ANGELO LO RIZZO



     Il Friuli, terra di confine che ha mantenuto intatti attraverso i secoli dialetti e tradizioni, architettura ed artigianato, gastronomia ed usi, è la regione che più di ogni altra porta impressi i segni della storia italiana. Non per niente è chiamato anche la ?porta d?Italia? Incantevoli paesaggi, sempre diversi e sempre attraenti, montagne, pianure verdeggianti e soprattutto colline dolcissime, colline sulle quali si adagiano vecchie case, protette da affusolati pini, in una mirabile unione tra la natura e l?opera dell?uomo.

    Il paese più alto del Friuli è Sauris, affascinante località di origine tedesca che mantiene intatte lingua, tradizioni ed architetture in pietra e legno. Ed è proprio qui a Sauris che dal 4 al 6 marzo 2011 torna il tradizionale Carnevale che si svolgerà, come da tradizione, con i medesimi antichi rituali.

     Secondo una trama la cui origine si perde nella notte dei tempi e che vede coinvolto l?intero paese, protagonisti della festa sono due figure mitiche, il ?Rolar? ed il ?Kheirar?. Il primo è una figura magica e demoniaca armata di una scopa che avverte la gente affinchè si prepari per la mascherata. La sua faccia e le sue mani sono annerite dalla fuliggine, indossa abiti rozzi ed ha la testa fasciata con un fazzoletto a frange.


Il secondo è il re delle maschere che orchestra lo svolgimento della festa. Ha il volto celato da una maschera di legno, le vesti lacere ed una scopa in mano, che usa per battere alle porte delle abitazioni in cui vuole entrare. Dopo aver spazzato il pavimento, introduce a turno coppie di maschere che intrecciano antiche danze al suono della fisarmonica. Ma è all?imbrunire che prende il via una suggestiva passeggiata fra i boschi, a cui tutti sono invitati. E? la ?Notte delle lanterne?: il corteo guidato dalle maschere, parte da Sauris di Sopra al lume delle lanterne e si inoltra nel bosco alla volta di un grande falò propiziatorio innalzato in una radura. Attorno al fuoco ci si riscalda con vin brulé e dolci. Al ritorno in paese, cena al suono di musiche tradizionali con le specialità della cucina saurana, ?enclave? goloso di quella carnica, con piatti particolarissimi quali il ?dunkalte? con polenta a base di carne di maiale e salsicce cotti nel latte o le ?vle?, aromatiche frittelle con menta selvatica e, ovviamente, il pregiato prosciutto IGP di Sauris, dolce e leggermente affumicato. Il tutto in una spumeggiante allegria e spensieratezza che caratterizza ed accomuna tutti i carnevali del mondo.


     E partecipare al Carnevale di Sauris, magari approfittando degli speciali pacchetti predisposti da Carnia Welcome (Tel.0433/466220 -e-mail:info@carniawelcome.it, può essere veramente l?occasione per fare un tuffo nel passato e nella tradizione, e conoscere un territorio attraverso le sue attrattive naturali ed artistiche, ma anche attraverso le atmosfere, i sapori ed i colori del paesaggio. In questa terra si è sviluppata una gastronomia composita, punto di incontro ? quasi di sintesi ? tra le tradizioni venete e quelle della Mitteleuropa, una cucina diversificata tra montagna, pianura, litorale. Il tutto, ovviamente, innaffiato dagli ottimi vini come il Merlot, il Cabernet, la Ribolla, il Tocai, Il Sauvignon solo per citarne alcuni.