Testo di Pamela McCourt Francescone

 Foto di Pamela McCourt Francescone e Archivio

Si può visitare una metropoli come New York in 48 ore?  Assolutamente sì. Basta organizzarsi bene, cercando di concentrare nelle quattro mezze giornate più cose da visitare in zone non troppo lontane l’una dall’altra. Certo non sarà possibile vederla tutta, ma si potrà venire via con la sensazione di aver gustato sia la New York da cartolina che quella più intima ed elegante. La metropolitana è il modo più veloce per spostarsi in città, ma se il tempo è bello meglio comprare un biglietto di 48 ore per gli Hop-on Hop-off, gli autobus panoramici a due piani che permettono di scendere e risalire a volontà e collegano i luoghi più visitati e importanti della città, permettendo anche di fare dei tour di notte.

Una buona colazione, magari da Starbucks, un’istituzione qui come in tante grandi metropoli, è sempre un’esperienza divertente per chi, venendo dall’Italia, è abituato a limitarsi a un espresso o un cappuccino la mattina.  Poi giù al West Side per visitare due siti che sono i simboli universali di questa città: la Statua della Libertà e Ground Zero, l’area dove, prima dell’11 settembre sorgevano le Torri Gemelle. Oggi si può visitare la galleria fotografica e fare un tour guidato a piedi del Tribute World Trade Center dove sono in costruzione nuovi edifici e torri, come la Freedom Tower che, quando sarà inaugurata nel 2014, sarà l’edificio più alto degli Stati Uniti. Ben 1.776 piedi, non un numero casuale, ma l’anno della dichiarazione dell’indipendenza degli Stati Uniti. Dalla vicina Battery Park partono i traghetti che portano all’isolotto dove sorge la Statua della Libertà (non molti lo sanno ma non si trova a New York ma in New Jersey!) attualmente chiusa dopo i danni di Hurricane Sandy come il vicino Museo dell’Immigrazione su Ellis Island, ma che aprirà nuovamente al pubblico il 4 luglio prossimo.

Spostandosi sempre verso nord si arriva a una delle attrazioni più nuove e belle della città: la High Line, la storica linea ferroviaria merce elevata che è stata trasformata in un bellissimo parco verde con piste ciclabili e zone attrezzate per passeggiate e relax. E perché non fermarsi qui in uno dei tanti punti di ristoro per un pranzo veloce? Il pomeriggio lo dedichiamo alla cultura visitando due dei più affascinanti musei della città: Il Guggenheim, il capolavoro dell’architetto Frank Lloyd Wright costruito a spirale, e il Metropolitan Museum of Art con una magnifica collezione di opere del XlX e XX secolo fino ai nostri giorni. 

 

Di sera una passeggiata per ammirare le luci sfavillanti di Times Square e per cena uno dei tanti ristoranti specializzati nel piatto simbolo di New York: the hamburger. Come The Lion dove è facile incontrare personalità del cinema e della tv che vengono qui per il famoso Special Blend fatto con carne di maiale, provolone e cipolle caramellate. La seconda mattina inizia nel Lower East Side, nel Tenement Museum per fare un tuffo nel passato e vedere come vivevano gli immigrati irlandesi, italiani, cinesi, tedeschi ed ebrei, che hanno cercato lavoro nella città tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900.

Questo museo non è molto conosciuto ma vale veramente la pena fare una visita guidata (le guide sono bravissime) del vecchio palazzo dove non è cambiato niente e dove si toccano con mano le condizioni di estrema povertà in cui vivevano le famiglie all’epoca. Un’altra esperienza gastronomica di rigore è il pranzo in un deli di Manhattan. Tra i più conosciuti c’è il Carnegie Deli, accanto all’omonima sala concerti. Se ordinate un Ruben o un tramezzino con pastrami, il primo con manzo sotto sale e il secondo con manzo affumicato, è bene sapere che le porzioni sono più che sufficienti per due persone. Non si può non fare una passeggiata a Central Park, il grande polmone verde della città. Come è d’obbligo una tappa al Rockefeller Centre per salire al 70° piano e ammirare la città dall’alto.

 

E, visto che ci troviamo a due passi dalla Mecca dello shopping dedichiamo il resto del pomeriggio alla Quinta Strada e alla parallela Madison Avenue, le due vie più sofisticate di New York, con negozi di lusso, antiquari, gallerie d’arte, boutique e grandi magazzini come Macey’s e Bergdorf Goodman sulla 5th e l’elegante Barney’s  su Madison dove si trova il meglio del design americano e internazionale. All’ora dell’aperitivo è bello rilassarsi al bar Salon de Ning nell’Hotel Peninsula sulla 5th Strada. E per cena – visto che finora il conto per pranzi e cene è stato assai modesto – Nobu. Una piacevole passeggiata dal The Peninsula, questo è il ristorante giapponese più famoso della città, con una stella Michelin e tre dal New York Times, di proprietà dello chef Nobu Matsuhisa e dell’attore Robert De Niro. Un’esperienza gastronomica di assoluta eccellenza in un ambiente sofisticato e rilassante, nonché un addio in grande stile dopo due splendide giornate passate alla scoperta di una delle città più affascinanti al mondo.