkloristici: quest?anno vi hanno partecipato, tra gli altri, i gruppi di Frascineto, Mongrassano, S. Caterina Albanese, Caraffa, S. Benedetto Ullano e ovviamente Firmo. La ?vallja? è uno spettacolo emozionante, colorato e di contagiosa allegria; come per tradizione, i gruppi hanno sfilato, indossando i costumi tipici, per le vie del paese eseguendo canti spesso improvvisati e ballando. A fine serata ogni gruppo si è esibito in piazza XV Aprile e il sindaco, dott. Gennarino Russo, ha consegnato ad ognuno l?attestato di partecipazione alla ?Vallja di Firmo 2006?. Come spiega Cinzia Faillace di Proitalia ?nonostante la vallja abbia subito le influenze del folklore tipico calabrese, si tratta di una manifestazione di grande importanza per l?etnia albanese. La vallja costituisce uno dei mezzi per rivendicare e affermare la presenza, la cultura e soprattutto l?identità etnica degli arbëreshë?.


    
Alla ?vallja? e ai festeggiamenti in onore di S. Atanasio, sono stati abbinati i due concorsi ?Firminitela?, concorso di pittura estemporanea, e ?Fotografafirmo? dedicato agli amanti della fotografia che hanno voluto immortalare i momenti salienti della manifestazione, ed una mostra mercato di prodotti artigianali locali.

Firmo è tra i borghi più belli del territorio cosentino. Si trova in una posizione privilegiata tra la costa ionica e il monte Pollino ed è facilmente raggiungibile una volta lasciata la Salerno-Reggio Calabria allo svincolo di Sibari-Spezzano. Caratteristica del nucleo urbano è la ?divisione?, mediante un arco denominato ?Ka Markasati?, di Firmo Sottano da Firmo Soprano, i due casali che ospitavano le due differenti culture, albanese e italiana, riuniti solo nel 1811. Il Convento dei padri Domenicani, oggi sede del comune e dello sportello linguistico, è il monumento di Firmo più importante assieme alla Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo del XVII sec. Entrambi testimoniano la presenza dei padri Domenicani che cercarono di imporre il loro culto a discapito di quello greco bizantino che è stato invece rivalutato nel 1919 con l?istituzione della diocesi bizantina di Lungro.

 

 

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