TERESA CARRUBBA



 

"Ricordati di spolverare le Phalaenopsis" diceva Lionel de Rothschild , rinomato ideatore di giardini, al nipote Elie. E il barone Elie, anche lui coinvolto nella passione di famiglia, esperto orchidofilo, coltivava il suo fiore preferito nelle serre vicino all'abbazia di Royaumont, proprio in quella Francia che spesso venne associata alla cultura dello spazio verde inteso come architettura d'esterni. Almeno fino a quando, con il periodo Liberty, la vecchia concezione di allestimento floreale francese viene soppiantata dal più romantico e naturale stile inglese. Uno stile che influenzò anche molti giardini italiani come quelli di Arco, nel Trentino, che ebbero grande fama a metà dell'Ottocento quando la nobiltà li volle molto elaborati nella struttura architettonica e ricercati nella scelta delle essenze, tanto da diventare meta stimolante per appassionati botanici. Ed è proprio ad un esperto di botanica che si deve l'impianto del grande "parco romantico" di Villa di Bibbiena, ex convento, a Capraia e Limite, una zona di origine etrusca vicino a Firenze. Concepito come giardino di acclimatazione di specie esotiche, il parco della Villa, appartenuta ai Marchesi Frescobaldi, vanta numerosi esemplari significativi per rarità e dimensioni. Da un rifacimento di fine Ottocento, poi, il parco si arricchisce di un giardino all'italiana e del "teatro verde".



Era dei Marchesi di Sant'Elia, invece, la proprietà sul Lago Maggiore che l'ufficiale scozzese Mc Eacharn acquistò trasformando un classico castagneto nel giardino dei suoi sogni: il parco botanico di quella che oggi è conosciuta come Villa Taranto. Un intervento che impegnò cento operai e trent'anni di lavori; ma ne valeva la pena. La struttura del giardino, ricco di 20 mila essenze preziose provenienti da tutto il mondo, persino da Cina e Perù, vanta chilometri di viali, fontane, scalinate, terrazzamenti, sculture e serre. Essenzialmente, un giardino all'italiana con voluti effetti di contrasto. Di chiara influenza inglese, su impianto all'italiana, un altro stupendo esemplare, il Giardino di Villa Hanbury, sul promontorio che sovrasta il golfo di Ventimiglia. Dagli esperti botanici è catalogato come parco di acclimatazione per piante tropicali, i comuni visitatori  lo vedono  per quello che appare: un bellissimo giardino movimentato da fontane, classiche e neobarocche, grotte e strutture che valorizzano la bellezza delle piante, come la bella scalinata bordata da cipressi che digrada verso il mare. Il cipresso, svettante verso il cielo con singolare eleganza, svela la bellezza di certi giardini toscani di cui è spesso l'essenza principale.

 

 

 

 



Ne è un esempio il parco del Castello di Uzzano, di Greve in Chianti, un superbo giardino all'italiana con curatissime siepi di bosso e di cipresso che disegnano arabeschi o accompagnano il passo tra la dolcezza delle camelie e la possanza di essenze secolari come la sequoia Wellingtonia e i cedri esotici. E i cipressi spesso si fanno marmo da scultura nelle abili mani di giardinieri, su progetto architettonico. E' il caso di Villa Gamberaia, nei pressi di Firenze, il cui parco, disegnato nei primi del Novecento dai paesaggisti Porcinai e Messeri su commissione della principessa Giovanna Ghyka, è considerato uno dei più idilliaci della Toscana. L'occhio s'incanta sulla sua geometria rigorosa e sulle sue prospettive multiple che ne amplificano la vastità. Siepi imponenti, fittissime e compatte come muro, innalzano pareti, intagliano archi, disegnando una vera architettura d' esterni.



IL VERDE PRIVATO PUO' ESSERE UN PICCOLO EDEN

 

Il giardino, così come l'abito o il portamento, esprime la personalità di chi lo crea. Può tradire la sua sensibilità, il suo gusto, la sua ricerca dell'equilibrio e della simmetria o l'audacia dei contrasti ad effetto. Rose, calle, gigli, camelie e orchidee, per atmosfere classiche e romantiche; tulipani a profusione per giardini moderni; marherite e violaciocche per angoli giovani; glicini, salici, ciliegi, iris e bambù, per ricostruire un angolo d'Oriente. Ed ecco che il colore dei fiori si spande a pennellate sui giardini, quasi fossero dei quadri impressionisti. Da un giardino può nascere una vera opera d'arte, fatta di armonie di colore e di linee pulite dal rigore geometrico, tipiche del cosiddetto "giardino all'italiana", oppure di nicchie esclusive, espressione estrema della creatività. Sfumature leggere di una stessa tinta o accostamenti spettacolari, dunque; aiuole perfettamente regolari e siepi squadrate o gioco di volumi in cui si accostano piante erbacee ed arbusti, fiori a spiga alta a soffici cuscini, piante antiche e varietà moderne. L'importante, in ogni caso, è che ci si senta  inclusi in quello spazio e lo si possa vivere come un godimento degli occhi e dello spirito. Gli appassionati del "verde privato" possono creare da sé piccoli eden intorno alle proprie case, tuttavia non è cosa facile. L'allestimento ex novo di un giardino deve tener conto di molti fattori, estetici e tecnici, a partire dall'armonizzazione con l'ambiente circostante e con la linea architettonica della villa. E qui s'inserisce l'opera dell'architetto di esterni che mette a punto un vero e proprio progetto in base a una serie di valutazioni.



A colloquio con il cliente, parla dei suoi gusti, della sua sensibilità, delle sue motivazioni e del suo impegno, prima ancora che dell'entità dello spazio da allestire e delle possibilità economiche. Il suo modo di essere e di sentire deve poter trasparire dalla scelta delle piante, dei fiori e della loro sistemazione. In effetti, la passione tout court per il giardinaggio, il cosiddetto pollice verde, da solo non basta a mettere su un giardino. Essa va tirata fuori e decodificata da un esperto che poi deve supportarla con la sua esperienza tecnica. Negli ultimi tempi si va sempre più evidenziando una forma di giardinaggio professionale in cui la realizzazione pratica viene fatta precedere da una consulenza e comunque da un'informazione più attenta su quelle che sono le caratteristiche dell'ambiente in modo da raggiungere la fruizione ottimale del verde in un contesto abitativo. E il vantaggio di questa nuova tendenza è chiaro: aggiungere alla motivazione estetica della scelta, anche una considerazione di ordine funzionale così da poter vivere il proprio spazio verde con soddisfazione e non sentirne il peso. Senza contare il fatto che un architetto d'esterni ci solleva anche dalla responsabilità di un progetto realizzato nel pieno rispetto della legge, la quale spesso considera abuso edilizio anche l'installazione di un pergolato o di una parete grigliata per rampicanti. Ci sono poi ditte che una volta allestito un giardino e impiantato un sistema d'irrigazione ad hoc, come può esserlo un gocciolatoio differenziato, ne assicurano la manutenzione periodica secondo un calendario adattato alle varie specie di piante.



Il giardino, considerato un ambiente vivo, può essere in continua evoluzione. Muta con lo svolgersi delle stagioni, virando colori, forme e colpo d'occhio. Ma può cambiare anche per la fantasia creativa di chi lo vive. Basta aggiungere un rampicante che crei leggeri festoni in cima alle finestre o sulla balaustra di balconi e scale. Possono essere un angolo nascosto o un'aiuola a diventare i nuovi punti più sorprendenti del nostro verde privato. Quando nel giardino c'è acqua, sottoforma di laghetto, di fontana o di piscina, si può studiare un suggestivo gioco di riflessi. Ninfee tropicali nell'acqua e, per le sponde, bordure di papiro, equiseto e agapanto. Poi, ciuffi di calle accanto a una fontana. Le bordure, ovviamente sempre fresche di potatura, creano un grosso punto d'interesse nel giardino, e per mantenerle sempre fiorite basta mescolare tra loro essenze di alterna periodicità, magari giocando sui colori. La scelta del colore ha, nella progettazione, un'importanza notevole poiché in certi casi può modificare la prospettiva di un giardino. Colori vivaci come il giallo, l'arancio o il rosso, se messi in primo piano accorciano lo spazio; quelli sfumati, come i toni chiari dell'azzurro e del lilla, danno profondità. Uno spazio verde può essere movimentato con viottoli e scalette ai cui bordi è bello piantare piccoli arbusti o essenze tappezzanti che ne coprano in parte la battuta creando così un effetto naturale. Il giardino può diventare un salotto, un prolungamento degli ambienti della casa, se lo si arreda con panchine, tavolini, amache, o se si creano zone ombreggiate con pergole o gazebo.