Testo e Foto di Luisa Chiumenti



Circa quaranta opere (tempere, oli, catrami, smalti, vernici spray , tecniche miste su tavola) propongono,  nella Sala del Giubileo del Complesso del Vittoriano in Roma il lavoro degli ultimi tre anni di Danilo Maestosi: forti emozioni trasmesse dalla musica: brani di musica classica e sinfonica, canzoni, musica jazz e folk, che l?artista trasfonde in forti composizioni dai colori intensi e dai segni decisi, con grande ?felicità di espressione?, peraltro caratteristica costante e fondamentale della pittura di Maestosi.

Danilo Maestosi, che ha lavorato infatti per varie testate (Il Tempo, Paese Sera, Rai, Ansa) e da oltre 20 anni si occupa di arte, archeologia, cinema, teatro, letteratura nella redazione de ?Il Messaggero? di Roma, espone come pittore dal 1999, partecipando a numerose collettive in spazi pubblici  e privati in Italia e all?estero ed ha  tenuto personali in diverse Gallerie non solo romane.

Organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando, la mostra del Vittoriano, curata da Carmine Siniscalco e che si avvale del Patrocinio del Comune di Roma (Assessorato alle Politiche  Culturali e della Comunicazione), della Provincia di Roma (Assessorato alle Politiche Culturali), della Regione Lazio (Assessorato alla Cultura, allo Spettacolo e allo Sport), accompagna il visitatore con i saggi di Carmine Siniscalco, Gabriele Simongini ed Erminia Pellecchia, pubblicati nel bel catalogo  edito da Gangemi.


Ed é proprio dal saggio di Carmine Siniscalco che proponiamo al lettore queste significative annotazioni:…?le opere esposte?…?sono ciascuna dedicata ad una composizione musicale, dalla sinfonia al jazz, dalla melodia alla cacofonia: la nota diventa qui pennellata, l?accordo una velatura, l?allegro un rutilante vortice di colori, l?adagio una solenne campitura, un requiem un drammatico mosaico di neri falciati da lampi luminosi, un pezzo di folk un inseguirsi di vernici vivaci e ballerine, una messa l?offerta sacrale di una trascendente tavolozza?.

Si susseguono così in mostra, fra le diverse suggestioni visive date dalla musica, quelle create  da ?Menhuin-Shankar-West met East? (tecnica mista su tavola del 2008);    Fabrizio De André ?Ho visto Nina volare?(tecnicamista su tavola , del 2009); ?Stabat Mater? di Pergolesi (tecnica mista su tavola del 2009 e ?Omaggio a Behethoven? (tecnica mista su legno del 2010).

Ed é davvero affascinante questa sorta di rappresentazione che Maestosi offre a ciascuno di noi che non può non aver vissuto attimi di emozioni all?ascolto della musica, così bene rappresentati nei segni e nei colori della fantasia che, pur soggettiva, riesce davvero a ?ritrovarsi? nella sua così ricca e appassionata ?tavolozza?.


E questo avviene realmente con tutti i tipi di musica, che risvegliano la sensibilità, gli affetti, la coscienza più profonda di ogni individuo, ma che pochi artisti riescono ad individuare e a rappresentare, così come é riuscito a fare Danilo Maestosi, a ciò condotto, a mio avviso, dalla duplice personalità di giornalista attento alla realtà che lo circonda e guidato dall?impulso di ?comunicarla? e di pittore, la cui mano é condotta dalla emozione e dalla spiritualità che cercano la propria via di espressione spontanea.

La profonda ricerca presentata in questa mostra fa scaturire infatti quelli che sono stati per l?artista (ma che possono essere evocati da chiunque si ponga all?ascolto di brani musicali) emozioni e ricordi, posti quasi a misura del tempo che scorre, ma che lasciano comunque  nella mente le proprie tracce, quei sentimenti che si sono depositati nel profondo della nostra psiche, ma che possono sempre riaffiorare, se stimolati in particolare dalla pregnanza di una visione d?arte che le sappia in certo modo vivificare e recuperare dalla memoria, con tutta la loro forza emozionale.

Da qui forse il titolo ?Concerto-Sconcerto?, scelto per la mostra, che riunisce ?in un?unica messinscena i due atti principali di una ricerca sulla musica e la memoria?.

 


Per informazioni:

06 6780664