ANGELO LO RIZZO


Pinerolese Pedemontano-Frossasco
    

Confesso che fino a poco tempo fa ignoravo l?esistenza di Frossasco, questo tranquillo borgo agricolo delle colline pinerolesi, di origine romana e che conserva lo sviluppo tipico del ?castrum? a pianta quadrata, con vie rettilinee che si incrociano ad angolo retto. Una caratteristica interessante di questo antico borgo, unica in Piemonte,  ove la popolazione è in gran parte impegnata nei settori della viticoltura, dell?allevamento bovino e della produzione cerealicola, è il buono stato di conservazione delle antiche quattro porte di accesso al paese.

       Sono arrivato a Frossasco grazie ad una intelligente iniziativa dell?ASA, l?Associazione Stampa Agroalimentare, il cui Presidente Roberto Rabachino ha voluto riunire un ristretto numero di giornalisti associati per far loro conoscere ed apprezzare un?iniziativa , per il momento unica in Italia, e cioè il  Museo del Gusto. Ed è stato proprio il Presidente di questo Museo, Elvi Rossi unitamente al Direttore Ezio Giaj, a fare effettuare ai giornalisti ospiti un ideale viaggio nella storia dell?alimentazione, dalla preistoria ai giorni nostri, presentando  itinerari del gusto alla scoperta dei cibi e degli alimenti del mondo.

Il Museo del Gusto
    
Un antico aforisma attribuito ad Anthelme Brillat-Savarin dice che ? invitare qualcuno a tavola vuol dire incaricarsi della sua felicità durante le ore che lui passa sotto il vostro tetto?. Ma questo deve anche essere  il pensiero dei ristoratori piemontesi che accolgono sotto il loro ?tetto? gli ospiti non già come clienti ma come ?amici?, cercando di far loro gustare il meglio di una cucina dai mille sapori, tipica, genuina e veramente appetitosa. Ed è proprio così come è stato possibile constatare di persona in occasione di una superba cena consumata al celebre ristorante ?Flipot? a Torre Pellice dove Gisella e Walter Eynard hanno deliziato gli ospiti con un menu della cucina valdese, proponendo al palato ed alla vista piatti raffinati, intensi e sorprendenti. Ma anche la colazione consumata al Ristorante ?Lago Laux? a Usseaux, situato in alta Val Chisone, a poca distanza dei parchi naturali, affacciato a m.1381 di altitudine di fronte ad un laghetto alpino, ha fatto comprendere al gruppo di giornalisti come il Piemonte sia una terra di ospitalità ove abita e lavora una popolazione sobria e misurata . Mangiare qui non è una manifestazione di ?ghiottoneria?, bensì è il celebrare un rito antico, in cui il fervore dello spirito ed il calore dell?amicizia appagano gli animi come le vivande il palato.

La paniscia di Vercelli
    
Ma torniamo al Museo del Gusto. E? stata una sorpresa apprendere e constatare che l?ICIF, Italian Culinary Institute for Foreigners, organizza proprio in locali, appositamente attrezzati, nella sede del Museo Corsi amatoriali di cucina, Corsi per Sommelier e Corsi professionali, attraverso lezioni tematiche rivolte principalmente ad operatori stranieri, che spaziano dagli antipasti alle torte tradizionali, passando dalle paste, dalle carni, dal pesce.

     La filosofia dell?ICIF si basa sul fatto che la cucina delle regioni italiane è una cucina ricca di sapori, di accostamenti e di sfumature. Sfumature che nascono da differenze di terreno, clima e cultura, caratteristiche di ogni regione. Insegnare la cucina regionale italiana agli operatori stranieri, significa trasmettere l?utilizzo degli ingredienti ed educare il palato degli chef stranieri a riconoscere l?essenza italiana di ogni piatto tradizionale in tutte le sue inconfondibili peculiarità.

     Elvi Rossi, Presidente del Museo del Gusto, il cui marchio è stato ovviamente registrato, si è detto disposto a concedere l?uso del marchio ed il ?know how? per  favorire la nascita di altri Musei del Gusto in altre regioni d?Italia, convinto com?è che la valorizzazione turistica di un territorio passa anche attraverso l?enogastronomia.

      E? un suo desiderio, un suo sogno! Speriamo che prima o poi si avveri!