CARMEN DEL VANDO BLANCO


El actor Isidoro Marquez
    

La capitale valenciana ha il privilegio di esibire contemporaneamente la serie dei 130 dipinti che compongono il catalogo completo delle due mostre complementarie sul ritratto spagnolo, organizzate dal Museo del Prado, pioniere del suo programma ?Prado itinerante?.

Una straordinaria occasione che permette a Valencia di offrire una  galleria di significativi esempi del genere spagnolo conservati al Prado, riuniti in due rassegne.

La prima di esse si apre ad un panorama completo dello sviluppo del ritratto in Spagna dalle sue origini alla soglia dell?Età Contemporanea, attraverso 62 opere pittoriche di 36 artisti, fra cui, El Greco, Velázquez, Murillo e Goya.

Mentre la seconda, presenta un nucleo di 68 dipinti che permette al pubblico di cogliere con chiarezza la riflessione dei pittori dell?Ottocento sulla scia della grande tradizione del Secolo d?Oro, Velázquez in particolare, il filo conduttore più evidente del tritratto spagnolo fra Goya e Sorolla. Una selezione,  che riunisce opere di Goya, Vicente López, Federico e Raimundo Madrazo, Sorolla e altri,  presenta le diverse tipologie con gli esempi più brillanti dei successivi stili adottati dal genere lungo il secolo XIX come il neoclassicismo, il romanticismo e i differenti orientamenti degli ultimi tre decenni dell?Ottocento, dove trionfano il realismo e il naturalismo.

La presenza artistica valenciana è ben presente con maestri del livello qualitativo di Sànchez Coello, José García Hidalgo, Mariano Salvador, Agustín Esteve, Vicente López insieme a suo figlio Bernardo, José Ribelles, Ignacio Pinazo, Emilio Sala e Sorolla.

Luis Veldrof, aposentador mayor
y conserje del Real Palacio

    
Ambedue le mostre sfoggiano una scelta esaustiva di opere, dato che il Prado, principale custode delle collezioni pittoriche della monarchia, conserva un deposito fondamentale dei ritratti realizzati dai migliori artisti spagnoli ed europei dal XVI al XVIII secolo: El Greco, Velázquez, Murillo o Goya conformarono, con la loro condizione di ritrattisti nei rispettivi percorsi artistici, una parte basilare della pittura nazionale. Di questa produzione,  importanti esempi sono esposti nella prima mostra, come Ritratto di Gentiluomo sconosciuto di El Greco, Felippo IV di Velázquez insieme a quattro opere della sua bottega, Nicolás Omazur di Murillo e sei ritratti di Goya, intitolati Doña Tadea Arias de Enríquez, Carlo III cacciatore, Il Generale Don Antonio Ricardos, Ritratto di Carlos IV e la Infanta Doña María Josefa.

Altri illustri ritrattisti come Luís de Morales col San Juan de Ribera, Alonso Sánchez Coello e il suo Autoritratto e La Dama del Ventaglio, Juan Pantoja de la Cruz con La Infanta Isabel Clara Eugenia, il Ritratto dell?Imperatore Carlo V (copia di Tiziano), Juan Bautista Maino con il Ritratto di Gentiluomo, Juan Carreño de Miranda con Doña Mariana di Austria, Claudio Coello con Il Padre Cabanillas, Luís Paret col suo Autoritratto e Mariano Maella o Agustín Esteve con due ritratti ognuno di loro, insieme ad altri autori meno celebri riuniti nella rassegna, contribuirono a dar continuità al genere facendolo diventare la spina dorsale della storia dell?arte in Spagna.Una storia, il cui sviluppo non sarebbe stato possibile senza la partecipazione di alcuni maestri stranieri. Su questo elenco, primeggia il gran Tiziano e continua con Luca Giordano o Anton Rafael Mengs, presenti con alcuni dei suoi ritratti.

Autorretrato
    
Questi artisti, ad accezione di El Greco o Murillo, furono nominati pittori del Re per immortalare l?immagine del monarca e della sua famiglia, perpetuando tradizioni e riferimenti ereditati dal passato ma anche trasformandoli lungo il loro alto compito.

Dalle collezioni di ritratti dell?Ottocento conservate al Prado, si evince l?importanza del genere durante quel secolo. Una raccolta costituita dai migliori artisti spagnoli che privilegiarono la creazione del ritratto fino al punto che alcuni di loro, arrivati alla maturità,  si dedicarono quasi esclusivamente al genere, coltivato con assiduità da Goya e Sorolla.

La scelta compiuta per la seconda mostra comprende le diverse tipologie secondo alcuni esempi significativi degli stili successivi, divisi in tre sezioni: ?Goya e il Neoclassicismo? che anticipa il Realismo; ?Romanticismo? di grande rilievo a Siviglia, dove l?influsso di Murillo fu determinante; ?Realismo e Naturalismo? con Eduardo Rosales che, seguendo la lezione di Velàzquez, è l?artista più innovatore del periodo, oltre agli artisti spagnoli segnati dalla pittura francese, a Ignacio Pinazo con la delicata espressività dei suoi ritratti infantili e, per finire, con Joaquín Sorolla, il grande ritrattista del Naturalismo che raggiunge prodigiosi effetti di luce e colore nelle sue tele.

“Il Prado itinerante” concretizza la volontà del Museo Nazionale Spagnolo di avvicinarsi a tutta la geografia spagnola, facilitando la conoscenza dei suoi depositi a tutti quelli che risiedono fuori Madrid.  Dopo Valencia, le prossime tappe saranno; a partire da Dicembre, Salamanca e, poi, Toledo e La Coruña.