LUISA CHIUMENTI


Alighiero Boetti
Mappa (Alighiero Boetti a Kabul
Nuova Republica Democratica
d’Afghanistan – Alighiero Nel Millenovecentosettantotto
Nove Diece), 1978
Collezione Tettamanti

    Con una citazione di Marinetti : ?Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle!…?, si è aperta la stagione espositiva 2008 di Arcos, con la mostra ?Italia, Italie, Italien, Italy, Wlochy, evento internazionale (VI^ mostra allestita nel nuovo Museo d?Arte Contemporanea Sannio), intorno ad un tema particolare che si è posto l?obiettivo di indagare sulla ?identità italiana?. Si sta così materializzando, come ha sottolineato l?ingegnere Gianvito Bello, presidente di Arcos , il ?progetto Arcos? che prevedeva una ?rete mussale?, che realizzasse un circuito culturale nazionale, basato su idee innovative di ricerca, valide anche per un ottimo sviluppo sul piano del turismo culturale. Si tratta di un progetto lanciato da tempo dalla Provincia, con il forte impulso del suo Presidente Carmine Nardone, ma irradiato anche verso l?interno della regione Campania e verso la Campania costiera. Il Comune dal canto suo, forte della approvazione ufficiale della candidatura Unesco, per il sito seriale dell?architettura longobarda (che per la prima volta porta insieme, alla ribalta del Patrimonio mondiale, ben cinque regioni d?Italia), sta coinvolgendo nel lavoro di questa ?messa in rete?, tutte le Istituzioni, gli operatori del Turismo e la stessa cittadinanza, nell?opera di ?promozione?, che vedrà anche ?Totem? multimediali posti presso alberghi e punti importanti della città. Curata da Gigiotto Del Vecchio, Alessandro Rabottini, Elena Lydia Scipioni e Andrea Viliani, la mostra, che si avvale di un bel Catalogo (ed. Electa), con numerosi saggi critici e schede puntuali ed immagini delle opere di ogni artista, è partita proprio dalla frase di Marinetti, in concomitanza con il prossimo anniversario dell? emblematico Manifesto del Futurismo che venne pubblicato nel 2009 su ?le Figaro?, per presentare alcune riflessioni sull?arte italiana in un contesto contemporaneo. E del resto, come ha sottolineato il Direttore Scientifico, Danilo Eccher, il Museo Arcos si è sempre mosso su temi significativi del contesto culturale, evitando di presentare temi monografici.
Christian Frosi
New Title U08, 2007
Legno e scarpe di Luca Cerizza
Courtesy: Zero?, Milano;
Isabella Bortolozzi, Berlin

    

Nel caso particolare di questa mostra è stato affrontato un tema piuttosto complesso, che ha implicato indagini sociologiche e storiche, affrontando approcci particolari che riuscissero a travalicare quell? unico senso di identità, che sembra  basato semplicemente sull?agonismo sportivo! Superando quindi i rischi del tema, che avrebbero potuto approdare ad una descrizione edulcorata o piuttosto banale, o a una sorta di enciclopedismo della creatività nazionale, la ricerca si è composta su un panorama critico, che si è appoggiato  a curatori di vasta esperienza, chiamati da tutta Italia. Essi hanno così  iniziato a suscitare ampi dibattiti e discussioni, ?firmando? in definitiva un progetto di ampia portata, con 38 presenze artistiche italiane e straniere che hanno cercato di confrontarsi  sul tema della identità italiana (pur nelle sue ombre e nei suoi momenti di minore splendore). E fra tali presenze ecco due figure ?storiche: Alighiero Boetti e Gino De Dominici, identità italiane ormai riconosciute nel mondo. Figura basilare dell?Arte Povera e Concettuale, Alighiero Boetti è uno degli artisti più originali e influenti dell?arte contemporanea internazionale. Ne ricordiamo in particolare l?opera ?Gemelli?, realizzata nel 1968 con un fotomontaggio, con cui l?artista introdusse il tema del doppio, che poi sarebbe rimasto costante in tutto il suo  lavoro  e che lo porterà a scindere la propria firma in Alighiero e Boetti. E dopo i suoi numerosi viaggi in Guatemala, l?Oriente, l?Afghanistan, e in particolare Kabul entrano nella sua vena creativa e sarà proprio Kabul che vedrà il suo primo ricamo su tessuto da cui prenderà avvio il ciclo degli arazzi basati sulla quadratura di parole e frasi, come ?Ordine e disordine?. Ma durante i viaggi in Afghanistan partirà anche  il progetto delle opere ?Mappa?, planisfero del mondo nel quale ogni nazione è tessuta con i colori della propria bandiera.

Stefano Arienti
Canal Grande, 2005
carta stampata ritagliata
Courtesy: Galleria S.A.L.E.S., Roma

    
L?altra figura ?storica?, quella di Gino De Dominicis (Ancona, 1947- Roma, 1998) pittore, scultore e architetto che, dell?indipendenza dalle correnti artistiche succedutesi dal dopoguerra, farà la sua caratteristica, si è distinto soprattutto  per il rifiuto totale di ogni forma di condizionamento, affrontato comunque con una sottile  ?capacità di ironia?.

E fra i giovani contemporanei scegliamo un artista che viene da una formazione portata avanti a Brera e lavora oggi con due importanti Gallerie a Milano e a Berlino, ma si avvia a realizzare un?esperienza assai particolare in Australia, per la realizzazione di un?opera che dovrà poi essere esposta nell?importante sede del Museo di d?arte contemporanea di Rivoli. Si tratta di Christian Frosi che, all?interno del suo lavoro, afferma che  ?utilizzare immagini? significa per lui ?lavorare sul loro fascino residuo? e  per fare ciò egli esegue ?semplici esercizi definendone sommariamente gli elementi costitutivi?.

I lavori dell?artista si presentano così come ?esperimenti linguistici? che rifiutano un?interpretazione univoca, ma sono piuttosto sovrapposizioni di immagini che si trasformano in ?conduttori? per accedere a una percezione duplice dello spazio (elemento questo interpretato con una forte modalità performativa in cui confluiscono scultura, video, installazione, audio e fotografia, sulla base di un? indagine sulla mutevolezza della forma.

Manfred Pernice
    
Ciò si è realizzato ad esempio  in ?FOAM?, una ?scultura mobile? che, con la sua schiuma inarrestabile (fatta  fluire dallo spazio privato a quello pubblico: dalla parete esterna della Rocca dei Rettori, allo spazio urbano esterno), ha creato ?una coreografia sospesa tra staticità e dinamismo, metafora della labile natura della materia e del suo intrinseco e inafferrabile fascino?.

Ed ora, non potendo estenderci ulteriormente, non possiamo che invitare i lettori ad una visita non solo alle opere in mostra ( fino al 31 agosto 2008),  ma anche alle altre interessanti realizzazioni in video, accolte nei vari spazi cittadini e alla lettura del bel Catalogo, per un incontro ravvicinato con tutti gli artisti.

 

 

 

Per informazioni:

Per Arcos: Tel.+39 0824 312465   - 

Fax: +39 0824 312506


 

Per Electa: Tel. +39 02 21563250 ? 433
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