CLOTILDE PATERNOSTRO


Francesco Gioli
Boscaiole a S. Rossore.1887

    

Nel titolo della mostra in atto a Torino, a Palazzo Brichesario :” I Mac­chiaioli-Sentimento del vero”, a cura di Francesca Dini ( catalogo Electa, sino al 2O giugno 2007), sono presenti in; realtà, le due fondamentali accezioni del movimento pittorico dei     Mac­chiaioli, movimento nato a Firenze (1855) e andato avanti per più di un decennio ( 1874). Presenta  infatti motivi sentimentali ed etici rivolti all? attenzione del  vero sia paesaggistico, sia sociale (ritratti,vita domestica), patriottici (Risorgimento, Unità d?Italia), filosofici (positivismo). Le interpre­tazioni del ?vero? dunque, sempre supportato dal sentimento, dall? amore verso gli esseri umani, il  senso della loro vita, il loro ambiente.

Si riunivano al Caffè Michelangelo di  Firenze artisti giovani, allegri, un po? scapigliati ma ottimi pittori che subito teorizzarono una nuova estetica da contrapporsi al severo classicismo della tradizione e dell?Ac­cademia. Iniziarono eliminando il disegno privilegiando quindi,il colore; puntarono sul sottofondo monocromo- il ton gris- per dar maggiore rilievo alla “macchia” ( sintesi di materia e luce); studiarono l?effetto dei toni di colore ed infine ridussero il paesaggio ai suoi tratti essenziali. Canoni nuovi ma di derivazione lontana se pensiamo addirittura al Vasari che al suo tempo già ebbe a scrivere:”? che il dipingere solo con  colori stessi senz ? altro studio di  disegnare su carta, fosse il vero e  il  migliore modo di fare il disegno?.

Giovanni Lega
L’inglesina,Ritratto di Giulia Bandini

    
 Indicazione quindi venuta da lontano. Ma non fu per amore del Vasari ovviaente che i  Macchlaioli attuarono  i loro canoni estetici e nemmeno nacquero per improvvisazione. Se loro merito fondamentale fu ? ?portare nel contesto del rinno­vamento della cultura italiana il senso realista?,  tale evento fu possibi­le avendo essi, già alle spalle, il realismo ottocentesco ( Courbet, Corot) e per la luce e la lettura del vero nella luce: gli artisti di  Barbizon e gli lmpressionisti francesi ( accolsero, ad esempio, l?en  plein air, colpo d?occhio della realtà visiva). In sintesi. I Macchiaioli  molto ripresero dal passato ma caricandolo di uno spirito proprio, di un vivo sentimento umano (non romantico) e d?amor di patria l?Unità d?Italia. Importantissimo, nello spirito libertario, fu il 27 aprile, del 1859, anno della indipendenza di Firenze e della Toscana tutta. Infine, molto furono influenzati dal positivismo, movimento filosofico che indiceva nell? indagine analitica il mezzo più adatto alle conoscenza della realtà (­indagine analitica = tono di colore).

Per concludere, tratti fondamentali furono : verità, sentimento,  carat­tere, a  cui si aggiunsero: la libertà, la giustizia , l?amore per la vita : valori eterni. Ricca di opere e nomi prestigiosi è la mostra di Torino da Lega a Fattori, da  Borrani a Cecioni, da D?Ancona a  Cabianca., da Abbati a Sernesi, da Gioli a Cannicci? con opere; esemplari, ad esempio: Giovani pescatori(1860) di Signorini, Signora con l?ombrellino (1862) di Borrani, squisito  quadretto di raffinata bellezza,Criniere al vento(1873) di Fattori, Strada di campagna  (1866) di Sernesi e tanti altri.

Telemaco Signorini
Sulle Colline a Settignano.

    

Uno per tutti:

La visita in villa(1864) di Silvestro Lega. Il luogo: Piagentina; in­nanzi alla casa, donne in conversazione; d? intorno è la campagna calda, luminosa, morbida nei toni di colore, verdi, gialli e ocra; pacato è il ritmo della  pennellata- forse già un superamento dell?intemperanza della “macchia”- una vena lirica sostanzia la scena. Scriveva il Lega? animo e corpo allo studio del vero, e a cercare me stesso nella natura”. Fre­schissima opera questa tela, dalla luminosità diffusa; intensa per emozio­ne e valore umano temperato e sincero. Esempio classico,il Lega, di spirito  e intento macchiaiolo.



Se l? accademia privilegiava il disegno per temi religiosi e storici, i Macchiaioli fecero quindi tutt?altro ? paesaggi, scorci di paesi, tratti di vita domestica ? intimi e delicati i ritratti di signore intente al lavoro all?arcolaio, alla maglia col gomitolo sul pavimento, al cavallet­to per la lezione di pittura-, marine, giardini.

La loro azione portò a cambiamenti anche nel costume, nell?andamento della vita quotidiana di Firenze; non più riunioni all?Accademia ma nei caffè  e negli atelier degli artisti. Luogo privilegiato fu Piacentina, nei dintorni di Firenze, dove il Lega ebbe il suo studio che ben presto divenne punto d?incontro dei Macchiaioli e la mostra di Torino ben contrassegna tale periodo felice dove l?entusiasmo della giovinezza impose uno stile vivo nello spirito e pur ricco di umanità e bellezza.

I Macchiaioli: il momento storico e pittorico tra i più caldi, vivaci, moderni della pittura italiana dell?800.