Testo di Elena Mandolini

La casa editrice Mammeonline ha presentato il libro Chiamarlo amore non si può presso la Camera dei Deputati.

Un palco d’onore. Quello della Sala Conferenze della Mercede, presso la Camera dei Deputati. Per presentare la raccolta di racconti Chiamarlo amore non si può, non poteva non essere un posto speciale come questo. Perché il libro parla della violenza contro le donne e il Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha fatto sua la campagna contro il femminicidio e lo stalking. Giorgio Zanchini, giornalista di Radio 3, ha condotto l’incontro in cui sono intervenute Donatella Caione, della casa editrice Mammeonline, la scrittrice Ilaria Guidantoni, l’attrice Katiuscia Magliarisi e l’On. Pia Locatelli, Presidente Onoraria Internazionale Socialista Donne. Vi era un’atmosfera molto particolare, carica di attese e di speranze. Il libro è composto da ventitré racconti, realizzati da altrettante autrici. Ogni donna ha raccontato una storia, ognuna col suo stile, col proprio sguardo a rispecchiare una violenza che può assumere diverse facce, diverse connotazioni. Lo stalking, la violenza fisica, ma anche quella psicologica, l’uso della bellezza femminile nelle pubblicità, il patriarcato, il turismo sessuale. Mai come in questi ultimi anni, stanno emergendo casi di violenza, ma, quello che Donatella Caione vuole sottolineare, non è tanto la violenza che, purtroppo c’è sempre stata, ma il coraggio delle donne di farla emergere.

 

Niente di ciò che accade contro la donna dovrebbe rimanere nascosto, soprattutto se accade tra le mura domestiche. I protagonisti dei racconti sono adulti, ma anche bambini, vittime e carnefici facente parte di uno stesso gioco perverso che molte volte conduce alle tragedie che leggiamo sui giornali. Questi protagonisti raccontano i turbamenti dei primi amori, le emozioni, le violenze nelle relazioni di coppia, le dinamiche coi genitori. Quello che l’On. Locatelli si augura è che la letteratura, come anche il cinema, possa aprire ancora di più gli occhi su questa realtà sempre più difficile e, purtroppo, sempre più quotidiana.  Chiamarlo amore non si può non vuole trovare colpevoli, non accusa nessuno, semplicemente racconta sentimenti e emozioni. Alcuni racconti portano speranza, altri non si chiudono su eventi positivi, ma, d’altra parte, l’intento del libro è raccontare la realtà e non favole. Il ricavato della vendita del libro andrà interamente all’AIDOS (Associazione italiana donne per lo sviluppo).

 Dalla quarta di copertina: “23 autrici raccontano ai ragazzi e alle ragazze la violenza contro le donne”. Non aspettatevi un linguaggio eccessivamente edulcorato, ma nemmeno sangue e vittimismo. Non aspettatevi toni forti, toni gridati, scandalistici, ma nemmeno favolette. Ci sono emozioni. Ci sono emozioni al maschile e al femminile. Emozioni che colpiscono anche un’adulta come me.E sono le emozioni di chi vive la violenza, ma anche di chi la vede in un’amica, in una madre, di chi la ricorda, di chi vi ha assistito, di chi la teme.”

Info: http://www.casaeditricemammeonline.it/libri/chiamarlo-amore-non-si-puo