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S?inaugurerà il 18 settembre 2008, presso la Galleria Farsettiarte di Milano, un?importante mostra monografica dedicata a Fortunato Depero, il grande pittore futurista originario della Val di Non.

La mostra, aperta fino al 18 ottobre, si pone l?intento di offrire al pubblico un?ampia panoramica della multiforme attività dell?artista, partita nel 1915 con la redazione, insieme a Giacomo Balla, dell?importante manifesto programmatico ?Ricostruzione Futurista dell?universo?, e che attraverserà gran parte del Novecento, con una partecipazione attiva alla nascita, alla caduta e alla successiva rivalutazione di quello che fu definito ?Secondo Futurismo?.

Personaggio eclettico, Depero non fu solamente pittore, ma fu artista a tutto tondo, che si dedicò fin dall?inizio della propria carriera al teatro, alla pubblicità e ai più vari generi di arti decorative.

Tra il 1915 ed il 1920 collaborò con personaggi del calibro di Sergej Pavlovič Djagilev, l?imprenditore dei Balletti Russi, e di Gilbert Clavel, poeta svizzero, creando costumi e scenografie, come si può ammirare in alcuni Studi e Composizioni  in mostra (Mandarino cinese, 1917 ca.; Danza del vento, 1921-22).

A partire dalla metà degli anni Venti Depero concentrò le sue attenzioni sulla pubblicità, elevando, anche grazie all?esperienza maturata durante un soggiorno negli Stati Uniti, oggetti di uso comune ad opere d?arte; nacque così la collaborazione con alcune importanti aziende tra cui quella del Campari, per la quale Depero progettò l?intramontabile ?bottiglietta rossa?, ancora oggi attuale, frutto di studi e disegni che sottolineano la sua elevata capacità grafica (Studio per «Squisito al selz», 1926).

Depero non dimenticò mai la sua ?origine futurista?, tanto che per i quattordici anni di militanza nel movimento ideò e pubblicò, nel 1927, il celebre Libro Bullonato, un?assoluta rivoluzione tipografica che divenne punto di riferimento per chi si occupò di grafica libraria nel XX secolo (Depero futurista ?Libro Bullonato?, 1927).

Con l?avvicinarsi ed il successivo avvento della Seconda Guerra Mondiale, l?artista tornò a Rovereto per poi ritirarsi sulle montagne a Serrada di Folgaria, luogo di ispirazione per la creazione di paesaggi alpestri e ritratti fortemente caratterizzati (Figura campestre, 1937-38; Paesaggio rustico 1944; Prospettiva alpestre 1945).

Depero morì nel 1960, l?anno successivo all?inaugurazione del proprio museo, dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua vita nella strenua difesa della propria opera, che sarà oggetto di una vera e propria rivalutazione tardiva.

 

 

Indipendentemente dalle opinioni personali di critici e storici, è innegabile la precoce modernità di questo artista che si approcciò alle arti minori intuendo l?importanza che gli oggetti di uso comune avrebbero assunto in tutte le avanguardie del Novecento affiancando ed anticipando artisti come Duchamp e Wharol.

 

 

 

Farsettiarte
Portichetto di Via Manzoni (angolo Via Spiga) Milano
Tel: 02 76013228
Orario 10-13, 15-19

Dal 18 settembre al 18 ottobre 2008