Testo e Foto di GIUSEPPE GARBARINO



         Sono le 20,30 alla Badia del 7° miglio romano fuori Firenze e l?altare maggiore sta per essere inondato dal disco solare del tramonto. Il lento, impercettibile movimento del raggio di luce che attraversa l?occhio invetriato posto sulla facciata della Badia a Settimo, crea magiche ombre andando a intercettare la scultura del crocifisso, proprio sopra a quel piccolo uomo dai lineamenti fortemente mediterranei, segnati da pensieri più grandi di noi, ma tutto intento ad avere la parola giusta, il sorriso non forzato, la naturale comprensione e complicità con coloro che si avvicinano timidamente tenendo in mano il suo ultimo libro: “Grazie Gesù”.

         Le dediche sembrano fatte a dei vecchi amici, quasi a dei compagni di viaggio, un viaggio che per Cristiano, di nome e di fatto, è cominciato tanti anni fa quando in Egitto studiava dai Salesiani. E? uno dei pochi veri cristiani, in tempi tanto incerti dove tutti negano tutto ha avuto la forza e il coraggio di un atto unico: farsi cristiano cattolico, abbandonare la religione dei suoi padri e soprattutto sfidare il reato islamico  di apostasia, la condanna a morte.

         Parliamo di Magdi Cristiano Allam, giornalista, opinionista ed esperto del mondo arabo, grande satrapo della contesa tra occidente e mondo arabo, tra cristianesimo e mussulmani. Scambio con lui due parole e gli  accenno al fatto che è una minoranza, in senso positivo; una minoranza perché fa parte di quei pochi che anno capito e visto la luce nel cristianesimo e hanno scelto la strada della religione monoteista occidentale e ricordando citazioni di altri sblocco la sua esitazione dicendo che le minoranze fanno le rivoluzioni e il suo gesto di farsi battezzare dal Papa nel giorno di Pasqua è una grande rivoluzione.


        Mi dice che non è il solo, sono tanti, vivono nelle catacombe del secondo millennio, prudenti e timorosi, lontano da riflettori e nascosti agli occhi indiscreti che li mette alla stregua di fenomeni da baraccone. L?occidentale, credente, praticante o semplicemente assuefatto alla periodicità del rito religioso che scandisce il Natale e la  Pasqua, non fa notizia se si lancia nella direzione della religione islamica, per il mussulmano abiurare il proprio credo è come morire per la sua  famiglia, per  la comunità.

         Ma molte sono state le critiche anche dal mondo occidentale e cattolico, critiche uscite da bocche troppo aperte, articoli e discussioni, prese di posizione e interventi, un vero vespaio, che si muove sopra la figura del Santo Padre e del battezzato, incuranti e superiori a critiche, intimidazioni e consigli di moderazione in un atto tanto forte. “Perché gli occidentali si fanno tanto male?”

         Questo incontro a Badia a Settimo, fuori Firenze sotto gli occhi delle secolari pietre della Pieve che ci guardano incuranti e mute testimoni dei continui scambi del dare e dell?avere di uomini e donne, soldati e cavalieri, ma soprattutto  di quei monaci che nel XI secolo erano così savi e superiori alle umane asperità del terreno in cui si muovevano, da diventare i custodi del sigillo della Repubblica Fiorentina.

L?Arno è vicino e il suo scorrere incessante delle acque ha segnato il passare del tempo e le sue acque limacciose hanno invaso più di una volta la sacralità di questo luogo di preghiera e di cultura, fino a determinarne in parte il suo antico abbandono. Oggi l?aspetto culturale rinasce, dal terreno che le piene dell?Arno ha reso fertile crescono nuovi germogli e nella continua ricerca di nuovi stimoli incontriamo anche la figura di Magdi Cristiano Allam, e del suo forte segnale religioso che nel tempo lo ha prima portato ad abbracciare la cultura occidentale e oggi anche la religione cristiana.

         Da sempre  si batte perché il  dibattito tra occidente e mondo arabo si svolga su un unico piano di civiltà, senza dimenticare che l?antagonismo è giusto ma  cercando di abbandonare la tragicità  che ha accompagnato gli ultimi anni di completo e pieno conflitto.

         Ospite di Don Carlo Maurizi, animatore del nuovo rinascimento della Pieve, Magdi Cristiano Allam aveva già visitato gli “Amici della Badia di Settimo”. E? proprio Don Carlo ci presenta il viaggio di Cristiano, un “profeta dei nostri tempi, sempre accettato nelle chiese Cristiane”, dove andava come mussulmano moderato, alla ricerca di risposte e della possibilità di cucire rapporti tra le due grandi fedi.

        Forse la fortuna di Magdi Cristiano Allam è stata di aver incontrato sulla sua strada molte persone che agivano nella parola di Gesù Cristo e questo lo ha indotto ad assimilare concetti che mancavano nell?Islam, dove il rispetto per i diritti delle persone  e della ragione venivano a mancare completamente, tanto da diventare lentamente lui stesso un bersaglio.

         Una vita blindata quella di Cristiano, ancora di più dopo la sua conversione religiosa, applaudita da una parte come simbolo di rinnovamento e forte significato, dall?altra come l?aberrazione e la negazione di una indissolubile appartenenza di credo, quello islamico e di ambiente sociale, quello arabo mussulmano in genere, nel suo coacervo di indissolubilità, ovvero arabo uguale religione mussulmana, non esiste e non può esistere un arabo di altra religione.    Da qui la condanna più aspra e pericolosa che ha portato Magdi Cristiano Allam all?anticamera della morte. Per molti è un “cadavere che cammina”, ma credo, dopo questo incontro, che in lui sia forte la volontà di appartenere al mondo occidentale, al credo che si è rivelato con quella luce che tutte le sera illumina il crocifisso di Badia a Settimo e tanti altri luoghi di pace.