ANDREA CERRETI



    

Se ne parla da un po? di tempo, da quando le associazioni dei cittadini di Ciampino, dei Verdi, degli  ambientalisti e degli immancabili simpatizzanti si sono ribellati ai disagi e ai rumori che provocano gli aerei che operano su Ciampino, aeroporto militare della capitale adibito al traffico low cost, passando la palla alla politica.

I numeri sul traffico annuale di Ciampino sono veramente importanti. Lo scorso anno quasi cinque milioni di passeggeri hanno transitato sul secondo scalo romano, che a differenza degli scali europei che ospitano le compagnie aeree low cost, è ubicato più vicino alla città di Roma dell?aeroporto internazionale di Fiumicino.

Già dallo scorso novembre l?Enac , l?Ente Nazionale Aviazione Civile, aveva avviato due tavoli di lavoro per verificare esattamente i danni provocati dall?impatto acustico e ambientale sullo scalo e studiare la possibilità di trasferimento di qualche volo su Fiumicino, in attesa della decisione sul terzo  aeroporto romano.


    
Il 9 luglio scorso è partita un?ordinanza del comune di Ciampino che stabilisce in 100 voli l?operativo totale sullo scalo a fronte degli attuali 138, a partire dall?autunno, precisamente dal prossimo 1° ottobre con il trasferimento dell?esubero su Fiumicino. Ciò comporterebbe almeno un milione di passeggeri in meno su Ciampino e  un milione in più su Fiumicino, che come dicevamo è già abbastanza saturo. L?annuncio ufficiale è stato dato dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi alla presenza di autorevolissimi personaggi quali il sindaco di Roma Walter Veltroni, il presidente della regione Piero Marrazzo e il Presidente della Provincia Enrico Gasbarra. Tutta la politica è d?accordo tranne le low cost e la agonizzante compagnia di bandiera che ha evidenziato che i voli low cost trasferiti a Fiumicino avrebbero un impatto negativo sovrapponendosi agli operativi Alitalia, con il pericolo che i servizi erogati dalla società aeroporti di Roma diventino scadenti. Dal canto suo il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha dichiarato che il punto di arrivo sarà la scelta del terzo scalo regionale da dedicare alle low cost e la diminuzione su Ciampino anche dei voli di stato e degli executive il cui progetto è lo spostamento all?aeroporto dell?Urbe, non ancora pronto. Fautore non solo di una riduzione di voli ma addirittura della chiusura di Ciampino è Vito Riggio, presidente dell?Enac che auspicherebbe non il terzo scalo, ma un miglior funzionamento di Fiumicino  che lo porti a gestire dagli attuali 30 milioni di passeggeri a 60 passeggeri. Per quanto riguarda la scelta degli aeroporti sono in lizza Frosinone, Viterbo e Latina che, a fasi alterne, risultano rispettivamente il miglior candidato.

Michael O’Leary
Amministratore delegato di Ryanair

    
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le compagnie low cost che operano sull?aeroporto di Ciampino. Sono Ryanair, Easy Jet, Tuifly.com, Myair.com, Central Wings, Sterling.dk. A questo traffico va aggiunto quello postale, merci e naturalmente quello militare.

Di queste compagnie chi ha fatto sentire la propria voce in maniera decisa è stata Ryanair nella persona del suo amministratore delegato Michael O?Leary che più volte ha detto di non essere disposto a traslocare né su Fiumicino, né tanto meno su altri scali ancora aldilà da venire come Latina, Frosinone o Viterbo. Ryanar ha detto ed è molto probabile che mantenga – che in caso di trasferimento da Ciampino – è pronta a lasciare Roma e impiegare gli aeromobili su altre rotte. Anche perché legalmente Ryanair è autorizzata ad operare su Ciampino e non le si può impedire di farlo. C?è anche un problema giuridico che dà ragione a Ryanair che ha dalla sua, permessi e autorizzazioni oltre ad una base di armamento con centinaia di dipendenti fissi a Ciampino.

Non resta che attendere e conoscere il nome delle compagnie disposte dal 1° ottobre a trasferirsi su Fiumicino, le reazioni di chi non vuole lasciare Ciampino e gli ultimi inevitabili movimentati sviluppi.