E’ curioso come la natura impervia della montagna, l’alternarsi di caldo e freddo e l’eccessiva piovosità, possano trasformare le viti di Villeneuve, strategico crocevia della Valle d’Aosta, in vini pregiati. Quelli della Maison Anselmet, fondata dall’omonima famiglia che legò il suo nome alla viticoltura già nel lontano 1585. Fu poi Renato Anselmet, nel 1978, ad iniziare l’era moderna dell’azienda che vide fondersi in un fruttuoso amalgama la tradizione della coltura centenaria alla moderna tecnologia di vinificazione, presa infine in mano da Giorgio Anselmet. E’ il terreno stesso che offre personalità a questi grandi vini ma il merito di tanto pregio va in gran parte alle radici antiche dei vitigni, impiantate qui nell’Ottocento e poi reinnestate nel secolo scorso dando vita ad una sorta di area Gran Cru. L’abilità degli Anselmet è stata quella di sfruttare le caratteristiche orografiche del terreno  e le condizioni ambientali per selezionare i vitigni a seconda delle loro caratteristiche ottimizzandone la crescita.

I terreni di origine morenica, per esempio, consentono di trasmettere all’uva un contenuto minerale interessante anche dal punto di vista organolettico, la presenza di acqua nel sottosuolo e la sua profondità determina la scelta dell’impoanto  che può essere a Guyot, a Gobbelet o a cordone speronato. Fino alla vendemmia, una lavorazione complessa che ha inizio già tra le viti dove vengono selezionati i grappoli e persino gli acini. Arriva quindi il passaggio su una deraspatrice e poi la lavorazione all’interno della cantina. Mutuata dalla Francia, la Maison Anselmet utilizza la tecnica del bâtonnage per il movimento della feccia svolto sia meccanicamente nei tini in acciaio sia manualmente in barrique.

Tra le prestigiose etichette qui prodotte, quattro sono i vini top: lo Chardonnay élevé en fût de chêne che ha ricevuto riconoscimenti nazionali, europei (Decanter awards) e nell’ultimo biennio anche al di fuori dell’Europa (WineSpectator); Le Prisonnier che non ha nemmeno bisogno della denominazione di Dop tanto è considerato un punto di riferimento, un vino da tavola venduto a Manhattan a oltre 600$ la bottiglia; il Semel Pater, un Pinot Noir di grande selezione introdotto nel 2013 e dedicato al padre Renato il quale dà  tuttora il proprio contributo in Azienda; il Petite Arvine ottenuto da un vitigno autoctono svizzero introdotto in valle negli anni ‘70 grazie al canonico Joseph Vaudan un pilastro dell’Institut Agricole Regional a cui Giorgio deve gran parte della propria formazione, il millesimo 2012 ha ottenuto la medaglia d’oro dal Decanter WorldWide Awards.

 

Maison Anselmet di Giorgio Anselmet

Fr Vereytaz 30 – 11018 Villeneuve Ao

t 0165 904851

info@maisonanselmet.it

Villeneuve (Ao). Tre generazioni di Anselmet. Da sinistra in piedi la gestione della cantina: Giorgio, Stephanie, Henri, Arline. Da sinistra seduti la gestione delle vigne Bruna Cavagnet e il capostipite Renato.Villeneuve (Ao). Le Barriques Francesi di diversa tostatura con alcuni dei vini di produzione Anselmet. Sullo sfondo il controllo di qualità del prodotto imbottigliato con Renato, Giorgio e Bruna Cavagnet.MAISON ANSELMET azienda vinicolaMAISON ANSELMET azienda vinicolaMAISON ANSELMET azienda vinicolaMAISON ANSELMET azienda vinicolaMAISON ANSELMET azienda vinicolaMAISON ANSELMET azienda vinicolaMAISON ANSELMET azienda vinicolaVilleneuve (Ao). Tre generazioni di Anselmet. Da sinistra in piedi la gestione della cantina: Giorgio, Stephanie, Henri, Arline. Da sinistra seduti la gestione delle vigne Bruna Cavagnet e il capostipite Renato.Villeneuve (Ao). Le Barriques Francesi di diversa tostatura con alcuni dei vini di produzione Anselmet. Sullo sfondo il controllo di qualità del prodotto imbottigliato con Renato, Giorgio e Bruna Cavagnet.