Testo di Luisa Chiumenti

 

Dopo essere stata esposta con  grande successo al Palazzo Reale di Milano, è stata allestita anche a Roma, dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, negli spazi straordinari del Colosseo,   la mostra dal titolo “Costantino 313 d. C.”. Progettata e ideata dal Museo Diocesano di Milano e curata da Gemma Sena Chiesa e Paolo Biscottini, l’esposizione celebra l’anniversario  del famoso “Editto di tolleranza del 313 d.C.”, emanato a Mediolanum, una delle città capitali dell’Impero e sede dell’Augusto d’Occidente nel sistema di governo a quattro imperatori instaurato da Diocleziano nel 293 d.CIn particolare l’allestimento romano si è arricchito con una sezione interamente dedicata a Roma, per la cura di Maria Rosaria Barbera, Soprintendente per i Beni archeologici di Roma e protagonista di importanti scoperte legate a Costantino,  tra cui nuovi ambienti del settore pubblico del palazzo sessoriano, nell’area di S.Croce in Gerusalemme, oltre alle domus di alti funzionari alla corte dell’imperatrice Elena. 

Ottimo il progetto espositivo e la Direzione Lavori di Andrea Mandara, con Claudia Pescatori e molto importante ai fini di una migliore analisi del materiale proposto,  la installazione in mostra di una animazione  a computer grafica che consente ai visitatori  di osservare in anteprima assoluta le immagini dell’arco di Costantino e dei suoi pregevolissimi fregi. Ed è così che, nel ricco saggio scritto dalla soprintendente in Catalogo, non solo vengono messe  in luce  e analizzate criticamente tutte le decorazioni del noto arco di trionfo, ma anche i ritratti scultorei, le lance e gli elmi, i  preziosi gioielli e le  monete ritrovati appena pochi mesi fa,  e soprattutto le caratteristiche salienti della architettura costantiniana.   Questa,  basata sulla tendenza innovativa di alcune particolari soluzioni  come quella delle “arcate in laterizio su colonne” che,  nelle partizioni interne delle basiliche,  sostituiscono  il sistema tradizionale del binomio di “colonna+architrave”,  mette infatti in rilievo le possenti forme curvilinee, nonché gli ampi “finestrati”, strutture che,  rinunciando alla  progressiva “scultura architettonica”, in nome di una decorazione policroma, piana nella superficie che diventa brillante e riflettente”, aprono  la visione di quelle particolari navate anulari, ideate verosimilmente per l’Anastasis di Gerusalemme.

E le innovazioni non riguardano soltanto l’architettura religiosa, ma anche quella  civile, entrambe peraltro caratterizzate da un elemento destinato a “segnare” profondamente la città: quello relativo alle splendide ed ampie cupole che si stagliavano contro il cielo. E affidando quindi il visitatore alla lettura attenta del saggio citato (cfr. Catalogo Electa  2013), ne riportiamo un breve passo che riguarda,  l’ elenco delle realizzazioni romane, partendo dal dal Laterano,  con la basilica costantiniana, poi del Salvatore e oggi di S. Giovanni; proseguendo poi  sul colle Vaticano con S. Pietro, lungo la consolare  Ostiense con S.Paolo; lungo la consolare Appia,  con S. Sebastiano; lungo  l’Ardeatina con la basilica di papa Marco e sulla Labicana  con ss.Pietro e Marcellino.

Per non parlare del contributo dato dalle donne della famiglia con le fondazioni della basilica di S.Croce, opera di Elena e della chiesa di S. Agnese, voluta da Costanza lungo un’altra via consolare, la via Nomentana”. Si tratta di realizzazioni  imponenti che trasformano  in modo innovativo con grande capacità di sperimentazione,  i caratteri dell’architettura civile romana al culto cristiano. Ma non possiamo qui anche fermarci su altri due monumenti, estremamente legati all’evento ricordato : Ponte Milvio e l’arco di Malborghetto sulla Flaminia, strettamente legati all’evento,  per cui rinviamo al saggio  in Catalogo di Marina Piranomonte. Abbiamo comunque creduto opportuno segnalare l’interesse vivissimo che ha suscitato la grande mostra allestita al Colosseo, al fine anche di dare nuova consapevolezza ad un così vasto patrimonio architettonico legato all’imperatore  Costantino e susseguente al famoso editto.

 

“Costantino 313 d.C.” , Una mostra a Roma-Anfiteatro Flavio (Colosseo)
piazza del Colosseo
(fino al  15 settembre 2013).

 

Per informazioni:

 

www.mostracostantino.it

 

www.archeoromabeniculturali.it

Statua seduta di Elena, inv. S 496Mano con globo di Costantino senza riferimenti ed inventari