GIUSEPPE GARBARINO



 

Se non fosse maggio, con le sue incertezze metereologiche, si potrebbe pensare che si tratti di un sogno in una notte di mezza estate, con quell’unico neo, sulle bianche facciate della reggia della Venaria a Torino, per quel temporale che ha sciupato la gioia di un aperitivo con le prelibatezze e le specialità toscane sulle grandi terrazze e nell’immediata vicinanza della maestosa villa, appena accanto al parco riportato a nuova vita.

Si tratta di una delle eccezionali manifestazioni che, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ci permette di viaggiare nell’enogastronomia del nostro paese gustando i piatti tipici delle cucine regionali italiane, preparati da grandi chef in quella che è la straordinaria cornice della Galleria Grande, detta anche Galleria di Diana, uno spazio che, insieme a tutto il complesso della Venaria, ricorda, per qualcuno, la magnifica Versailles.

L’evento ha avuto registi importanti, la Confcommercio della Toscana con il direttore Andrea Nardin, la FIPE con il presidente regionale Aldo Cursano, la Regione Toscana rappresentata dall’Assessore Cristina Scaletti, Toscana Promozione e l’Unioncamere Toscana, tutti concordi nel cercare di presentare la propria regione con il massimo dell’impegno per questa tre giorni di promozione iniziata con la cena di gala del 13 maggio. 


La fontana del Cervo

 

L’impronta gastronomica della serata è stata data dall’Enoteca Pinchiorri, rappresentata dalla solare signora Annie Feoldi Pinchiorri, affiancata dal simpatico Giuliano Pacini, Patron dell’antico ristorante Buca di S. Antonio di Lucca. Sono questi due locali che per tradizione non hanno mancato di ospitare e servire teste coronate e quindi, per buon merito, possono oggi intervenire con il loro staff alla preparazione di questa cena per i 500 ospiti della Venaria.

Madrina della serata la bella Cristina Chiabotto, piemontese doc, nata nella vicina Mocalieri, un'altra località che rievoca i momenti migliori del nostro risorgimento. Il presidente del Consorzio di Valorizzazione Culturale “La Venaria Reale” è Fabrizio Del Noce, che durante la serata è stato raggiante per il successo di ospiti e di critiche.

Ogni momento sembrava che le occasioni di sorpresa fossero sempre all’agguato, anche grazie alla partecipazione, di grande effetto e di forte potenzialità, del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che, guidato dal capitano Pierluigi Vitali, insieme ai Bandierai degli Uffizi, ha regalato momenti di indubbia professionalità musicale e di cultura storica nell’arte dell’astiludio o maneggio della bandiera, come quella stupenda esibizione cha, alla fine della serata, ha potuto fare il singolista del gruppo, Claudio Ciulli, che si è prodigato in una perfetta e sincronizzata esecuzione sul lato della Fontana del Cervo, uno sfondo stupendo con i suoi getti d’acqua colorati.


La Sala di Diana allestita per la cena

 

Abbiamo accennato ad una tre giorni di Toscana in questa località poco fuori Torino. Ebbene si, oltre alla cena, nei due giorni successivi è stato fatto, nell’antico borgo della Venaria, un mercatino di espositori toscani dove il Consorzio per la tutela dell’Olio extravergine di oliva toscano, l’Enoteca di Siena, le Terracotte dell’Impruneta con la fornace MITAL o la Manifattura del Sigaro Toscano, per citarne alcune, hanno attirato l’attenzione dei numerosi visitatori del luogo. Tra i tanti partecipanti segnaliamo la presenza del Museo del Ricamo di Pistoia che ha portato alcuni pregiati lavori della sua scuola, una tradizione da tutelare ed incoraggiare. Immancabile, anche la mattina del sabato 14, il Corteo Storico di Firenze che si è esibito per oltre un’ora tra la reggia e il borgo antico della Venaria.

Dalla Toscana sono arrivati a presentare e presenziare la serata l’assessore alla cultura, turismo e commercioCristina Scaletti, insieme al presidente del Corteo Storico Michele Pierguidi, sempre entusiasta delle performance del gruppo storico di Firenze.


Il Corteo Storico Fiorentino

 

Uno sguardo sul menù? Tradizione lucchese con unGran Farro, abbinato ai Gamberoni allo Spiedo avvolti nel Lardo di Colonnata, mentre le delicate Crespelle alla Fiorentina venivano seguite da un piatto della forte tradizione popolare del contado fiorentino, il Peposo che, come dice la Signora Feolde, è reinterpretato per accontentare tutti i palati che nel suo locale cercano la morbidezza dei sapori. I vini? Rigorosamente una selezione dei più pregiati nomi della nostra regione: Frescobaldi e Antinori.

Il gelato, insieme ai tradizionali brigidini di Lamporecchio e ai cantuccini di Prato, era quello di Vivoli, arrivato espresso da Firenze e presentato nei mastelli di legno.  Non possiamo dimenticare che la regia tecnica della serata è stata della azienda di banqueting Lo Scalco di Firenze con la supervisione del suo deus ex machina Sandro Baldi.



 

Ottima è stata l’impressione organizzativa della Venaria Reale, un’eccellenza nel panorama dei luoghi dediti al turismo e uno scenario unico per iniziative come questa, senza dimenticare le mostre di altissimo livello che vengono ospitate nei suoi grandi ambienti. Come non citare le Scuderie Juvarriane, un luogo che sembra nato apposta per ospitare capolavori come la mostra La Bella Italia, curata in parte addirittura da Antonio Paolucci e nella quale, in due ore di visita si possono vedere i capolavori della nostra Italia provenienti dai Musei Vaticani e da quelli di città come Firenze, Genova, Napoli, Venezia, in un crescendo di suggestione e passione per il cuore che, in un colpo solo, riesce a fare quel percorso della cultura dall’epoca classica romana fino all’ottocento, raccontando la nostra storia, passo passo e, potremmo dire, concludendo quasi idealmente con quel quadro di Odoardo Borrani: la donna che ricama il tricolore.