Mostra di Maria Cristina Crespo alla Casina delle Civette di Villa Torlonia.
(fino al 28 giugno 2015)
Testo di Luisa Chiumenti
I particolarissimi Vasi-ritratto-busti di Maria Cristina Crespo hanno trovato, in una recente mostra allestita presso la Casina delle Civette in villa Torlonia, a Roma, una collocazione davvero ideale, in un luogo, d’epoca dannunziana, i cui ambienti emanano “parfumerie exotique”, e nei quali, dal giardino, “giungono conturbanti effluvi”, come sottolinea la curatrice, Stefania Severi. I personaggi ritratti in questi vasi-busti sono infatti coevi all’edificio e la ceramica policroma con cui sono realizzati è una tecnica artistica utilizzata anche nei rivestimenti della costruzione. E i fiori dei vasi-ritratto-busti (fiori particolari, legati all’epoca Liberty, quali l’iris, il glicine, la peonia, la rosa selvatica, l’orchidea, la camelia), vanno a proseguire il delizioso effetto dei moltissimi fiori che si osservano nelle vetrate, negli stucchi, nei pavimenti, nelle decorazioni pittoriche, nella mobilia e nel giardino circostante.
E ispirandosi alle Muse, ecco affacciarsi nell’artista la suggestione della danza, ispirandosi alle danzatrici che Gabriele D’Annunzio ha incontrato e amato e che lo hanno ispirato, con una vera e propria sfida, da parte di un artista “figurativo” a “rappresentare la danza”, arte dinamica e soggetta ad un arco temporale, mentre pittura e scultura sono oggetti statici. Loie Fuller, Ida Rubinstein, Cléo de Merode, la Bella Otero, Mata Hari, Isadora Duncan, la Marchesa Casati, Olga Koklova, perennemente sospese tra mito e oblio, considerate troppo spesso più adatte alla cronaca mondana che alla Storia, sono protagoniste dei vasi-ritratto di Maria Cristina Crespo, pezzi unici modellati e dipinti in ceramica a più cotture, che danno vita ad una installazione particolare, un giardino nel quale i fiori sono quelli amati dagli artisti del Liberty, il glicine di Tiffany, la rosa di Mackintosh, la datura di Lalique, il giglio di Mucha.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e al Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali”, è a cura di Stefania Severi, allestimento a cura dell’architetto Monica Petrungaro per lo studio Alma. L’anno dannunziano e il centenario della Grande Guerra sono stati occasione per la Crespo per realizzare un Libro d’ Artista, pubblicato per l’occasione dall’editore Campanotto di Udine, nel quale si approfondisce il ruolo delle protagoniste della Belle Epoque, non semplici avventuriere ma spesso artefici del proprio successo, contemporaneamente artiste, intellettuali, imprenditrici, mecenati, muse, mogli, amanti, e, perché no, anche vittime degli eventi e di se stesse, come la Marchesa Casati, che avrebbe voluto essere un’ opera d’arte vivente, e lo fu, morendo però in miseria e in esilio volontario a Londra. Nel libro sono contenuti scritti di Achille Bonito Oliva, Stefania Severi, Maria Grazia Massafra ed una intervista dell’artista alla danzatrice Maria Strova, che ha dedicato la propria ricerca alla ricostruzione della biblica Danza dei Sette Veli e dell’uso del velo a partire dalla Loie Fuller, la danzatrice liberty per antonomasia.
In concomitanza con la mostra uscirà, edito dall’editore Allemandi di Torino, un catalogo della produzione più recente della Crespo, dal titolo “Teatrini dell’Ibrida Immagine”. Nel libro sono contenuti scritti di Achille Bonito Oliva, Stefania Severi, Maria Grazia Massafra ed una intervista dell’artista alla danzatrice Maria Strova, che ha dedicato la propria ricerca alla ricostruzione della biblica Danza dei Sette Veli e dell’uso del velo a partire dalla Loie Fuller, la danzatrice liberty per antonomasia. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alal Cultura e al Turismo , Sovrintendenza Capitolina ai beni Culturali, è stata curata da Stefania Severi, con la progettazione, allestimento e grafica:dell’ arch. Iunior Monica Petrungaro.
Artista di respiro internazionale, la Crespo torna ad esporre a Roma dopo aver passato alcuni anni a collaborare con la trasmissione della RAI ART NEWS, partecipando inoltre ad alcuni importanti progetti di Achille Bonito Oliva, come L’Atelier presso la Fondazione Orestiadi di Gibellina, un’opera per la Metropolitana di Napoli, una grande installazione per la V edizione di Intramoenia Extrart, rassegna internazionale ambientata nei castelli federiciani della Puglia.
Promotore ed organizzatore: Cooperativa sociale apriti sesamo
Per informazioni:
INFO 060608 – www.museivillatorlonia.it