Testo e Foto di TERESA CARRUBBA


Skopje
palazzo del centro storico

Macedonia. Un intrigante amalgama di culture diverse, di etnie diverse, di religioni diverse. Sedimenti della storia che hanno costruito la vera ricchezza di questo Paese, variegato com?è nelle atmosfere, nelle architetture, nelle tradizioni, negli stili di vita. Un Paese dai tratti unici in cui l? intreccio fra le culture greca, serba, bulgara e albanese, e fra le religioni cristiano-ortodossa e islamica determina influssi persino nell?artigianato e nella cucina. Spiedini di carne alla turca, l?elaborato pasticcio greco musaka e il balcanico burek (una torta salata ripiena di formaggio o di carne), si alternano con assoluta normalità nei menu dei tipici ristoranti. Monasteri medievali, bazar turchi, chiese ortodosse e bizantine punteggiano il Paese mescolandosi in un piacevole contrasto a modernissimi centri commerciali dove non è insolito ascoltare il tipico suono delle cornamuse locali. Il susseguirsi degli imperi, quello di Bisanzio e quello di Samuele, i sovrani bulgari e i re serbi hanno costruito centinaia di fortezze e monasteri in tutta la Macedonia che ancora oggi costituiscono uno degli assi portanti del turismo culturale in questo Paese. Un Paese dalle profonde testimonianze archeologiche: gli scavi della città romana Skupi e quelli di Stobi, ed Heraclea, sito archeologico della metà del IV secolo a.C. , coevo dell?antico impero macedone. Situata sulla via Egnatia, la strada che collegava l?impero romano occidentale a quello orientale, Heraclea per la sua posizione strategica divenne un importante centro politico e commerciale. E poi Ohrid, praticamente un museo a cielo aperto con l?anfiteatro e la fortezza; la necropoli di Trebeniste e la fortezza di Kale, a Skopje. Un patrimonio storico, artistico e culturale che può stimolare itinerari diversi seguendo le tracce dei romani o dei bizantini, o quelle di Alessandro Magno, il cui impero ebbe la sua base principale proprio in Macedonia. O l?itinerario religioso lungo la via dei monasteri ortodossi o delle chiese bizantine o delle sinagoghe, in un Paese con un retaggio storico profondamente spirituale a partire dalla presenza di S. Paolo il quale aveva trasformato la Macedonia in un rifugio per le prime comunità cristiane. Stobi e Heraclea sono state diocesi vescovili ad hanno preso parte al concilio ecumenico di Nikea nel 325.

Skopje
il Ponte di Pietra

Che dire poi delle numerose testimonianze dell? Arte rupestre disseminate in tutto il territorio della Macedonia? Resti di civiltà antiche, datate in diversi periodi storici a partire da Paleolitico, 30.000 anni fa. Secondo l?Accademia mondiale dell?arte rupestre, l?inizio del linguaggio scritto può essere attribuito proprio a questa regione, grazie a ciò che è rimasto delle iscrizioni e dei graffiti archeologici.

Dalla storia alla natura. Incredibilmente ricca di laghi, fiumi e torrenti, meta ambita dai cultori degli sport acquatici audaci come il kajaking e il rafting e dai seguaci del turismo ecologico, la Macedonia offre siti eccellenti, un vero trionfo della natura incontaminata: il lago di Ohrid e quello di Prespa, il Parco nazionale di Pelister e quello di Mavrovo, il Canyon di Demir Kapija e quello di Matka.

 


L?imponente gola di Matka  si apre a baie discrete, acqua cristallina per fare canottaggio, sentieri segnalati, sedimenti della storia e della natura.  Il canyon del fiume Tresca  scorre per 130 km, con un orrido profondo 1.100 m. , uno dei siti naturali più interessanti per gli speleologi per via delle numerose incredibili grotte e per i botanici grazie alla caratteristica flora selvatica. Emozioni forti anche per il visitatore comune.

La Repubblica di Macedonia a cui le Nazioni Unite si riferiscono come Former Yugoslav Republic of Macedonia (Ex repubblica jugoslava di Macedonia), è uno stato indipendente della penisola balcanica

 la parte meridionale estrema della Jugoslavia , circondata da Albania, Serbia, Bulgaria e Grecia .

 I confini odierni vennero fissati poco dopo la Seconda Guerra Mondiale quando la  Jugoslavia socialista stabilì nella zona la Repubblica Socialista di Macedonia, riconoscendo il paese degli slavi macedoni  come una nazione separata all?interno della Jugoslavia . Rinominata Repubblica di Macedonia l? 8 settembre 1991, si separò pacificamente dalla Jugoslavia senza ulteriori modificazioni territoriali.

Capitale della repubblica di Macedonia, costituitasi dopo lo scioglimento della Jugoslavia nel 1991, Skopje è situata 262 metri sopra il livello del mare, al centro della conca del fiume Vardar, a metà strada tra Tirana e Sofia, e conta circa 540.000 abitanti.
    
Skopje
La Fortezza di Kale

    
Skopje

Un tempo si chiamava ?Skupi?, in posizione strategica sul fiume Vardar  tanto che gli antichi romani la nominarono capitale della provincia di Dardania.
Oggi il Vardar divide la città vecchia da quella nuova , rappresentando un passaggio di civiltà tra le diverse culture radicate e fiorite nella città di Skopje. Grazie anche all? imponente Ponte di Pietra, un andamento sinuoso di archi che uniscono Asia e Europa, l?oriente e l?occidente, il Cristianesimo e l?Islam. Dal ponte un vescovo ortodosso ogni anno per l?Epifania getta una croce nel Vardar.

Skopje, come del resto tutta la Macedonia, è un crogiolo di culture per via delle varie dominazioni slave, bizantine, bulgare, normanne e serbe, fino alla definitiva conquista da parte dei turchi dal 1392 al 1912. E Skopje mantiene ancora oggi la sua posizione strategica, crocevia fra le principali rotte balcaniche, a metà strada fra Tirana e Sofia, capitali delle confinanti Albania e Bulgaria. E  260 km a sud-est vicino alle foci del Fiume Vardar, c?è  Salonicco sul Mar Egeo, in Grecia

A nord del Ponte di Pietra si trovano i Bagni di Daut Hammam Pascià, datati 1466, un tempo i bagni turchi più grandi dei Balcani. Le sei sale a cupola ospitano oggi la Galleria d?Arte della città.
    
Skopje
La moschea di Mustafa Pasha

        
La città vecchia racchiude uno dei bazar orientali meglio conservati d?Europa, una delle moschee storiche più belle e la chiesa di S. Spas (18-19° secolo) conosciuta per la sua interessante iconostasi, capolavoro d?intarsio del legno, e per il sarcofago  di Goce Delcev, uno dei grandi eroi macedoni, ideologista del movimento di liberazione macedone contro l?impero ottomano. L?edificio è per metà sotterraneo, perché quando venne costruito, nel XVII secolo, nessuna chiesa poteva elevarsi al di sopra di una moschea.

Vicino al mercato vecchio si trova il Museo della Macedonia, che conserva una vasta collezione di opere e reperti che ricostruiscono la storia della regione. Il Museo sorge proprio dietro il Kursumlija Han, una locanda caravanserraglio usata dai mercanti nel periodo turco.

Sempre nel centro storico,  lungo il corso principale, si ammira la statua di Madre Teresa di Calcutta, eretta vicino al luogo in cui un tempo si trovava la sua casa natale. E in fondo alla strada, la vecchia stazione ferroviaria, il cui orologio è rimasto fermo alle 5,17, ora che ricorda il tremendo terremoto del 26 luglio 1963.

Skopje
La vecchia Stazione

    
La Fortezza di Kale, bella costruzione romana feudale domina la città dalla sommità della collina, edificata sull?antica Kale, abitata fin dall?era neolitica. Sede dell?imperatore Samuele, luogo d?incoronazione dell?imperatore serbo Stefan Dusan,  rifugio sicuro per gran visir ottomani e pascià turchi durante le continue guerre. Di fronte alla fortezza di Kale si eleva il minareto della moschea di Mustafa Pasha, con lo sfondo del monte Skopska Crna Gora.

 

Il grave terremoto del 1963 distrusse molto della città, ricostruita poi in un assetto urbano decisamente moderno.

E a partire dagli anni 90 Skopje, come la Macedonia in generale, insieme ai nuovi palazzi ha costruito un sensibile sviluppo del settore economico grazie soprattutto alla privatizzazione delle imprese e all?ingresso nel mercato europeo sancito nel 2001 a Bruxelles, nell?ambito dell?Accordo di Associazione e Stabilizzazione con l?Unione Europea.

In questa prospettiva di evoluzione del Paese ben si inserisce la progettualità di sviluppo e di promozione turistica di Skopje che, secondo quanto ci ha dichiarato il sindaco in una conferenza stampa recentemente organizzata per i giornalisti italiani, intende facilitare gli investimenti, anche da parte di catene alberghiere internazionali, al fine di incrementare la rete di infrastrutture per la ricettività turistica che siano al livello di un buon standard europeo.
    
Ohrid
La tipica architettura ottocentesca

        
Ohrid

l?Unesco l?ha inclusa nella lista dei siti che costituiscono patrimonio mondiale dell?umanità. Ohrid. Praticamente un museo all?aperto.

Sotto il dominio di Bisanzio, Ohrid divenne la principale sede vescovile della Macedonia. Nell?893 il vescovo Clemente d?Ochrida, discepolo dei Santi Cirillo e Metodio, fondò qui la prima università del mondo slavo, e dal X secolo fino al 1767 il patriarcato di Ohrid fu molto potente. La ricostituzione dell?arcivescovado di Ohrid nel 1958 e la sua indipendenza dalla chiesa serbo-ortodossa nel 1967 segnarono due fasi importanti nel processo di costruzione della moderna nazione macedone.
Una delle più belle città della repubblica della macedonia, Ohrid si stende lungo le sponde del meraviglioso omonimo lago, il più grande del paese, formato milioni di anni or sono. I primi abitatori di Ohrid, anticamente conosciuta come Lychnidos, risalgono a 2400 anni fa. E? una città con un?eredità culturale e monumentale notevole e con una tipica architettura urbana ottocentesca. La fortezza di Samoil in cui per un breve periodo dell?XI secolo visse uno dei più grandi re macedoni, Samoil, appunto, eretta sulla collina che domina  Ohrid, offre un panorama suggestivo della città, del lago e dell?antico anfiteatro costruito 2000 anni fa nel tardo Periodo Ellenico. Oggi il teatro è sede estiva di molti eventi culturali, primo tra tutti il famoso Festival d?estate di Ohrid.
Ohrid
L’Anfiteatro

    La cattedrale di S. Sofia, dell?XI secolo, che fu per alcuni secoli  sede dell?arcivescovado, è una delle più interessanti costruzioni medievali e la più antica chiesa ben conservata di Ohrid, con i suoi mirabili affreschi dei secoli XI-XIV . D?estate la chiesa diventa un centro culturale e ospita concerti e spettacoli teatrali.

Assolutamente suggestiva la chiesa di S. Jovan Bogoslov-Kaneo, costruita su uno sperone di roccia a picco sul lago, accanto ad un piccolo villaggio di pescatori. Una delle più belle chiese della Macedonia. La spiritualità è assicurata dalla sua posizione immersa in una natura incontaminata.

La chiesa di St.Pantelemon, è ciò che rimane dell?antico monastero di S. Kliment. Nel IX secolo divenne la prima università slava, centro della letteratura e della cultura. Del IX secolo anche la chiesa distrutta nel periodo ottomano su cui fu costruito il magnifico monastero di S. Naum, sulla costa più a sud del Lago Ohrid, vicino alla sorgente del fiume Drim e al confine con l?Albania. Il monastero è noto per l?iconostasi, le pregevoli icone e gli affreschi ben conservati.
    
Ohrid
Una strada che porta al lungolago

        
Il Lago di Ohrid è situato nella zona sud-occidentale della Macedonia. Conosciuto come uno dei laghi più antichi del mondo e il più profondo d?Europa (321m), è notoriamente uno tra i dieci laghi più cristallini.

La sua superficie di 450 kmq si estende per un terzo in Albania. Arroccata fra i monti a un?altitudine di 695 m, la parte in territorio macedone è la più bella, con vedute spettacolari sull?acqua dalle rive e dalle alture circostanti.
La città di Ohrid è un?attrazione turistica notevole e ciò la rende vivace e persino mondana per via dei numerosi caffè alla moda che si susseguono sul lungolago dove una popolazione molto giovane si raccoglie nel tardo pomeriggio, per un aperitivo, dopo aver visitato i  monumenti e prima di assistere agli interessanti spettacoli del festival d?Estate. Chi predilige il lago per una vacanza balneare non ha che da scegliere tra i vari sport acquatici o le escursioni in barca per fare il giro costa-costa.

Ohrid
La chiesa di S. Jovan Bogoslov-Kaneo

    
UN GRANDE AFFRESCO MEDIOEVALE

 

Storia, arte, religione, tra oriente e occidente nei monasteri e nelle chiese serbo-ortodosse sparse dovunque nella Iugoslavia meridionale. Nella zona orientale della ex Jugo­slavia , gli attuali territori di Serbia, Mace­donia e Montenegro si trovarono, nel Medioevo, sotto l?influsso di Bisanzio e della sua cultura. Dal litorale del Montenegro al Danubio e dal Danu­bio al Lago di Ohrid, sui monti, sulle valli, a picco sull?acqua del mare e dei laghi, furono costruiti a partire dall? XI secolo, monasteri e chiese che si erigo­no a testimonianza di un?arte immor­tale, quella bizantina.

E con la scusa dell?ascetismo che predica il distacco dagli eventi del mondo, dalle passioni e dagli istinti attraverso la pratica dell?isolamento, della meditazione, della preghiera e del digiuno per concentrarsi sulla propria interiorità e sulla propria spiritualità, ai monasteri furono destinati i posti più ameni e panora­mici. Splendide colline boschive da dove si gode una vista impagabile, ad ampio raggio, ridenti pianure, ai piedi delle montagne, dove pace e silenzio regnano sovrani. A seconda delle direzioni da cui pro­venivano gli influssi culturali e dalla loro forza, dato che a volte venivano filtrati da assiomi già accettati, l?arte bizantina non si presenta a carattere uniforme su tutto il territorio della ex Ju­goslavia.

Alcuni monasteri, in Montenegro e in parte della Serbia, presentano elemen­ti di tipo romanico. Altri, come quelli della Macedonia, riassumono i detta­mi di uno stile bizantino puro.


Il materiale di costruzione varia dalla pietra al mat­tone secondo le disponibilità locali. Uno degli elementi artistici più caratte­rizzanti di questi monasteri è l?affresco. Cosi come la decorazione interna delle grandi chiese bizantine è costituita so­prattutto da mosaici, quella delle chie­se più povere e lontane dai centri ur­bani come sono appunto i monasteri, è altrettanto degnamente rappresenta­ta dalle pitture murali realizzate a olio o tempera su intonaco asciutto. Anche se di stile più rozzo e più trascurate nell?esecuzione, le pitture mu­rali che hanno in comune con il mo­saico il patrimonio iconografico e il periodo di sviluppo, raggiungono spesso un altissimo livello artistico. Tali forme pittoriche, infatti, conside­rate per molto tempo unicamente co­me espressione della fede religiosa, so­no state recentemente apprezzate per la loro validità tecnica e per il loro aspetto estetico e figurativo. Alcuni monasteri, di costruzione più remota, conservano affreschi di uno stile in parte ancora naturalistico con pae­saggi e architetture, in parte già sim­bolistico. Improntate invece ad uno stile realistico, con presentazione fron­tale delle figure, sono le pitture più tarde; tipici gli affreschi della Basilica di Santa Sofia a Ohrid. La pittura qualitativamente più alta è comunque quella del periodo della rinascenza bi­zantina.


    
Notevole importanza hanno, nel campo della pittura, le icone, di cui ta­li monasteri sono ricchi. Si tratta di dipinti eseguiti a tempera su una tela ingessata e applicata a un pannello. In esse vengono rappresentate la Ver­gine con il Bambino o immagini di santi. Oltre a numerosi esemplari del primo periodo, si possono ammirare nei monumenti sacri della Macedonia icone del periodo aureo (secc. XI-XII) in cui, attorno alla figura centrale, so­no rappresentate storie in piccoli scomparti. Nella chiesa di S. Clemente a Ohrid se ne trovano molte, alcune in bellissime cornici d?argento lavorato. Ad un periodo successivo appartengo­no le icone dipinte su legno, a tempera o con altre tecniche, e sono del XV se­colo quelle ricoperte da una lamina d?argento spesso impreziosita da figure a sbalzo, smalti e pietre: la cosiddetta ?riza?. Tipica dei monasteri bizantini e prege­volmente esemplificata in quelli iugo­slavi è l?iconostasi, struttura divisoria tra la navata e il presbiterio. È una pa­rete costruita in legno abbondante­mente istoriata, intarsiata e scolpita, sulla quale sono incastonate icone o comunque immagini sacre. ?L?arreda­mento delle chiese dei monasteri è completato da tabernacoli, lampadari a lanterna di tutte le misure e a tutte le altezze, candelabri, urne, reliquiari. Atmosfere piene e inusitate, immagini affascinanti che vale la pena di im­mortalare nel ricordo.


    
I monumenti del XIII secolo, manifestano tendenze di­verse e preannunziano, con i loro con­tenuti e le loro forme, l?arte del XIV se­colo. Questa è in parte la caratteristica della chiesa di S. Clemente a Ohrid i cui affreschi, opera di Michele ed Euti­chio, aprono la porta al nuovo stile narrativo. Sempre a Ohrid, uno dei più antichi monumenti bizantini della Iugoslavia è la basilica di S. Sofia. Gli affreschi, contemporanei alla costru­zione dell?edificio (metà dell?XI secolo) sono stati a lungo coperti da strati di pitture successive. Questa tradizione di sovrapporre i dipinti è piuttosto dif­fusa tra i monasteri della Iugoslavia anche se la tecnica di ripristino dell?intonaco, ottenuto a colpi di scalpel­lo, doveva risultare piuttosto faticosa portando spesso alla rinuncia.

 

Ritrovamenti archeologici hanno permesso di rintracciare numerosi insediamenti umani intensamente sviluppati risalenti all?età paleolitica ed in particolare al primo periodo neolitico. ?La grande madre?, una scultura in argilla anche nota come ?La dea della Fertilità?, (Madzari, Gorlevo nell?area di Skopje) è da attribuire al 7000 a.C., allo stesso modo di molti altri reperti.

La variegata vita sociale sul suolo macedone ha prodotto molti e sofisticati strumenti distintivi delle civiltà sviluppate. L?osservatorio astronomico megalitico nella località di Kokino ne costituisce un esempio. Risalente al periodo neolitico ed ufficialmente ritenuto dalla NASA forse il primo osservatorio astronomico in Europa, attualmente mostra ancora i segni dell?antica presenza della tradizione culturale Macedone
    
Skopje
Il fregio di un vecchio palazzo

    
PROGETTO DI SVILUPPO

 

Il Programma Seenet ? I Governi Locali Motori dello Sviluppo è un?iniziativa triennale di cooperazione decentrata nell?area del sud est europeo promossa dalla Regione Toscana e dalle ONG Ucodep e Cospe, in accordo con la Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.

 

Il Programma, avviato nel luglio 2003, è stato volto al rafforzamento delle competenze gestionali di 21 Autorità locali nei settori dello sviluppo economico locale e dei servizi pubblici nella formulazione di politiche e programmi a favore del cittadino, nonché dei rapporti di collaborazioni e di partenariato tra i 21 enti (tra cui Skopje) del sud est europeo (Bosnia, Croazia, Serbia, Macedonia, Albania e Kossovo) e gli enti locali della Toscana attraverso la creazione di una rete stabile tra Governi locali.

 

Durante l?ultimo anno del programma sono state realizzate presso ogni Ente locale del Sud Est Europeo delle iniziative progettuali prioritarie, attraverso un contributo di 80.000 ?, messo a disposizione per ogni Ente locale dal Ministero Affari Esteri Italiano e dalla Regione Toscana.

Una delle iniziative promosse in partenariato con la Citta? di Skopje riguarda un programma di ?Promozione e marketing territoriale turistico per la Citta? Skopje? che include il viaggio stampa per giornalisti italiani che ci ha permesso di visitare la Macedonia e di redigere questo reportage