ENERGIA ALTERNATIVA E TUTELA DELL’AMBIENTE

 

Di Mariella Morosi

L’Italia è ricca di aree di grande interesse dal punto di vista botanico, faunistico, culturale e archeologico ma per la gente che vi risiede devono essere creati modelli di sviluppo che non impattino con il paesaggio e la sostenibilità ambientale. Nelle Terre di Casauria che si estendono al confine tra il Parco del Gran Sasso e quello della Majella e che dal 2008 fanno parte della Comunità montana della Montagna Pescarese, sono state adottate politiche organiche volte a valorizzare il territorio puntando anche al binomio energia sostenibile e rinnovabile e ambiente. La produzione di elettricità attraverso generatori eolici che utilizzano la forza del vento è qui una realtà consolidata dagli anni ’90, la prima in Italia. Le cinque pale eoliche di tecnologia avanzata, allo sbocco delle Gole di Popoli, tra il Gran Sasso e il monte Morrone e collocate in un oliveto di alberi secolari e ben visibili dall’autostrada A 25, sono ormai parte del paesaggio e motivo d’orgoglio per i cittadini con lodevole coscienza ecologica. La forza del vento produce molta più energia del loro fabbisogno e i proventi finanziano l’illuminazione pubblica e la raccolta differenziata dei rifiuti. Un modello virtuoso che il New York Times elogiò quando la notizia della scelta pionieristica di energie rinnovabili si diffuse oltre i confini nazionali e che fece definire Tocco da Casauria, 3.000 abitanti,  ”un antico borgo con il vento in poppa”.  Ma questo angolo d’Abruzzo non vuole dare si sé un’immagine statica con una romantica dimensione agricola e pastorale ferma nel tempo ma ha tutto l’orgoglio di essere stato un territorio di sviluppo e di economia d’avanguardia già nei primi del Novecento, con tutti i fermenti e le implicazioni sociali ed economiche della seconda rivoluzione industriale. Fu specialmente il settore elettrico a svilupparsi, legato all’estrazione del petrolio dai pozzi, i primi scavati in Italia. Arrivarono l’occupazione e il benessere con i villaggi operai e anche con il cinema, ma oggi dell’ex stabilimento Montedison che produceva concimi chimici a base di azoto, chiuso nel 1963,  restano inutili reperti, archeologie industriali che qui chiamano “giganti” che andrebbero riconvertiti. Soprattutto il terreno e le falde acquifere dovrebbero essere bonificati perché ancora si sente, specialmente a Piano D’Orta, l’odore del petrolio. Eppure, proprio partendo da quello che si potrebbe definire una pesante eredità,  è partito il progetto virtuoso “Il sentiero della sostenibilità delle Terre di Casauria” ,  che ha visto uniti tre comuni: oltre a Tocco da Casauria,

 

 

Torre de’ Passeri e Bolognano impegnati, con il filo conduttore energia-ambiente a ripercorre l’evoluzione energetica degli ultimi 150 anni riscattando l’immagine di un territorio in parte compromesso da una situazione di emergenza ambientale ma che merita di essere rilanciato da un punto di vista turistico-culturale e paesaggistico. Non è mancato al progetto, per l’originalità dei contenuti,  il sostegno del  Ministero dei Beni e delle Attività culturali, a seguito di un bando per l’assegnazione di fondi da destinare al finanziamento di “Attività Culturali a favore dei Comuni con siti caratterizzati da inquinamento ambientale”. Le iniziative, in avanzata fase di realizzazione e affidate a due cooperative locali, il Bosso ed Ecommod , prevedono  vari interventi di rilancio delle attività sportive e culturali in grado di attrarre tutti gli amanti del turismo esperienziale e l’incremento dell’incoming dall’estero. L’offerta sportiva è articolata con percorsi di trekking come quello “Vita” attrezzato nel verde nel Parco dei Giusti a Torre de’ Passeri per fare sport all’aria aperta e, allo stesso tempo, rendere omaggio ai Giusti tra le Nazioni che sono ricordati nelle pietre d’inciampo del sentiero principale. Quello cicloturistico è lungo 22 km su tracciati esistenti ed è segnalato dalla cartellonistica. Ma ci sono anche le ippovie e tante aree attrezzate per una rigenerante sosta nella natura. Emozionante è percorrere la valle dell’Orta, un affluente del fiume Pescara,  riserva naturale Valle dell’Orta dal 1989, compreso nel Parco Nazionale della Majella. Nei canyon di roccia a strapiombo sono da vedere la Grotta dei Piccioni e la Grotta Scura che risalgono al Neolitico con pitture rupestri, rare testimonianze dell’Abruzzo preistorico. Da ammirare la cascata della Cisterna, dove il fiume forma una sorta di piscina naturale di colore verde intenso, e le Marmitte dei Giganti e la Valle dei Luchi . Il progetto “Terre di Casauria. Il sentiero della sostenibilità” prevede anche programmi didattici e laboratori su temi ambientali e sullo sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento degli alunni di 13 classi provenienti dal territorio regionale e di 10 classi del territorio casauriense, che hanno partecipato a un concorso per raccontare e descrivere la storia, le ricchezze e le eccellenze del proprio territorio mediante la realizzazione di cortometraggi, documentari, fotografie del presente o del passato, composizioni letterarie e artistiche. Sono stati inoltre coinvolti gli studenti dell’ITC di Torre de’ Passeri per la realizzazione dei contenuti dei pannelli esplicativi che segnalano il percorso cicloturistico. Le Terre di Casauria sono bellissime, tra colline ammantate di vigneti e uliveti e nei tre comuni sono da visitare chiese e conventi.

 

 

A Tocco di Casauria il Palazzo Ducale sorge sui resti del castello costruito da Federico II di Svevia, al centro di un insediamento medievale. Reperti importanti sono esposti nel locale Museo Archeologico. Nel paese sono ancora attivi frantoi e cantine, alcuni sotterranei,  che mantengono la tradizione degli vini come il Trebbiano e il Cerasuolo, ma soprattutto il Montepulciano, vino simbolo dell’Abruzzo che prospera nei vigneti sulle colline di Bolognano, intorno alla Strada Statale Tiburtina. La varietà dell’olio estravergine più coltivata è la Toccolana, inserita nella dop Aprutino Pescarese. Attività agricola e pastorizia forniscono la materia prima per le tipicità enogastronomiche, molto apprezzate dai visitatori. Numerose le tappe del gusto in locali e agriturismi con degustazioni di prodotti tipici connessi all’identità locale e di livello qualitativo eccellente, che accresce il loro valore perché in questa piccola realtà d’Abruzzo i riti della tavola vengono rispettati. Una parte integrante del progetto è il Premio artistico con installazioni di arte contemporanea in un’area di particolare attrattività lungo l’itinerario (Boschetto in Loc. Marano a Tocco da Casauria) in parte realizzate con materiale di origine naturale, come sassi e tronchi.  E’ stata un’iniziativa di successo, con le opere di tre artisti, Alessandro Antonucci, Lia Cavo e Vanni Macchiagodena, coordinata dalla critica d’arte Roberta Melasecca, pensata per evidenziare lo stretto legame tra arte e natura e affermare il valore di un’opera perfettamente integrata con l’ambiente circostante che, con il tempo, viene quasi riassorbita dalla natura. Allestita anche una mostra fotografica che documenta l’iter professionale dei tre artisti e valorizza il territorio circostante. Tra le visite da non mancare è quella alla storica Abbazia di San Clemente a Casauria, amata da  Gabriele D’Annunzio e alla quale dedicò pagine bellissime. Ha subìto gravi danni durante il terremoto del 2009  che hanno comportato la chiusura dell’edificio e l’ingabbiamento delle opere d’arte, in vista del restauro conclusosi due anni dopo. Nel 1894 l’abbazia è stata dichiarata monumento nazionale italiano per le sue preziose forme romanico-gotiche. L’architettura così come si presenta oggi, è frutto di diversi interventi perché fu danneggiata ancora da altri terremoti, del 1349 e del 1456.

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