GIUSEPPE GARBARINO



Applausi delle grandi occasioni hanno anche questa volta consacrato l?estro dinamico e recitativo del gruppo  teatrale Tedavì. Come sempre emerge la ricca preparazione storica e di ricerca che viene fatta intorno ai personaggi della famiglia de? Medici, figure a volte nascoste nell?oblio della memoria, dimenticate dagli storiografi ma mute testimoni di fatti e curiosità che hanno fatto grande questa famiglia principesca di Firenze.

Alessandro Riccio e Cristiana Londa interpretano i due personaggi centrali di ?Cristiana e la colpa segreta?, la storia della sfortunata figlia primogenita  di Cosimo II de? Medici, figura della quale rimangono poche e contrastanti memorie, una delle quali lasciataci da Cesare Tinghi nel suo diario dell?epoca.

Cristiana o Maria Cristina, come a volte viene indicata nella discendenza di Cosimo II, nacque storpia e probabilmente a causa del suo stato si ritrovò a soli dieci anni rinchiusa in un monastero, dove il suo stato precipitò al livello degli altri ospiti, indesiderati figli di colpe segrete e punizioni del Signore, così erano considerati tutti coloro che nascevano malati, deformi o tarati mentalmente. La sua fu una lotta impari contro un?intera epoca.


La scelta del luogo è come per le altre volte frutto di studio, sembra che lo spettacolo itinerante all?interno del lussureggiante giardino di Villa Peyron a Fiesole sia stato scritto per essere recitato in questo luogo incantato, quasi come se il luogo destinato a trasformarsi in teatro sia predominante sullo svolgimento della commedia o come preferiscono dire gli stessi organizzatori della fortunata rassegna, sketchs teatrali.

Luci e voci nascoste fanno continuamente capolino tra alberi e quinte scenografiche, realizzate con siepi e architetture di vario genere. Le ombre delle statue si confondono con le figure dei recitanti, soprattutto con il gruppo di pazzi e storpi che fanno da corona alla vita e alla condanna atroce a cui è condannata Cristiana, rinchiusa nel convento della Santissima Concezione, sotto la tutela della superiora, anche lei vittima dei tempi e delle volontà familiari.
Un Alessandro Riccio lontano dalle recitazioni comiche che hanno caratterizzato molti altri lavori teatrali, personaggio forte, deciso e non succube dei suoi tempi.

?.. è magnifica, e a momenti quasi vera, tanto da temere un improvviso tuffo liberatorio  nella grande vasca al centro del giardino di Fontelucente a Villa Peyron. A lei si affianca Margherita, sorella minore e sua protettrice, almeno fin quando ha potuto, anche lei travolta dalle imposizioni della famiglia e dalla figura dominante della madre Maria Maddalena d?Austria.

E? questa la settima edizione del Mese Mediceo, una perfetta serie di rievocazioni storiche di alto livello realizzate dal gruppo teatrale Tedavì, uno scavare nella storia alla ricerca di chicche e notiziole da trasformare in buone recitazioni per commedie, a volte forti emozioni che rendono  triste la trama, come nel caso di  quella che ha appena aperto la stagione estiva del 2009, ma sempre con quel tocco di leggera distrazione, come l?uso di due monache che introducono i   gruppi di spettatori alle varie scene dello spettacolo itinerante, un insieme di petulante e ripetitivo esporsi alle persone e allo stesso tempo un chiaro riferimento alla chiusura verso la vita fuori del convento.

Un ultimo ricordo e collegamento, Cristiana de? Medici è la sorella di Giovan Carlo, cardinale e vittima di un?altra delle commedie di Alessandro Riccio.

Durante l?estate oltre a Villa Peyron sono come sempre interessati anche altri luoghi.