LUISA CHIUMENTI



    

Il Parco storico Seghetti Panichi, disegnato nel 1875 dall?architetto dei giardini e botanico  tedesco Ludwig Winter, oltre ad accogliere ancor oggi una varietà di piante monumentali ( querce, palme rare ed esemplari notevoli di piante esotiche orientali), offre ai visitatori particolari ?aree bioenergetiche? ossia spazi verdi da cui l?organismo può  ottenere alcuni benefici sprigionati proprio dalle essenze di cui è composta quella determinata area verde. Viene infatti a determinarsi un?interazione fra l?elettromagnetismo naturale del luogo e  quello specifico emesso dai vari tipi di piante che vi sono collocate; si tratta di una tecnica innovativa, la ?Bioenergetic  Landscapes?, che ha permesso non solo  di rilevare, ma  addirittura di creare  particolari ?aree terapeutiche?, all?interno di questo parco secolare.

Le influenze benefiche che vengono, in modo costante e generoso, erogate dalle piante, sono state quindi studiate e catalogate scientificamente da ricercatori specializzati.

Il Parco storico Seghetti Panichi offre un vero e proprio ?percorso? bioenergetico, che espande le proprie ?valenze ? positive nei riguardi della salute dell?uomo,  attraverso  vari tipi di specie vegetali tipicamente mediterranee ( palme, lecci, ulivi, etc. ). Grazie alla loro adeguata collocazione, queste essenze danno vita ad aree anche piuttosto ampie,  fino ad una decina di metri di diametro, con specifiche influenze sui vari organi e sulle funzioni biologiche ( sistema immunitario, nervoso e cardiocircolatorio, fegato, tiroide, etc.).
Il Parco che a Castel di Lama (Ascoli Piceno), circonda l?antico Borgo Seghetti  Panichi, che risulta inserito fra i 65 grandi giardini storici italiani, costituisce il primo giardino bioenergetico, la cui creazione e manutenzione si pone a testimonianza di un lavoro straordinario, compiuto in sinergia tra pubblico e privato, per la tutela del paesaggio.

    
Come infatti è stato messo in luce durante la presentazione della mostra ? Natura: morte e resurrezione? ( fino al 5 novembre 2006), la grande forza propositiva dell?Associazione nel perseguire gli obiettivi culturali che ha programmato nel tempo, in realtà si integra assai bene con lo sforzo delle Istituzioni (e in particolare del Comune stesso e della Provincia), nella consapevolezza del fatto che l?arte e la cultura siano il miglior veicolo attraverso cui passa la qualità complessiva del territorio.

Ci troviamo di fronte ad un concetto aperto dell?arte, nell?ambito di una ricerca che fa interagire diversi linguaggi fino ad ora sono rimasti chiusi nei propri codici espressivi  ( pittura, scultura, architettura), tra cui anche il paesaggio,  nella vitalità del suo linguaggio spontaneo, è da intendere come l?espressione più alta della cultura stessa di un determinato ?territorio?.

Si è attuata infatti una sensibilizzazione capillare ed intensa verso il recupero delle relazioni con il paesaggio,  quale espressione di una più chiara consapevolezza estetica che ha accompagnato anche il più minuto e semplice lavoro quotidiano compiuto sulla terra. Un esempio particolarmente suggestivo in tal senso è stato quello offerto dalla recente mostra :? Natura: morte e resurrezione. Venticinque artisti internazionali verso un?ecologia della mente?, accolta all?interno del parco, che, come ha bene sottolineato la curatrice, dott.ssa Vescovo, si è presentata, già nello stesso titolo, come vero e proprio ?paradigma  della filosofia stessa che accompagna la mostra?, insieme alla quale è stato anche proposto un interessante ?Omaggio a Joseph Beuys?.
    

    
Il titolo, pur ?volutamente drammatico?, mette bene  in evidenza come si stiano correndo rischi enormi nei riguardi della Natura e del paesaggio, e in tal senso si lega assai bene alla figura di Beuys, grande Vate dei discorsi sulla Natura. A vent?anni dalla sua morte, in concomitanza con i numerosi omaggi che gli sono stati tributati in Germania, Francia, Inghilterra e America, la principessa Giulia Pignatelli, appassionata proprietaria e conservatrice del Borgo Seghetti Panichi e del meraviglioso Parco bioenergetico, ha voluto appunto ospitare, oltre alla mostra dei 25 artisti, anche un dovuto omaggio ad artista come Beuys, il cui pensiero ha scavato per tutta la vita dentro la Natura, il Paesaggio e l?Uomo. Ed ecco la speranza che si profila attraverso la sua filosofia : ..?la terra in sé possiede risorse enormi, capaci di equilibrare le grandi violenze che su di essa opera l?Uomo?? e forse ?ci può essere ancora una risoluzione? , nel caso che l?uomo sia ragionevole ed effettui alcune scelte, come quella di ? osservare e fare molta attenzione all?arte e alla scienza?, poiché ?tutti gli artisti insieme possono ridisegnare l?ambiente?.

 

 

 

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