Testo e Foto di ANNAROSA TOSO



    

Organizzata nell?ambito di Visit Latina 2007 alla fine di dicembre, la visita di Ninfa si è svolta in una giornata radiosa di sole, che ha dato vita anche alle piante prive di foglie, apparentemente addormentate.

Su una superficie vastissima di oltre 1.800 ettari, nel territorio tra le città di Sermoneta e Cisterna di Latina, sorge Ninfa, l?oasi creata dalla nobildonna Lelia Caetani in un luogo dove preesistevano ruderi medioevali e la palude che interessava tutta la zona di Latina.

Il nome di Ninfa si fa risalire ad un piccolo tempio ormai scomparso e l?oasi è protetta a nord dalla rupe di Norma, mentre il fiume che origina proprio qui, funziona da infallibile regolatore termico.

Qualcuno definisce Ninfa un monumento alla natura. L?Unesco nel 1976 l?ha dichiarata Monumento Naturale. Articoli e filmati ne hanno esaltato la bellezza e la particolarità. Per il New York Times, Ninfa è il più bel giardino del mondo. Per gli inglesi è tra i dieci giardini più belli del pianeta. E basta iniziare la visita per rendersi conto che tutto corrisponde al vero.


    
Non si tratta di un orto botanico come ne esistono tanti. Ninfa è diversa, con piante provenienti da tutti i continenti che  a volte si specchiano in laghetti e corsi d?acqua dove vivono beate le trote macrostigma, importate dai romani migliaia di anni fa dall?Africa. Ha fiori e specie botaniche che convivono come magnolie, agrumeti, faggi, cipressi, cedri, lecci, pioppi, ninfee, boschi di bambù, fiori di campo spontanei, roseti. E? affascinante ed emozionante. Tutte le aspettative vengono appagate, anche se visitata nel suo aspetto meno rigoglioso, quale quello invernale.

Si respira tanta storia a Ninfa, in questa oasi che ha veramente una marcia in più, camminando tra i resti della chiesa di Santa Maria Maggiore, delle case, del castello, dei mulini, della mura di cinta. Ninfa è tenuta in maniera egregia, pulita e preservata dalle masse per via delle entrate controllate, anche se a volte è difficile tenere a bada l?argento vivo e la curiosità delle più giovani scolaresche, che tutto vorrebbero toccare. A Ninfa sono state censite 152 specie di animali, volatili compresi, che nel parco sono i veri indisturbati padroni.
    

    
Eravamo nell? VIII secolo quando questa aerea fu regalata dall?imperatore di Costantinopoli al papa Zaccaria. Passò ad altre famiglie e della prima distruzione fu responsabile Federico Barbarossa. Fu poi Benedetto Caetani, divenuto papa con il nome di Bonifacio VIII che iniziò nuovamente a costruire in quest?area che aveva a disposizione molto verde. Ma nei secoli andò in disuso anche a causa della malaria che rendeva invivibile tutta la zona. Nell?Ottocento, a causa dell?inagibilità e delle rovine, Ninfa veniva etichettata come la Pompei del Medioevo. Fu dimenticata dalla maggior parte della gente e tutta la zona per secoli rimase in stato di abbandono, finché agli inizi del Novecento Ninfa cominciò a poco a poco a riprendere vita per merito di Gelasio Caetani, figlio di Onorato e della moglie Ada di origini britanniche, di Roffredo Caetani e di sua moglie Marguerite Chapin, americana e amante della botanica che raccolse piante in tutto il mondo, seguendo in prima persona i lavori di trapianto e di crescita.


    
Ma è stata Lelia Caetani ad ultimare il lavoro già cominciato dai predecessori che avevano iniziato a ridare vita a questo bellissimo luogo. Lelia Caetani, infatti, senza un modello preciso ma seguendo solo il suo istinto creativo ereditato dalle altre donne del casato, ha creato un giardino particolare, dove all?improvviso appaiono ruderi o un laghetto o macchie di colore regalate dalla fioritura delle piante.

 

 
    

    
Per vedere Ninfa è necessario prenotare e avvalersi di guide specializzate, che accompagnano i visitatori in un percorso prestabilito, da dove è vietato svicolare. Gli afflussi più consistenti sono ovviamente nella bella stagione. Giardini e rovine sono gestiti dalla fondazione Caetani. La visita di Ninfa dura oltre due ore.

 

 


Per acquisto e prenotazioni biglietti info@aptlatinaturismo.it

Gli orari delle visite sono dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 14,30 alle 18.00.

I mesi con maggiori giorni di entrata sono maggio e giugno. Da luglio a settembre le entrate sono previste solo un week al mese.

Tel. 0773 632231