Testo di ANNA MARIA ARNESANO e Foto di GIULIO BADINI



Uno dei luoghi migliori in Africa per poter entrare in contatto con la grande fauna selvatica è sicuramente costituito dal Botswana, la terra del Kalahari e dell?Okawango, per la sua rilevante varietà ambientale.  Il Botswana è una nazione continentale dell?Africa centro-meridionale grande due volte l?Italia, ex protettorato inglese e patria di antiche tribù tswana di ceppo bantù, abili allevatori di bovini.  Un paese senza particolari attrattive turistiche,  se non fosse che gli animali selvatici risultano di gran lunga superiori al numero degli abitanti e se non possedesse due delle maggiori valenze naturalistiche dell?Africa australe, vale a dire il deserto del Kalahari e il delta dell?Okavango, che occupano poi buona parte del territorio.  Il Kalahari, il cui nome significa ?la terra della grande sete?, è un deserto aridissimo e piatto di sabbia rossa e rilievi rocciosi esteso due volte e mezzo l?Italia, con temperature tanto torride tra novembre e gennaio da rendere dura la vita anche agli insetti, che solo nelle zone marginali si trasforma in una desolata savana sabbiosa popolata da cespugli spinosi, antilopi e gazzelle, prede dei leoni e degli ultimi cacciatori boscimani. Questa popolazione ormai ridotta a non più di 1-2.000 individui e destinata inesorabilmente all?estinzione, di bassa statura, dalla pelle ambrata e con gli occhi a mandorla, sono abili e infaticabili cacciatori seminomadi che vivono da 30.000 anni delle scarse risorse offerte dal deserto e si colloca tra le più antiche e le meno evolute del continente. Le scene di caccia e di vita quotidiana dipinte all?interno di alcune grotte decimila anni fa non si discostano per nulla da quelle che si possono osservare ancora oggi.


Un ambiente di natura primordiale, dove si possono provare le emozioni che dovettero pervadere i primi esploratori africani. Strano fiume invece l?Okavango: nato nell?Angola centrale, anzicchè defluire nell?oceano come tutti gli altri fiumi, dopo un percorso di 1.300 chilometri, con cui segna anche il confine settentrionale della Namibia, entra nel Botswana e all?impatto con le sabbie del Kalahari forma un delta paludoso grande come Piemonte, Liguria e Lombardia assieme, originando un vero paradiso naturalistico di canali, lagune e isole piene di vegetazione dove predominano papiri, giunchi, palme e ninfee, da esplorare in canoa e abitato esclusivamente da animali come elefanti, leoni, leopardi, bufali, zebre, antilopi d?acqua, ippopotami e coccodrilli, nonché da miriadi di uccelli tra cui fenicotteri, aironi, pellicani e cicogne. Una splendida curiosità geografica, con 8 milioni di metri cubi d?acqua che ogni anno si dissolvono nel Kalahari a formare il maggior delta interno del mondo su un fronte di 300 km e un dedalo di percorsi a geometria variabile che varia di stagione in stagione, un?enorme oasi verde nel deserto e la maggior zona selvaggia dell?Africa Australe.


Da non perdere assolutamente nel Kalahari c?è l?area del Madkadigkadi Salt Pans, una spettacolare depressione che si estende per 12.000 kmq, bacino ormai prosciugato di un antico lago salato, un vasto territorio caratterizzato dalla presenza di saline, praterie e splendidi tratti di savana; quasi lunare nei mesi invernali,  si presenta verdeggiante e rigogliosa di vegetazione dopo la stagione delle piogge e abitata da consistenti mandrie di antilopi e zebre nonché da avifauna. La Central Kalahari Riserve, grazie alla presenza di una fitta prateria e di boschetti di arbusti, costituisce invece un habitat ideale per molti animali ed è abitata infatti da antilopi, gazzelle, giraffe, kudu, struzzi, iene, ghepardi e dai famosi leoni dalla criniera bruna. Nella Riserva di Moreni nell?Okavango, sorvolata prima su piccoli aerei e visitata poi a piedi e in piroga lungo i canali, vivono oltre 600 specie diverse di animali in uno degli ambienti più straordinari del continente, praticamente tutti i maggiori frequentatori della savana come elefanti, bufali, coccodrilli, ippopotami, leopardi, giraffe, antilopi e cicogne. Infine il parco nazionale del Chobe, con le sue enormi savane percorse da consistenti branchi di erbivori e da numerosi predatori, dove si concentra la maggior quantità di elefanti africani.


Ogni viaggio in Botswana non può che concludersi nel confinante Zimbabwe per assistere al superbo spettacolo delle Cascate Vittoria, scoperte nel 1853 dall?esploratore inglese David Livingstone, dove 5 milioni di litri di acqua al secondo del fiume Zambesi, lungo in quel tratto 1.600 m, precipitano con un salto di quasi 100.

 

 

L?operatore milanese ?Adenium ? Soluzioni di viaggio? (tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it),

specializzato in viaggi culturali con accompagnamento qualificato, propone dal 17 al 28 maggio 2010 un tour di 12 giorni alla scoperta delle principali attrattive naturalistiche del Botswana, dal Kalahari all?Okavango fino alle Cascate Vittoria in Zambesi, con parecchi spostamenti interni compiuti su piccoli aerei privati. Partenze con voli di linea da Milano e Roma via Londra e Johannesburg, pernottamenti in eco-lodge e hotel a 4 e 5 stelle con pensione completa (meno due pasti), guide-ranger di lingua inglese, accompagnatrice dall?Italia, assicurazione e documentazione, quote da 5.940 euro.