Testo di Anna Maria Arnesano e Foto di Giulio Badini

Situato tra il nord dell’India e il sud della Cina a ridosso delle più alte montagne del mondo, il Nepal è il maggiore (grande quanto metà dell’Italia) e il più conosciuto e visitato tra i diversi piccoli stati dell’Himalaya, anche se ha aperto le sue frontiere soltanto da mezzo secolo.  Date le sue caratteristiche geografiche e ambientali, unite all’elevata spiritualità dei suoi abitanti  estrinsecata in ogni momento della giornata, non sorprende che questo antico regno venga definito come il luogo dove gli dei si mescolano con i mortali.  Non a caso qui nel 550 a.C. è nato Siddharta Gotama, il Buddha, e anche se l’induismo, che affonda le sue radici nella preistoria, è la religione ufficiale, vi è spazio anche per buddismo, lamaismo, tantrismo e islamismo. Pianure coltivate a mosaico, campi terrazzati su ripide vallate, colline ricoperte da fitta boscaglia, la giungla,  profonde gole scavate dai fiumi himalayani, villaggi fuori dal tempo, le possenti cime dei mitici “8.000” e poi la gente, hindù, buddisti, newari, giurka e sherpa: sono solo alcuni tra gli elementi più appariscenti che rendono il Nepal una delle nazioni più incredibili e affascinanti, una meraviglia geografica e un puzzle etnografico, abitato da 12 etnie che parlano ben 34 tra lingue e dialetti diversi.

Terra di cultura antichissima e decisamente peculiare, offre un vero campionario di etnie e di religioni diverse che convivono in armonia tra di loro e con l’eccezionale ambiente circostante. La valle i Kathmandu si presenta disseminata di villaggi medievali che ancora oggi offrono spaccati di vita quotidiana immutati da secoli. Ma anche terra di notevoli contrasti ambientali: l’Everest, con i suoi 8.848 m, dista appena 150 km dalla pianura del Gange e in meno di 25 km si compie un balzo in verticale di 6.500 m, dove si possono trovare rododendri fioriti a 3.000 m, coltivazioni a 4.000 e pascoli a 5.000. Si dice che in questo paese gli uccelli non debbono migrare: gli basta infatti spostarsi di poco per cambiare completamente clima. Il Nepal annovera 8 delle 14 più alte vette della terra superiori agli 8.000 metri, e tra queste Everest, Lothse, Makalu e Annapurna, quest’ultima montagna inscalabile in quanto dimora della dea dell’amore Parvati, sposa di Shiva. Qui il candore delle nevi eterne contrasta spesso con il verde smeraldo delle risaie. Due curiosità: la catena dell’Himalaya, che annovera le più alte cime del mondo, si trova alla stessa  latitudine di Messico ed Egitto, e la sua ultima formazione risale ad appena 600 mila anni fa, quando l’uomo scorazzava già da tempo sulla terra. Il Nepal riserva poi al turista un’ennesima piacevole sorpresa, il Chitwan national park.  Situato a sud nelle piane del Terai, questa ex riserva di caccia della famiglia reale costituisce una delle aree naturalistiche più pregevoli dell’Asia per la flora e la fauna;  la sua giungla punteggiata da fiumi e paludi ospita cervi, orsi, leopardi, cinghiali, coccodrilli, caimani,  l’ormai rarissimo rinoceronte indiano, il leopardo e la stupenda tigre del Bengala, oltre a 360 specie diverse di uccelli variopinti.

Un viaggio di 11 giorni alla scoperta dei diversi aspetti ambientali, etnici e naturalistici. L’itinerario inizia nella mitica capitale Kathmandu, la città di legno dove un’atmosfera medievale impregna templi, pagode, mercatini e viuzze, e prosegue visitando alcuni dei più suggestivi centri della sua verde vallata, dichiarata patrimonio Unesco: Pushupatinath, città sacra per gli induisti e famosa per i riti di cremazione e di purificazione, meta di pellegrini da tutta l’Asia, Bodhnath, centro della cultura tibetana e sede del maggior stupa buddista risalente a 2.500 anni fa, Budhanilkantha, sede di una venerata statua di Vishnu dormiente, Swayambunath, con l’antico stupa decorato dagli occhi compassionevoli di Buddha, Patan, l’antica capitale dai tetti d’oro dove la maestria architettonica raggiunse il massimo splendore, la fortezza medievale di Kirtipur, Nagarkot, caratteristico villaggio di montagna da dove si può ammirare un suggestivo tramonto sull’Himalaya, e infine Bhaktapur, patrimonio dell’Unesco  per i suoi templi, pagode e palazzi medievali. Si raggiunge quindi Pokara, città con forte presenza tibetana adagiata sulle rive di un lago e incantevole avamposto per le spedizioni alpinistiche al tetto del mondo, per arrivare infine al Chitwan national park, il maggior parco nepalese con giungla subtropicale estesa per mille chilometri quadrati che offre protezione al rinoceronte asiatico e alla tigre reale, dove si compiranno fotosafari in jeep e a dorso d’elefante.